“Vergogna! Vergogna! Vergogna! Omettete i soccorsi, criminalizzate chi della società civile cerca di farli, restate a guardare davanti a richieste di aiuto e davanti alle morti di centinaia di persone: non in nostro nome! Non vogliamo che ciò accada ancora. Non vogliamo che ciò accada con la responsabilità diretta delle nostre istituzioni e nell’indifferenza e assuefazione generale”.
Dopo che, due giorni fa, 130 persone sono state lasciate annegare a Nord-Est di Tripoli cresce l’indignazione e per questo, nella giornata in cui si celebra la Liberazione dal Nazi-Fascismo, a Palermo è stato organizzato un momento di riflessione e protesta con l’indifferenza disumana dell’Europa.
“Ancora una volta delle persone sono state deliberatamente lasciate morire in mare senza soccorso. L’allarme era stato lanciato tramite Alarm phone più di 30 ore prima e tutte le autorità (italiane, maltesi, europee e libiche) erano informate. Eppure circa 130 persone sono state lasciate annegare a Nord-Est di Tripoli” affermano le associazioni organizzatrici della manifestazione che si terrà, nel rispetto delle normative anti-Covid19, in piazza Villena (Quattro Canti) a Palermo domenica 25 Aprile dalle 16 alle 18.
Le associazioni organizzatrici sono: Forum Antirazzista Palermo, Amnesty International Sicilia, ARCI Palermo, CISS – Cooperazione Internazionale Sud Sud, Mediterranea Saving Humans Palermo, Watch the Med – Alarm Phone, Moltivolti, Associazione Gambiana Palermo, borderline-europe, Borderline Sicilia e Missionari Comboniani Palermo.
“In questa giornata, in cui si celebra la Liberazione dal Nazi-Fascismo, la commemorazione è retorica se ancora oggi prevale da parte degli Stati il disprezzo per gli esseri umani e per i diritti umani più elementari” continuano gli organizzatori che ricordano come “secondo il diritto internazionale, in mare le persone in pericolo devono essere prontamente soccorse e portate nel luogo sicuro più vicino, ma negli ultimi anni gli Stati europei hanno progressivamente abbandonato le missioni di ricerca e soccorso in mare scegliendo politiche di militarizzazione dei confini, esternalizzazione delle frontiere, violenza e respingimenti: una chiusura che ha causato migliaia di morti in mare, l’esposizione ulteriore a violenze, torture e ricatti in veri e propri lager in Libia in cui sono intrappolati migliaia di uomini, donne e bambini disperati, in un sempre più diffuso circolo vizioso di crudeltà”.
“Gli Stati si sono opposti e si sono rifiutati di agire per salvare la vita di oltre 100 persone. Hanno supplicato e inviato richieste di soccorso per due giorni prima di annegare nel cimitero del Mediterraneo. È questa l’eredità dell’Europa?” ha recentemente affermato la portavoce dell’OIM, Safa Msehli.
“Chiediamo una politica diversa: meccanismi rapidi di canali umanitari e legali per richiedenti asilo e migranti che devono essere soccorsi nel Mediterraneo e l’immediata interruzione delle azioni di contrasto e criminalizzazione delle ONG che operano, le uniche, in mare e a terra. Perché il prezzo da pagare non possono essere le vite umane” concludono gli organizzatori dando l’appuntamento a domani.
di Antonio Melita – EmmeReports