Abbiamo incontrato Judith Boy, per la prima volta, durante BIAS 2020 e siamo rimasti subito affascinati dalla sua creatività, dai colori delle sue opere, in particolar modo dal blu, che richiama i suoi occhi. Tedesca, vive a Palermo, ormai da 14 anni: “Amo questa città, secondo me è una delle metropoli più interessanti al mondo ed è piena di contrasti”. Il suo elemento è l’acqua e ama nuotare, per questo motivo la maggior parte delle sue creazioni richiamano il mare, i suoi colori, i suoi oggetti, come le reti dei pescatori.
Oggi pomeriggio Judith Boy ha indossato le sue creazioni e ha sfilato nell’incantevole scenario della Cala, presso La Libreria del Mare, tra libri, stampe e oggetti che parlano di barche a vela, navi, squali e pirati.
“L’arte non si deve fermare, nemmeno in questo periodo” ha spiegato la poliedrica artista “quindi ho pensato fosse giusto portare un po’ di allegria con le mie colorate creazioni”.
Judith ha studiato moda e design in Germania, ma ha poi deciso che la sua strada, la sua vita doveva essere l’arte “La moda è una cosa molto bella, ma non è il mio campo, io mi sento più un’artista”.
L’artista integra spesso nelle proprie creazioni materiali dimenticati, scarti e rifiuti cui dare una nuova ragione di vita “Spero attraverso la mia arte, di trasmettere alla gente, il valore del riciclaggio, che è possibile rigenerare oggetti e trasformarli in capi da indossare, pitture o utensili per la casa. Ad esempio mi piace cucire insieme coperte antiche con stoffe moderne o utilizzare le reti dei pescatori. Creo opere molto particolari con oggetti che compro o trovo… anzi sono loro che trovano me. È tipo una magia!”.
Judith Boy ci ha spiegato che le sue creazioni non trovano tanto spazio qui a Palermo, probabilmente perché qui la gente non è ancora abituata al riciclaggio, mentre sono molto apprezzate e in Germania.
La pandemia ha colpito anche il suo lavoro, ma essendo cittadina tedesca, percepisce una sorta di “stipendio” con il quale riesce a vivere in questo delicato momento “Io vivo d’arte. Produco qui e vendo soprattutto in Germania. Prima della pandemia, creavo anche i costumi per i teatri. Per fortuna ho questo stipendio, non sono tanti soldi, ma è meglio di niente”.
Prima di lasciarci, Judith Boy ha detto a EmmeReports, che il momento più gratificante dal punto di vista artistico, è stato la BIAS 2020 “Sono molto grata a Chiara Modica Donà Dalle Rose che mi ha dato l’opportunità di esporre le mie opere in un contesto come la Biennale, occasione in cui ho potuto conoscere tanti bravi artisti”.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports