Dal porto norvegese di Tromsø, ha preso il largo la Campagna Artica di Geofisica Marina, High North22, che vedrà la Marina Militare al fianco della comunità scientifica nazionale e internazionale nelle ricerche marine in Artico.
Nave Alliance, di proprietà della NATO , ma con bandiera ed equipaggio della Marina Militare, è salpata lo scorso 21 maggio dal porto di La Spezia ed è approdata nella città norvegese di Tromsø per iniziare la sesta campagna di Geofisica marina HIGH NORTH22.
La missione condotta dalla Marina Militare, con il coordinamento scientifico dell’Istituto Idrografico della Marina, coinvolgerà nelle attività del programma High North i principali attori della ricerca marina in Artico quali istituzioni ed enti di ricerca nazionali e internazionali, università e società private, nei settori delle scienze applicate quali l’idrografia, la geofisica, l’oceanografia e la geologia marina.
High North22 è dunque parte dell’impegno della Marina Militare nella regione artica ed è il naturale prosieguo delle precedenti missioni al fine di consolidare e ulteriormente sviluppare i risultati della ricerca scientifica nell’esplorazione e osservazione dell’ambiente marino, per dare continuità all’acquisizione di dati e alle serie temporali con particolare attenzione allo studio dei cambiamenti climatici in aree chiave delle dinamiche globali.
La Marina Militare vede nelle possibili nuove rotte commerciali, che potrebbero aprirsi a Nord, un elemento di interesse in termini ambientali e di sicurezza della navigazione, oltre che per gli aspetti geostrategici e socio-economici che questo potrebbe comportare per il nostro Paese.
A bordo di Nave Alliance, al comando del Capitano di Fregata Pasquale Perrina, 47 membri di equipaggio della Marina Militare, ai quali si è aggiunto il team scientifico composto da 18 persone e sotto il coordinamento del capo spedizione, Capitano di Fregata Maurizio Demarte. Nel team scientifico sono presenti 10 giovani futuri idrografi, ufficiali e sottufficiali della Marina Militare Italiana, alcuni rappresentanti di marine estere e studenti dell’Università di Genova, anche espressione della Ocean Generation del programma UN ECOP (Early Carrier Ocean Professional).
La conoscenza dell’Oceano è un argomento all’attenzione della comunità globale per l’interesse manifestato dalle Nazioni Unite. In particolare, la HN22 ha ricevuto l’endorsement come Action del decennio (UN Decade of Ocean Science for Environment Sustainability) nel programma The Science We Need for the Ocean We Want” con Education e Ocean Generation di giovani coinvolti nelle attività.
Come afferma anche la Coordinatrice Scientifica di HIGH NORTH Roberta Ivaldi “l’oceano non solo va protetto, ma va sostenuto. Per questo è fondamentale il coinvolgimento dei più giovani. Il Decennio del mare ci invita proprio a questo, a prendere conoscenza e a riflettere. Perché ognuno di noi può fare la differenza”.
La Campagna di Geofisica Marina HIGH NORTH è stata voluta primariamente per riprendere l’attività di ricerca nei mari del Nord e, soprattutto, per stimolarne la crescita e fornire supporto e strumenti ai Centri di Ricerca Nazionali in tale ambito. In questo contesto, la Marina Militare, si pone come alfiere nel mondo della ricerca nazionale, integrando in un interesse comune, diverse specificità di singola Forza Armata nello sviluppo di processi di ricerca e conoscenza dell’ambiente verso un uso sostenibile delle risorse.
Durante la missione verranno sviluppate attività riferite all’Exploration e all’Environment con la mappatura 3D dal satellite al sottofondo durante tutta la rotta della campagna, grazie all’acquisizione di dati del fondale, massa d’acqua e ghiaccio con sistemi acustici multifascio, sonde multiparametriche e campioni diretti per la caratterizzazione fisico e biogeochimica dell’ambiente marino. Verranno inoltre condotte ricerche di identificazione di marine litter, con campionamenti specifici per le plastiche e osservazioni dei mammiferi marini. In questo contesto va sottolineata l’azione esplorativa dei fondali alle alte latitudini, in aree quali lo Stretto di Fram, il settore nord occidentale delle Svalbard e lo Yermak Plateau, porzioni di Oceano Artico normalmente coperte dalla banchisa che solo recentemente durante l’estate in brevi periodi per azione della contrazione e fusione dei ghiacci sono acque libere per la navigazione.
Durante HIGH NORTH22 verrà inoltre implementato il progetto ARNACOSKY (ARctic NAvigation with COsmo SKYmed) che dal 2018 vede IIM ed e-GEOS in un’attività congiunta per lo sviluppo di uno strumento a supporto di una navigazione in sicurezza e sostenibile con l’acquisizione di dati di calibrazione alle immagini satellitari a latitudini oltre 78° N.
Di Redazione – EmmeReports