Quello appena trascorso a Sferracavallo, è stato un sabato mattina diverso per i volontari dell’Associazione Sportiva Arcadia Apnea, capitanata dagli istruttori Stefano Mercurio, Dario Puglia, Alessandro Figuccia e Daniele Bissanti, che da Palermo, hanno aderito, insieme ad altre cinque località italiane, alla quarta edizione di SPAZZAPNEA – Operazione fondali puliti, una vera e propria gara a squadre, il cui fine ultimo è stato quello di ripulire i fondali di una porzione di mare e di litorale attraverso la raccolta dei rifiuti.
La manifestazione, annunciata a livello nazionale all’Eudi Show di Bologna, dal recordman Umberto Pelizzari e dal presidente di Spazzapnea Odv, Paolo Acanti, nata a Genova nel 2018, ha permesso ai partecipanti di trasformarsi in veri e propri spazzini del mare, immergendosi in apnea o camminando sui litorali per recuperare la maggior quantità possibile di rifiuti. Le indiscusse finalità ecologiche e ambientali hanno convinto Apnea Academy e WWF ITALIA, ad includere la gara negli eventi ufficiali della scuola di formazione e ricerca per l’apnea subacquea e all’interno della Campagna #StopPlasticPollution, per la lotta all’inquinamento della plastica in natura.
“Con questa manifestazione speriamo di sensibilizzare tutta la società civile al rispetto per l’ambiente e, in particolar modo, per il mare” ha spiegato Stefano Mercurio. “Noi appassionati, che lo viviamo nel quotidiano, abbiamo particolarmente a cuore l’ambiente marino. Speriamo di aver lanciato un segnale importante, per tenere pulito il mare per quanto sia possibile. Come associazione, abbiamo curato l’organizzazione logistica a Sferracavallo, grazie anche al supporto del Comune di Palermo, della Rap, della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza, di Libertas Sicilia e del consigliere comunale, Sabrina Figuccia, che ha fatto da ponte tra l’associazionismo e le Istituzioni, affinché l’evento potesse riuscire nel migliore dei modi”.
Un fondamentale supporto organizzativo è stato dato dal Circolo Velico Sferracavallo e dal Mare Nostrum Diving Center, i cui rispettivi direttori, Giuseppe Giunchiglia e Tatiana Geloso.
Una vera e propria competizione, dunque, iniziata la mattina e che ha visto impegnate apneisti e volontari, che hanno raccolto sia in mare, che a terra, un certo quantitativo di rifiuti, poi pesato e conteggiato in base alla pericolosità per il mare e in base ai tempi di decomposizione nell’ambiente.
“Oggi abbiamo eliminato un sacco di rifiuti dal mare, quasi una tonnellata” ha continuato Stefano Mercurio, spiegando che bisognerebbe iniziare a non produrre e a non buttare più i rifiuti. “Dopo una giornata come questa c’è anche un po’ di rabbia, nel vedere tutto quello che si è riusciti a tirare fuori dall’acqua, dobbiamo iniziare a ragionare in maniera diversa. Mi auguro che questa manifestazione lanci un segnale e svegli un po’ le coscienze, in maniera che si inizi veramente a produrre meno rifiuti. Anche noi possiamo essere parte della soluzione, comprando e scegliendo prodotti che non hanno imballaggi o che siano almeno biodegradabili. Le aziende si adeguano, perché dove c’è una domanda, commercialmente loro cambiano l’approccio al mercato. Noi abbiamo una grande forza, anche quando andiamo a fare la spesa al supermercato. Se lo facciamo tutti, questo può cambiare veramente qualcosa nel mondo”.
Tra i rifiuti più strani trovati dagli apneisti nel mare di Sferracavallo, un Nokia 6630, degli occhiali, un passeggino e una gomma di camion da 174 Kg.
“La maggior parte dei rifiuti sono gettati in mare dagli abitanti della zona, perché siamo dentro un porticciolo e, quindi qui, le correnti del mare non arrivano così forti da portare rifiuti così ingombranti e pesanti!” ha dichiarato Mercurio. “A malincuore, devo dire che è molto probabile che la comunità del posto abbia poca cura di questo mare così bello che gli è stato donato. Abbiamo anche visto dei ragazzi buttare in mare delle bottiglie di birra vuote, mentre i nostri volontari raccoglievano i rifiuti. Non c’è quindi attenzione e cura dell’ambiente da chi abita da queste parti”.
Di Francesco Militello Mirto & Victoria Herranz – EmmeReports