Circa 500 i cittadini hanno sfilato a Palermo in occasione del 77esimo anniversario della Liberazione del nazifascimo in Italia. Ad aprire il corteo lo striscione dell’Anpi con le bandiere della pace e la scritta «Mai più fascismi. Partigiani della Costituzione», sorretto dal coordinatore regionale dell’Anpi, Ottavio Terranova, dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e al loro fianco Vincenzo Agostino, padre del poliziotto ucciso dalla mafia insieme alla moglie incinta Ida, a testimoniare che è ancora in atto la lotta di liberazione da Cosa Nostra.
“Il 25 aprile come ogni anno conferma l’atto di omaggio e gratitudine nei confronti di chi ha perso la vita per l’affermazione di quella Costituzione repubblicana e di quei diritti che in questo momento sono violati in varie parti del mondo. Il mio pensiero va in particolare al popolo ucraino che subisce l’aggressione militare della Russia, aggravata da veri e propri crimini di guerra, e che cerca di inviare un messaggio al mondo in difesa del diritto alla vita e del diritto alla pace”. Lo ha detto il sindaco Leoluca Orlando che stamattina ha partecipato alla cerimonia che si è svolta al Giardino inglese in occasione della Festa di Liberazione dal nazifascismo e al corteo che ha sfilato lungo via Libertà fino al Teatro Massimo.
“Le guerre uccidono non soltanto in Europa – ha aggiunto Orlando – ma anche in altre parti del mondo, ricordiamolo quando tanti migranti fuggono dall’Africa e dall’Asia. Lo dico esprimendo grande solidarietà al popolo ucraino, una solidarietà che la città di Palermo sta dimostrando accogliendo gli ucraini. Essere qui numerosi, come non mai, è la conferma che il popolo palermitano è legato ai principi fondamentali del diritto alla pace e del diritto alla vita”.
“L’assenza di tutti i candidati alla carica di sindaco, con la sola eccezione di Franco Miceli, alla manifestazione istituzionale in onore di martiri di Cefalonia, tenuta oggi al Giardino Inglese, appare inquietante. La loro presenza probabilmente sarebbe stata poco gradita al corteo ma sarebbe stata istituzionalmente obbligatoria in occasione della cerimonia organizzata dalle forze armate e dell’ANPI, alla presenza di tutte le autorità civili della città” ha dichiarato l’assessore alla mobilità, Giusto Catania.
“Sono segnali evidenti: la città di Palermo è antifascista e non ci possono essere ambiguità sui valori e sui principi e, dopo aver indicato Samonà alla carica di vicesindaco, questo appare un ulteriore segnale esemplificativo della cultura politica di questi signori che ambiscono a governare la città. La Festa di Liberazione è l’atto fondativo della Repubblica italiana e della Carta costituzionale, per questa ragione chi afferma di non voler festeggiare il 25Aprile o si sottrae alle manifestazioni istituzionali, in memoria della Resistenza italiana al nazifascismo, è estraneo ai valori democratici e ai principi di libertà” ha concluso l’esponente di Sinistra Civica Ecologista.
«L’anniversario della Liberazione del 25 aprile è l’occasione per fare memoria attiva delle lotte e dei sacrifici degli uomini e delle donne che hanno contribuito a cambiare l’Italia e a liberarla dal fascismo». Lo ha detto Franco Miceli, candidato sindaco sostenuto dai movimenti civici e dalle forze politiche di Pd, M5s e Sinistra civica ecologista, che oggi ha partecipato a Palermo alle manifestazioni per la Festa della Liberazione.
«La memoria attiva non si limita alle celebrazioni, deve essere l’affermazione di un preciso impegno e di una precisa responsabilità che assumiamo nei confronti della comunità. L’importanza del 25 aprile è quindi da ritrovare nelle scelte che si operano nel quotidiano senza nessuna opacità: o si sta da una parte o si sta dall’altra. E noi siamo inequivocabilmente dalla parte opposta rispetto al fascismo, alle destre e al populismo» ha concluso il candidato a sindaco di Palermo dicendo «Mi piace ricordare in questa occasione le parole pronunciate da Pio La Torre pochi giorni prima di essere ucciso, «Ora tocca a noi». Le prendo in prestito per sottolineare la necessità di impegnarsi oggi come ieri e di assumersi le responsabilità del risultato. Questo è l’approccio che rivendico, che trova cittadinanza nella coalizione che mi sostiene e che troverà la sua linea di concretezza nel Patto per Palermo».
di Antonio Melita e Francesco Militello Mirto – EmmeReports