Un fiume rosso con qualche sprazzo di azzurro, scaldato dal sole siciliano, ha attraversato il centro storico di Palermo, per partecipare alla prima giornata dello sciopero generale nazionale indetta da CGIL e UIL contro la finanziaria del Governo di Giorgia Meloni. Circa mille le persone che hanno aderito alla manifestazione di Palermo, tra queste anche tantissimi studenti delle scuole superiori scesi in strada per chiedere adeguati investimenti sulla scuola. Il corteo partito alle 10.30 da piazza Politeama, ha percorso via Ruggero Settimo, piazza Verdi, Via Maqueda, il Cassaro, per poi giungere in piazza del Parlamento, davanti l’Assemblea Regionale Siciliana.
“Respingiamo con forza la proposta di legge dell’autonomia differenziata che mira a distruggere la scuola della Costituzione in nome di campanilismi inconcepibili e ingiustificabili, in un’epoca e in un mondo globalizzato”, ha affermato il segretario generale FLC CGIL Palermo Fabio Cirino. “Per noi la scuola deve rimanere una, unica e unita. Respingiamo l’idea di differenziazioni stipendiali territoriali, di contratti diversi da regione a regione, di ruoli regionali e scuole a diversa velocità”.
La FLC CGIL chiede investimenti adeguati al settore e ribadisce la sua ferma opposizione a provvedimenti come il dimensionamento della rete scolastica nazionale che, come si legge nel comunicato stampa del sindacato, “vedrà solo quest’anno in Sicilia perdere 92 autonomie scolastiche (80 milioni in meno nel triennio) o come la riforma degli istituti tecnici e della filiera tecnologica che prevede la riduzione degli anni da 5 a 4, con evidenti ripercussioni sul personale”. Secondo la FLC CGIL, la mancanza di investimenti adeguati in istruzione e conoscenza è la causa di costi sociali elevatissimi. “La scuola deve tornare ad essere centro educativo e formativo di cittadini responsabili e non luogo di addestramento al lavoro”, ha dichiarato Cirino. “L’università deve tornare ad avere uguale prestigio in tutte le zone del paese senza differenziazioni territoriali”.
Per il settore della formazione professionale, la FLC CGIL chiede di rinnovare il contratto scaduto da dieci anni ed eliminare il problema dei cosiddetti “contratti pirata al ribasso”, ovvero quelli non sottoscritti dalle organizzazioni sindacali più rappresentative sul piano nazionale e che ledono le tutele e i diritti dei lavoratori. E sempre aperta è anche la vertenza per le stabilizzazioni dei precari nei vari settori della conoscenza. “Occorrono politiche di sviluppo che abbiano come centro propulsore i settori della conoscenza, che puntino a stabilizzare il personale precario su tutti i posti disponibili sia a scuola che nell’università e nei policlinici, e nella ricerca”, ha concluso Fabio Cirino. Il 20 novembre CGIL e UIL scenderanno nuovamente in strada per partecipare alla manifestazione di Siracusa, dove sono previsti gli interventi del segretario generale di CGIL Sicilia Alfio Mannino, di UIL Sicilia Luisella Lionti e del segretario generale UIL Pierpaolo Bombardieri.
Di Francesco Militello Mirto e Victoria Herranz – EmmeReports