La nave della ONG tedesca Sea-Eye 4 ha attraccato nel porto di Augusta mercoledì 6 Aprile intorno alle 12.00. Tutte le 106 persone salvate in mare dall’equipaggio, sono sbarcate nel porto siciliano. La Sea-Eye 4 è arrivata al largo della Sicilia sabato scorso, dopo che Malta si è ripetutamente rifiutata di accogliere i naufraghi, contravvenendo alla II Convenzione di Ginevra del 1949. Dopo il diniego di sbarco, la ONG tedesca è rimasta in attesa che le venisse assegnato un porto sicuro.
Come ci ha detto l’ufficio stampa della ONG, per la Sea-Eye 4 è stata la prima missione del 2022 nel Mar Mediterraneo ed è stata resa difficile per le condimeteo averse. Il medico Harald Klischlat, presidente di German Doctors e. V. (organizzazione di volontariato formata da medici tedeschi) ha dichiarato: “I rifugiati a bordo della Sea-Eye 4 sono stati molti giorni su barche non adeguate a viaggi in alto mare. É irresponsabile e disumano rifiutare a queste persone l’accesso a un porto sicuro per un tempo troppo lungo”.
L’organizzazione German Doctors e. V. è responsabile delle cure mediche dei migranti sulla Sea-Eye 4, occupandosi della gestione dell’ospedale di bordo, con un medico di emergenza.
“Ora ci aspettiamo di vedere rapidamente un cambiamento della politica nei confronti di tutte le persone che cercano protezione”, ha affermato Gorden Isler, presidente di Sea-Eye. “Perché altrimenti la politica avrà un serio bisogno di giustificazione e l’accusa che è stata fatta per anni, cioè che il razzismo sistemico impedisce il salvataggio di rifugiati provenienti da Africa e Asia in difficoltà in mare, sarebbe chiaramente provata”.
Secondo quanto riportato dalla ONG Sea-Eye, “non c’è una equa distinzione nel trattamento dei migranti, le navi civili di salvataggio devono ancora aspettare per giorni, prima di aver assegnato un porto di sbarco, nonostante affrontino i respingimenti, come è avvenuto al largo di Malta”.
Secondo la ONG tedesca, gli stati membri dell’UE sarebbero ancora in disaccordo sulla distribuzione di alcune migliaia di persone. I centri di coordinamento dei soccorsi di Malta e Italia rifiuterebbero ancora un serio coordinamento per le emergenze marittime che si verificano nelle zone di ricerca e salvataggio, le SAR, del Mediterraneo centrale. La Sea Eye critica inoltre che le autorità europee stanno continuando la cosiddetta cooperazione con la Guardia Costiera libica.
“Tutte le persone hanno il diritto di cercare protezione e asilo all’interno dell’UE. Il colore della pelle, il sesso, l’origine, la religione o le convinzioni politiche non devono essere una ragione per le autorità e i politici europei. I diritti umani sono inequivocabili su questo”, ha sottolineato Isler.
Secondo i dati riportati dalla ONG tedesca, nel 2022, 467 persone hanno perso la vita cercando di attraversare il Mar Mediterraneo per raggiungere l’Europa e il metodo sostenuto dagli stati membri dell’UE, per far intercettare le persone dalla guardia costiera libica, per ridurre il numero di arrivi nel continente europeo, mette in pericolo vite umane invece di salvarle.
La settimana scorsa, 90 persone sarebbero annegate dopo il naufragio della loro imbarcazione al largo della Libia. Solo quattro persone sarebbero sopravvissute, salvate e riportate in Libia dalla nave mercantile Alegria 1. Un capitano ucraino della nave mercantile Karina aveva deciso solo pochi giorni prima, in riferimento alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati e alla situazione in Libia, di chiedere assistenza alla Sea-Eye 4, invece di continuare la sua rotta verso Bengasi.
Di Redazione – EmmeReports