La Difesa ha fornito il concorso di mezzi e team medici al MAECI (Ministero Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) e alla Protezione Civile per il trasporto del personale libico ferito nell’esplosione del 1° agosto scorso. In seguito alla richiesta presentata dalle autorità libiche all’Ambasciata d’Italia a Tripoli, un aereo C-130J dell’Aeronautica Militare è decollato nel pomeriggio dall’aeroporto di Mitiga con a bordo 4 ustionati gravi.
I cittadini libici sono giunti nel pomeriggio a Pratica di Mare per essere successivamente trasferiti presso strutture ospedaliere di diverse regioni italiane (Lazio, Campania e Puglia), dove riceveranno cure e assistenza medica. Si tratta di alcuni tra i pazienti più gravi che, il 1° agosto scorso, sono stati investiti dall’esplosione di un’autocisterna nel sud della Libia, nei pressi di Ubari, nella regione del Fezzan. L’incidente ha provocato circa 20 morti e oltre un centinaio di feriti tra gli abitanti della zona che, come hanno spiegato le autorità libiche, si trovavano nelle vicinanze del mezzo, per portare via il carburante.
Nelle ore e nei giorni seguenti all’esplosione, la Difesa, tramite il Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), il Dipartimento di Protezione Civile e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, hanno avviato un tavolo tecnico per organizzare una missione di Medical Evacuation (MEDEVAC) e consentire il trasferimento dei pazienti in Italia in condizioni di sicurezza sia per il personale libico, sia per i militari italiani impiegati nell’operazione.
L’Aeronautica Militare ha messo a disposizione un equipaggio di volo e un aereo C-130J della 46^ Brigata Aerea di Pisa, con a bordo personale sanitario militare e civile composto da anestesisti ed esperti di grandi ustioni. Impiegato anche un team di Fucilieri dell’Aria del 16° Stormo, con compiti di force protection, nonché un’equipe medica del Policlinico Militare Celio e dell’Infermeria Principale dell’Aeronautica Militare di Pratica di Mare.
Il personale dell’Esercito Italiano e della Marina Militare, che opera in Libia nell’ambito della Missione MIASIT (Missione bilaterale di Assistenza e Supporto in Libia) ha fornito supporto all’Ambasciata italiana a Tripoli per la gestione dell’arrivo e del caricamento dei feriti libici a bordo del velivolo. Un’aliquota del Reggimento paracadutisti Tuscania dell’Arma dei Carabinieri ha invece garantito la cornice di sicurezza all’interno del sedime aeroportuale. Tutte le fasi dell’operazione sono state monitorate dal Joint Operation Centre (JOC) e dal Joint Movement Coordination Centre (JMCC) del COVI, in stretto coordinamento con il Comando Operativo Aeronautica, con la Centrale Operativa Remota Operazioni Soccorso Sanitario (CROSS) di Pistoia, con le rappresentanze diplomatiche italiane e libiche.
La Missione MIASIT è intesa a fornire assistenza e supporto al Governo di Accordo Nazionale in Libia ed è frutto della riconfigurazione, dal 2018, della precedente Operazione Ippocrate. Lo scopo è quello di incrementare le capacità delle Istituzioni locali, in armonia con le linee di intervento decise dalle Nazioni Unite, mediante supporto sanitario e umanitario, Security Force Assistance e Stability Policing e agevolando attività di formazione/addestramento sia in Italia sia in Libia. Il Comando della Missione è schierato a Tripoli ed il Comandante è il Contrammiraglio Placido Torresi, mentre la dipendente Task Force Ippocrate, che include il Field Hospital, è schierata a Misurata.
Di Redazione – EmmeReports