“Domani si celebra la Festa della Repubblica e nelle piazze delle varie province ci saranno diverse manifestazioni. La Lega svolgerà in tutta Italia, Sicilia inclusa, dei flash mob per protestare contro la distanza del governo dai problemi dell’economia reale” ad affermarlo è l’europarlamentare della Lega, Francesca Donato.
“Ho appreso però che a Palermo ci sarà anche un corteo di persone contrarie all’assegnazione dell’assessorato alla cultura e all’identità siciliana alla Lega. Sono davvero colpita dalla deriva di intolleranza che la propaganda filogovernativa promuove nei confronti di chi milita nella Lega o la vota in Sicilia” continua l’esponente del Carroccio.
“Un conto è la dialettica politica sui temi concreti, sempre legittima altro è contestare il riconoscimento dei diritti civili e politici ad una fascia di cittadini in quanto colpevoli di votare Lega. Questo configura un atteggiamento gravemente discriminatorio e profondamente antidemocratico, il cui esito può essere molto pericoloso” aggiunge l’europarlamentare della Lega.
“Gli attacchi alla Lega con ogni mezzo, incluso quello giudiziario (come emerso dalle intercettazioni di vari membri del CSM) e la costante campagna di denigrazione ed odio nei confronti di tutti gli esponenti del nostro partito, stanno ricreando un clima da anni di piombo, che potrebbe sfociare in atti gravi e forme di razzismo su base politica sempre più evidenti”.
“Invito tutti i cittadini siciliani a riflettere sui propri valori, perché se ci si mobilita in difesa della cultura e dell’identità siciliana, non si può con questo mettere al bando i membri della cultura, siciliani e leghisti, idonei a tutti gli effetti a rappresentare la sicilianità e a valorizzare il nostro patrimonio culturale e identitario, come la Lega fa da sempre in ogni territorio in cui è al governo” conclude la Donato.
di Redazione – EmmeReports
C’è una spaventosa dicotomia tra la politica leghista delle destre e qualche ragionevole proposta di soluzione risolutiva della pestilenza mondiale in atto, che i nostri medici, giornalisti, narratori e statisti compensano con evidente difficoltà. Forzare la caduta del governo, distogliendolo dai problemi reali e invocando complotti invece di una rete fra comuni, regioni, governo e gli altri organi dello Stato, vuol dire battere la nostra capacità e tradizione di gente pacifica e tollerante.