Oggi presentiamo l’artista russa Ora Nadia Shaulova, che espone in Biennale un oggetto, manovrabile, modificabile dall’osservatore, consueto nella forma ma assolutamente nuovo nel funzionamento: sembra una vecchia macchina fotografica, per come le immaginiamo agli albori dei primi ritratti su lastra, invece ci presenta una serie di ritratti dell’anima.
Un gioco-oggetto come questo deve, prima di tutto, stimolare la nostra curiosità. Può farlo per la sua particolarità, oppure suscitando ricordi, accendendo emozioni o semplicemente stupore. Un gioco non ci deve spaventare ma allo stesso tempo nemmeno lasciare indifferenti. Prima di avvicinarsi all’opera di Ora… E’ opportuno conoscerla meglio attraverso un video perché è una creazione dinamica, che va vissuta, anche se solo virtualmente, in una successione di gesti, di punti di vista, di approcci diversi.
Sicuramente per crearla occorre avere una coscienza storica che tanto ricorda la mitteleuropa, quell’intrecciarsi di culture che hanno fatto splendere l’arte del nostro continente nell’Ottocento, prima del grande rimescolamento bellico e la nascita degli stati nazionali.
Alla domanda di chi sia lei, come artista arrivano solo poche parole.
“Sono Ora: artista, ricercatrice, fashion designer”.
Per entrare in questo universo culturale che altrimenti non si comprende dobbiamo sbirciare la sua nota biografica e vediamo che Ora nasce a Mosca da una famiglia ebreo-russa. La Shaulova fin dall’infanzia studia teatro, danza, musica, pittura e affina le sue capacità da stilista all’università di Mosca e all’Accademia di costume e moda di Roma, per poi spostarsi presso il ghetto ebraico di Venezia, nella residenza artistica della galleria ScalaMatta di Michal Meron.
L’artista è costantemente impegnata alla ricerca di un linguaggio universale che si esprime nell’oggetto di alta moda, nell’affermazione di un’identità spirituale, nel riscatto dalla sofferenza e dalla prigionia; ogni sua creazione tende a trasmettere serenità e tutte le sue esperienze ci accolgono in un rifugio trasparente di luce, tempo e preghiera. Dall’indossare la diversità delle culture ad intrecciare il patrimonio artistico di popoli diversi, la parola giusta per descrivere questa ricerca è sublimazione.
Come crede si possa definire l’arte?
L’arte è ovunque, è dentro tutti gli esseri umani, è un essere umano nella sua pienezza; l’arte accende la luce dentro di noi.
BIAS 2020, perché è importante questa Biennale? Perché è importante esporre a Palermo?
Bias rappresenta per me un soffio di aria fresca, una grande famiglia, una grande opportunità per comunicare. È sicuramente una straordinaria piattaforma per gli artisti e con la sede di Palermo ci permette di essere presenti in una città millenaria, culla di incontri, di scambi e di contaminazione.
Nel video abbiamo potuto vedere una prima presentazione a Venezia, dove il vento giocava con un velo facendo danzare l’opera in bilico fra un nostalgico ricordo e la libertà del futuro.
Come esprime il binomio tempo-gioco di questa edizione?
La macchina del tempo è la mia opera d’arte per BIAS 2020. Invita le persone a partecipare al gioco del tempo. Noi giochiamo nel nostro tempo, cioè nella vita; ma lo facciamo all’interno del tempo del gioco: un flusso molto più grande, nel quale siamo immersi. The Time Machine è una creazione sviluppata dall’incontro di due artisti: la pittrice e stilista Shaulova e il fotografo Vadim Levin.
Mi parli del ruolo avuto da Levin nell’ideare The Time Machine.
L’opera ricorda una macchina fotografica per pellicola di grande formato: il fotografo Vadim Levin lavora proprio con questa tecnica. Abbiamo deciso di unire le nostre arti per rappresentare il trascorrere del tempo, che passa dalla fotografia in bianco e nero ai dipinti contemporanei del progetto OraPortrait.
Ci parli del progetto OraPortrait.
L’artista Ora visita le persone nella loro casa e ne disegna l’essenza studiando i diversi aspetti della luce umana. Crede, infatti, che esista uno spazio speciale in cui si condivida questa luce, l’energia, i sentimenti e le sensazioni. Questo spazio che diventa aura dona la possibilità di essere lo specchio della divinità che alberga in noi: è un bellissimo vaso per l’anima e diffonde nel ritratto luce e colori. Un ritratto è l’immagine di un essere umano, ma la luce congelata nell’istante diviene anche immagine di colui che è all’origine del tempo, The Time Creator.
Avvicinandoci alla The Time Machine vediamo che all’interno della macchina ci sono ritratti su lastre, alcuni dipinti e altri stampati con la tecnica della monotype. Il visitatore può giocare con queste immagini, cambiandone la posizione e spostandole. Quando il visitatore accende la luce dentro la macchina, può ammirare i giochi delle immagini sovrapposte.
Su queste sette lastre abbiamo i ritratti di una sola persona protagonista, sette volti raffigurati in diversi momenti e simbolicamente ripetuti come i sette giorni della creazione: il loro sovrapporsi ci apre a una sua comprensione più vera, più intima, vediamo in trasparenza la sua personalissima aura.
Ora Nadia Shaulova, l’arte di giocare con i segni del tempo.
Versione dell’intervista in inglese:
Who are you, as an Artist
I am Ora: artist, researcher, fashion designer.
Explain your work and “the game”.
“The time machine” is my artwork for BIAS 2020. It invites people to play at the “game of time”. We play our own “game of time” within life, within “the time of game.
What Bias represents for you?
Bias represents for me an amazing platform for artists, a great chance to comunicate, a fresh air, a big family.
What it means for you to exhibit in Palermo?
It is a beautiful opportunity to exhibit in Palermo.
Give your definition of art.
Art is everywhere, it is inside all human beings, it is a human being by it self, art turn on the light within us.
More informations about Ora:
“The time machine” for BIAS 2020. “The time machine” invites people to play the “game of time”. We are, humans, playing our own “game of time” named “life”. “The Time machine” is an artwork of artist, painter, fashion designer Ora Nadia Shaulova and photographer Vadim Levin.
The artwork resembles an film photo camera of large format. Photographer Vadim Levin works exactly with this format. We decided to unite our arts to represent the Time that passing from black and white photography to contemporary paintings of project OraPortrait.
Ora visiting people at their home and drawing their essence. She studies different aspects of human’s light.
She believe there is a special space where we share those lights, our energies, our feelings and sensations giving us a chance to become a mirror of the divinity we have within.
That space is a beautiful vessel for our souls that spread LIGHT, colours into our portrait. A portrait is an image of a human. The frozen light of the beautiful image of The Time Creator. The Creator of the Game.
Ora Nadia Shaulova a BIAS 2020 Palermo, Loggiato di San Bartolomeo fino al 12 settembre 2020
di Massimiliano Reggiani – EmmeReports