L’aumento dei prezzi, la mancanza del lavoro, la guerra e la crisi energetica. È partita da Piazza Rivoluzione la fiaccolata prenatalizia, organizzata per protestare contro il carovita e per chiedere non solo l’estensione del reddito di cittadinanza, ma per pretendere che vengano attuate politiche mirate per il lavoro sottopagato, per contrastare il lavoro in nero e per avere un salario minimo garantito.
I manifestanti ipotizzano come possibili responsabili dell’attuale disagio, le amministrazioni politiche che sono lontani dai reali bisogni dei cittadini e che, a loro avviso, cercano soltanto di aumentare il proprio profitto.
“Dopo il 25 settembre siete scomparsi, ci avete abbandonati, ci avete lasciati in mare aperto, come profughi che annegano”, hanno dichiarato durante il corteo proseguito poi per via Roma.
“Per noi è stata sempre chiara la questione, lavoro o non lavoro dobbiamo campare”, hanno continuato i partecipanti alla fiaccolata di ieri pomeriggio.
Abbiamo bisogno del vostro aiuto, noi vi abbiamo supportato alle elezioni, voi dovete supportare il popolo nel momento del bisogno. Imprese, famiglie, oggi stiamo soffrendo tutti. Abbiamo bisogno del vostro aiuto, abbiamo bisogno dell’aiuto delle Istituzioni. Non è una farsa”.
Secondo i manifestanti che hanno partecipato alla fiaccolata, i soldi per il reddito di cittadinanza da destinare ai disoccupati e alle famiglie in difficoltà economica, dovrebbero essere presi dagli extra profitti delle compagnie energetiche, dalle spese militari o dai progetti per le grandi opere, come il ponte sullo stretto di Messina, per loro inutile e dannoso per il territorio.
“Milioni di euro che potrebbero servire per ricaricare ogni mese le casse del reddito di cittadinanza con cui noi andiamo a fare la spesa, con cui noi diamo da mangiare ai nostri figli e che, invece. saranno svuotate e saranno abolite per invece far comodo a qualche partito che ha degli interessi e degli scopi ben precisi”.
Giorgio Martinico, dirigente di USB (Unione Sindacale di Base), ha dichiarato a EmmeReports: “Abbiamo voluto organizzare questa fiaccolata, questa marcia prenatalizia, per ribaltare l’immaginario diffuso su tutti i media del periodo di festa, del periodo dedito ai consumi e all’acquisto dei regali, in una fase storica in cui crediamo che Palermo sia sull’orlo di un’emergenza sociale senza precedenti, per la disoccupazione, per l’aumento del costo della vita, per l’aumento delle bollette e per la mancanza di politiche sull’emergenza abitativa”.
Martinico ha aggiunto che l’abrogazione del reddito di cittadinanza da parte del Governo Italiano, metterà in serie difficoltà 60.000 percettori solo a Palermo, migliaia di famiglie, dunque, che non avranno alcun sostegno economico, in una delle città col più alto tasso di disoccupazione in Italia.
“Crediamo che potrebbe scoppiare un’emergenza sociale molto pesante”, ha continuato il dirigente di USB. “E per questo, già da settimane, stiamo chiedendo al Comune e alla Prefettura l’istituzione di un tavolo di crisi permanente in cui andare ad affrontare tutte queste problematiche, quantomeno in termini locali perché la situazione socialmente la vediamo drammatica”.
La fiaccolata si è conclusa a Piazza Pretoria, dove i manifestanti hanno simbolicamente donato al Comune di Palermo disoccupazione, rincari, caro bollette, guerra, povertà, precariato, tasse, Mafia, spesse militari, abolizione del reddito di cittadinanza e tanti altri regali inaspettati da chi altro non trova.
Di Victoria Herranz – EmmeReports