La Direzione Investigativa Antimafia e la Guardia di Finanza di Caltanissetta hanno sequestrato beni, per un valore di circa 68 milioni di euro, a noti imprenditori di Gela, specializzati nel settore immobiliare e soprattutto nel commercio di autovetture di lusso.
Gli indagati, Salvatore Luca (70enne), Rocco Luca (45enne) e Francesco Antonio Luca (65enne), ritenuti pericolosi in quanto affiliati a cosa nostra, in particolar modo con esponenti della famiglia mafiosa dei “Rinzivillo”, reinvestivano ingenti capitali di illecita provenienza in numerose società, formalmente intestate ai familiari, attive nel settore dell’edilizia e della rivendita di autovetture.
La provenienza mafiosa del capitale investito nella rivendita di automobili, si affiancava a un vero e proprio “mercato del credito irregolare”, mediante il quale la famiglia Luca era riuscita ad accaparrarsi numerosi clienti.
Il sistema prevedeva una dilazione, mediante assegni post-datati, per il pagamento delle autovetture che, in caso di insolvenza, venivano recuperate e registrate fittiziamente come noleggi.
L’elevata capacità di intimidazione degli indagati, ha consentito di ridurre al minimo il rischio di insolvenza, presentandosi agli occhi dei malcapitati prima come commerciante disponibile, dopo come operatore di recupero crediti inflessibile.
Questo collaudato sistema ha consentito al gruppo dei fratelli Luca di affermarsi come una delle concessionarie di autoveicoli di alta gamma di riferimento del sud Italia.
Ai fratelli Luca sono stati sequestrati beni per milioni di euro consistenti in due concessionarie d’auto, cinque società immobiliari, due edilizie e una che si occupa di alberghi e ristorazione, 40 terreni e 192 fabbricati, e 47 rapporti bancari o finanziari.
Di Redazione – EmmeReports