Elisabetta Luparello, 27enne studentessa di Giurisprudenza, coordinatrice provinciale della Lega giovani di Palermo e provincia.
Sono trascorsi 4 mesi dalla tua nomina, che puoi dirci?
In questa fase stiamo nominando i vari coordinatori cittadini e la prossima settimana, dopo Altofonte, Bagheria e Belmonte Mezzagno, ne arriveranno degli altri: è il momento di strutturarsi.
Quando sono arrivata, nel mese di settembre, la Lega giovani contava 5 ragazzi in tutta la provincia di Palermo: adesso siamo una quarantina.
In un momento dove la politica attrae poco i giovani, cosa spinge una ragazza o un ragazzo a iscriversi alla Lega?
Organizziamo tantissime attività formative e, con i gazebo, siamo presenti nelle piazze per stare più a contatto con i bisogni delle persone. Voglio dirvi che fare avvicinare i giovani alla Lega non è così difficile come sembra; quasi sempre vengo contattata direttamente da chi vuole iscriversi e militare nel nostro partito, nel partito di Matteo Salvini.
Ed è per me motivo di orgoglio!
Quindi non c’è ancora una sede dei giovani della Lega.
Non ancora, ma non ci fermiamo ed, essendo giovani e pieni di idee, sfruttiamo tutti i luoghi di aggregazione possibili per poterci incontrare e organizzare la politica sul territorio.
Come Lega siamo presenti nelle scuole con una associazione che si chiama SBAM (Studenti di Buonsenso per l’Autonomia e il Merito) e cercheremo anche di “entrare” nelle università anche se è un po’ più difficile.
Ma anche lì non avremo grandi timori nel portare avanti con orgoglio le nostre idee… Ci reputiamo più “democratici” di quelli che si dicono, solo a parole, di esserlo.
Molti vi contestano partendo dal principio che un siciliano non può appoggiare un partito a forte “ispirazione settentrionale”. Senti di dire qualcosa in merito?
Credo, in maniera molto semplice, che sia superata l’idea che questa Lega sia quella di Bossi, orientata economicamente e politicamente ai bisogni delle regioni del Nord.
La nostra Lega è quella di Matteo Salvini che sul Sud ha idee completamente diverse da quelle che furono di Bossi. Il nostro è un partito, il primo partito per consensi, di respiro e interesse nazionale.
In Sicilia la Lega è costituita da giovani che hanno come interesse quello di far ritornare i siciliani nella propria terra con un lavoro, in una sorta di “immigrazione di ritorno”.
Detto questo, si è votato di tutto e non mi sembra che i partiti pro-Sicilia abbiano portato risultati, anzi. Quindi mi e vi domando: “Perché non Lega?“.
Qual è la donna politica a cui ti ispiri?
A me piace tantissimo Giulia Buongiorno. Dico lei perché studiando legge, nello stesso ateneo dove ha conseguito tra l’altro la laurea, è un punto di riferimento per la sua bravura… Ed è pure palermitana!
Bisogna essere doppiamente brave per poter, da donna, avere dei risultati in politica?
Se si hanno le capacità si ottengono risultati a prescindere dal genere, ne è una riprova il fatto che all’interno della Lega contiamo donne forti che valorizzano e che vengono valorizzate. Tra tutte penso alla Donato e alla Tardino, personalmente non ho mai riscontrato problemi nel partito per il mio essere giovane e donna.
Però la politica non è esente da problematiche di genere.
E’ giusto fare sì che, soprattutto, nelle istituzioni ci sia una parità tra i generi e su questo è recente la battaglia all’ARS della nostra deputata Marianna Caronia.
Dico questo perché sono fermamente convinta che le donne, per capacità, possono fare sempre meglio degli uomini.
Parlo ovviamente di battaglie giuste per le quali vale la pena combattere.
Quindi, a livello lessicale, non ti offendi se declino al maschile, ad esempio, il tuo ruolo?
Non ci tengo più di tanto, non mi offendo se qualcuno si rivolge a me chiamandomi “coordinatore”. Non è assolutamente un problema, in politica, preferisco più la sostanza che la forma.
di Antonio Melita e Francesco Militello Mirto – EmmeReports