Il discorso integrale di David Ermini, Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura durante il plenum del 21 maggio 2020.
“Colleghi, siamo all’ultimo plenum prima del 23 maggio. Il 23 maggio di ventotto anni fa Giovanni Falcone fu assassinato nei pressi di Capaci. Insieme a lui persero la vita la moglie Francesca Morvillo e gli agenti Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. La strage di Capaci, insieme all’attentato di via D’Amelio contro Paolo Borsellino e la scorta, ha rappresentato uno dei momenti di massima violenza eversiva dell’attacco della mafia allo Stato. A Capaci è caduto un grande magistrato, un servitore eccezionale dello Stato, un simbolo della legalità e della democrazia.
Con Falcone è stato colpito il Paese intero. Sono commoventi le parole dell’amico Paolo Borsellino un mese esatto dopo la morte, Borsellino disse: “Giovanni Falcone lavorava con perfetta coscienza che la forza del male, la mafia, lo avrebbe un giorno ucciso. Perché non è fuggito? Per amore. La sua vita è stata un atto di amore verso questa sua città, verso questa terra che lo ha generato. Perché se l’amore è soprattutto ed essenzialmente dare, per lui amore verso Palermo e la sua gente ha avuto e ha il significato di dare a questa terra qualcosa, per rendere migliore questa città e la patria a cui essa appartiene”.
Falcone ha dato la sua vita per un paese migliore. Con il suo eroico sacrificio ha dato il coraggio alla società civile, non solo siciliana, di reagire e mobilitare coscienze ed energie a favore di una cultura della legalità. Con il suo sacrificio ha dato l’impulso alle istituzioni, alla magistratura e alle forze dell’ordine per contrastare con interventi ancora più decisi mafie e criminalità organizzata. La sua eredità è per tutti noi cittadini un patrimonio inestimabile, il suo insegnamento è che la mafia può e deve essere sconfitta.
Ventotto anni sono già trascorsi dalla strage di Capaci. Quasi un’eternità in tempi schiacciati su un nevrotico ‘presentismo’, che non ha memoria del passato. Eppure le immagini di quell’agguato feroce restano impresse indelebili nel ricordo di tutti gli italiani. Falcone e Borsellino riposano idealmente nel pantheon degli eroi civili e costituiscono esempio fulgido, soprattutto per le giovani generazioni, nella costruzione di una società giusta, di una società guidata dai valori della legalità e della giustizia.
Vorrei che tutti avessimo sempre in mente, in ogni azione della nostra vita e soprattutto durante lo svolgimento delle nostre funzioni, il pensiero e l’esempio di chi ha speso la vita per la giustizia“.
di Redazione – EmmeReports