Alessio Bondì torna ad esibirsi nella sua Palermo e lo fa con un doppio concerto speciale insieme alla Tatum Art Orchestra – ensemble di 20 musicisti diretti dal talentuoso compositore palermitano Alessandro Presti – alla Galleria D’Arte Moderna (Chiostro S. Anna – Via Sant’Anna 22 – Palermo), in occasione dell’11^ edizione del Festival Internazionale Palermo Classica. Inizialmente era prevista una sola data per lunedì 6 settembre (ore 21): dopo il sold-out in pochi giorni, è stato annunciato, vista la grande richiesta di biglietti, un secondo concerto per martedì 7 settembre (ore 21 – biglietti su CiaoTickets)
Il cantautore siciliano presenterà, quindi, per la prima volta al pubblico siciliano il nuovo disco “Maharìa” – uscito il 21 giugno per 800A Records (disponibile in ascolto su sito di Alessio Bondì e su Spotify) – e ha deciso di farlo in una veste unica, con i preziosi arrangiamenti della Tatum Art Orchestra, per regalare al pubblico la magia da cui questo album ha preso ispirazione e per accompagnarlo attraverso un viaggio interiore pieno di esplosioni di allegria, nostalgie solitarie, innamoramenti, eccessi di rabbia e incomprensioni, disillusioni e soluzioni.
La lingua siciliana in quest’opera funge, quindi, da chiave magica per l’inconscio, in particolare con l’uso del dialetto palermitano autentico che racconta una verità sfuggevole e poetica, a cui partecipano l’istinto e l’eco di una storia millenaria. A queste latitudini c’è una Sicilia intima e luminosa, selvaggia e vera; un luogo lontano dagli stereotipi che da decenni ne limitano le potenzialità liriche. Ne risulta un racconto di vita letterario, stratificato, contraddittorio, come il fluire delle emozioni che si alternano in profondità.
“Maharìa” inizia con la traccia che dà il nome all’album e che si apre con un verso che sancisce fin da subito la potenza di cui è fatto: “Ormai stu fuoco nun s’astuta chiù”. Proseguendo nell’ascolto ci si ritrova come bambini in un mondo fatto di natura e contraddizioni Cerniera Zip”) o senza amore in un mondo libero da sortilegi (“V&V”), o come un gioco infantile su una lacrima che diventa un fiume a cui si abbeverano gli animali (in “Fataciume”, guarda lyric video). In “Taverna Vita Eterna”, un vecchio lupo di taverna si racconta in un monologo tragicomico che mette in luce i costumi di un’intera tribù urbana; mentre in “200 voti” ci si ritrova dentro alla sensazione misteriosa di sentirsi innamorati per la duecentesima volta di una persona che si è appena incontrata. La tracklist è anche percorsa dai misteri profondi del tempo e dell’amore che conducono a nascondini intimi e pieni di stupore (“Occhi tanti”), a preghiere arrabbiate di chi non sa più a che santo votarsi (“Ave Maria al contrario” – guarda video), diretto da Paolo Raeli e prodotto da 800A Records e PANK Agency), e a confessioni gonfie di livore e confusione (“Ddà fuora”). In balia dei propri sconvolgimenti interiori, alla fine delle 10 tracce di Maharia, il fluido magico non si arresta: ci si ritrova ancora con il proprio cuore crudo (“Cuori cruru”), alla volta di un nuovo viaggio. Il segreto non è stato svelato del tutto, ed è bello che sia così.
La realizzazione dell’album è stata supportata da MiC e SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Per chi crea”. Prodotto, registrato e mixato da Fabio Rizzo presso Indigo Studios, Palermo e masterizzato da Giovanni Versari a La Maestà. I testi e la musica del disco sono di Alessio Bondì.
Alessio Bondì è un cantautore siciliano classe ’88. Premio De Andrè nel 2013 e Targa Siae al Premio Parodi del 2014, la sua scrittura è meticcia: nasce da radici folk e si mescola con i ritmi contemporanei e il suono esotico della lingua natìa, il dialetto palermitano. Seppur il legame con i suoni della Sicilia più profonda sia evidente, le influenze che rendono la cifra di Bondì unica sono quelle del folk anglo-americano, del funky, della musica brasiliana e africana.
Il suo disco d’esordio, intitolato “Sfardo”, vede la luce nell’aprile del 2015: un lavoro ispirato, fatto di dieci canzoni di una grazia cruda e meravigliosa, che raccoglie pareri entusiastici da pubblico e critica, con recensioni positive da Il Fatto Quotidiano a il Venerdì di Repubblica, Internazionale, Rockit, e tutta la stampa specializzata. “Sfardo” viene selezionato per il Premio Tenco 2015 e successivamente raggiunge la finalissima per i 5 migliori album in dialetto. Nel 2017 è stato distribuito in 10 Paesi tra Europa e Sud America. Quasi costantemente in tour fin dal suo esordio, Bondì nei concerti è essenziale e trascinante; la sua fanbase è in costante crescita grazie all’intensa attività live, a un passaparola ininterrotto e all’esposizione ottenuta anche sulle radio e i media esteri, in particolar modo in Germania e Spagna, dove Alessio Bondì è considerato una “rivelazione della canzone mediterranea”.
A fine 2018 esce il secondo album “Nivuru”. È il risultato di un’immersione nella musica proveniente da tutto il mondo, ma che affonda le sue radici in Africa. Nel luglio del 2018 il primo singolo estratto “Si fussi fimmina” entra nella classifica Viral 50 Italia di Spotify dove rimane per una settimana e arriva fino al 18mo posto. Il tour di Nivuru tocca le maggiori città d’Italia, Spagna, Germania, Belgio, Francia, Irlanda e Regno Unito.
A inizio 2020 torna in studio per lavorare al suo terzo disco. Prende così forma “Maharìa”, anticipato dai singoli “Cerniera zip” (marzo 2020), “Ave Maria al contrario” (aprile 2021), “Fataciume” (maggio 2021) e “Taverna vita eterna” (giugno 2021).
di Redazione – EmmeReports