Calcio Femminile: abbiamo incontrato la trequartista del Palermo Woman, Roberta La Cavera, nello studio dentistico dove lavora quando è lontana dal rettangolo di gioco.
La numero 3 rosanero ha esordito nella Ludos a 14 anni come terzino, per poi passare dall’esterno di centrocampo all’attacco dove quest’anno ha collezionato 3 reti e contribuito a quel bel gioco “marchio di fabbrica” delle ragazze della coach Antonella Licciardi.
Roberta, parlaci un po’ di te.
Che dire? Gioco nella Ludos da 14 anni ed oggi che ne ho 26 (il prossimo 2 marzo) sono felice di aver iniziato questa nuova esperienza con il Palermo Woman e spero che possa diventare presto una “professionista”.
Calciatrice a tempo pieno? Hai quindi già preparato la lettera di dimissioni?
Mi piacerebbe poter continuare a lavorare nello studio del dottore Salvatore Gennaro che, a dirla tutta, mi ha sempre facilitato per gli allenamenti e per le partite in trasferta. Dal 2016 lavoro qui, mi trovo benissimo e non vorrei lasciare, ma chissà.
Dura la vita per chi deve mantenere una buona preparazione atletica e anche lavorare.
Esatto, lavoro come assistente alla poltrona dalle 10 alle 18 ogni giorno. Gli allenamenti sono dalle 19 il martedì in palestra e il resto della settimana in campo alla Panormus. La domenica poi c’è la partita, ma ogni volta non vedo l’ora di scendere in campo.
La tua è una famiglia di calciatori.
Sì, mio fratello è stato anche il preparatore dei portieri della Ludos, ora lavora in Belgio. Fu proprio la storica attaccante Graziella Buttaccio (ora allenatrice in seconda) a stupirsi di come non mi avesse mai “presentata”.
Significa che non avevi bisogno di presentazioni. Calciatore che preferisci?
Ilicic, magari è un po’ discontinuo (come me, ridendo) ma è veramente forte e poi, anche se tifo Palermo e Roma, Dybala: uno dei giocatori più forti al mondo.
Qual è il rapporto con la coach Licciardi, dicono che abbia un bel caratterino.
E’ una persona presente, carismatica e preparata con cui è facile instaurare, sin da subito, un buon rapporto. Certo anche lei si “arrabbia” soprattutto quando mi vede fare errori grossolani o dettati dalla mia “eccessiva fantasia”.
Grande visibilità è stata data dalla nazionale italiana, qual è la calciatrice che Roberta preferisce?
La nazionale è fortissima, sceglierne una è veramente difficile. In attacco sicuramente Valentina Giacinti e vi confesso che un po’ mi ispiro a lei; ma anche Giugliano e Rosucci.
Il calcio è lo stesso ma sembrerebbe che quello femminile sia, passami il termine, più maschio. Che ne pensi?
Lo abbiamo visto proprio in Nazionale: un calcio più pulito senza simulazioni o inutili perdite di tempo. Sicuramente l’approccio è diverso, pensiamo più a vincere e divertirci.
Hai iniziato a giocare all’età di 14 anni, che consigli ti senti di dare?
Occorre tanta passione e tenacia soprattutto negli allenamenti che devi alternare allo studio o, come per me, al lavoro. Noi calciatrici del sud speriamo di arrivare al livello delle nostre coetanee che giocano nella Juventus, Milan o Fiorentina. Qualcosa si sta muovendo, quindi, non bisogna proprio adesso mollare.
Lavoro, allenamenti e partite. Tempo libero?
Tempo libero poco, mi piace viaggiare, fare shopping e andare al mare… anche a febbraio.
di Antonio Melita – EmmeReports