Anche ieri sera una luminosa spettatrice silenziosa ha assistito allo spettacolo musicale Stornello Siciliano, tenutosi nell’Anfiteatro Villa a Mare di Terrasini. La sua luce argentea, oltre a illuminare il meraviglioso mare di Cala Rossa, splendeva sulle agavi, sui fichidindia e sulla vegetazione tipicamente mediterranea, che cresce lungo la scogliera dalle rosse rocce, stupenda e inquietante al tempo stesso per le pareti a picco sul mare. Vegetazione che sfida le asperità di quel luogo, in cui si è insediata negli anni e conquistando anche gli anfratti più celati, ha trovato il suo posto. Proprio come i siciliani che riescono a trovare il loro posto ovunque vadano, seppur con immense difficoltà, ma senza perdere nemmeno un goccio del profumo più bello che possano indossare, l’essenza della sicilianità. Ed è proprio quest’ultima che ha pervaso, ieri, l’intero Anfiteatro.
Stornello Siciliano, inserito nel progetto Terrasini Opera Festival che, ricordiamo, da quest’anno è diventato il Sicilia Opera Festival, sempre sotto l’attenta guida del Direttore Artistico Nuccio Anselmo, la regia di Salvo Dolce e dell’impegno di un’intera squadra, è l’ennesimo bellissimo traguardo raggiunto, dopo un lungo periodo di ferma forzata. “Quasi una sfida”, ha esordito Salvo Dolce, “avevamo timore, prima di iniziare a progettare la stagione, poiché temevamo che il pubblico si fosse disabituato al teatro. Poi, sia con il primo che con il secondo Sold Out, abbiamo compreso quanto la gente avesse bisogno di leggerezza, di arte, di musica e voglia di ricominciare”.
Di ripartenza, con grande orgoglio, parla anche il Sindaco di Terrasini, Giosuè Maniaci: “Per noi è stata una ripartenza simbolica e una forte spinta da parte dell’Amministrazione. Poter fare questi eventi in sicurezza è stato il nostro obiettivo. Siamo ripartiti, quindi, con le manifestazioni estive, cercando di stare accanto a chi fa spettacolo e al mondo e della cultura. L’abbiamo fatto per i visitatori, ma lo abbiamo fatto soprattutto per loro e sono ancora tantissime le iniziative sia ad agosto che a settembre”.
Terrasini è una cornice perfetta poiché la bellezza del luogo si fonde con quella dell’arte che accoglie. E di bellezze, ieri, risplendeva anche il palco dell’Anfiteatro Villa a Mare. Ad aprire tale rassegna la bravissima giornalista Alessandra Costanza, che ha presentato l’evento, trasmettendo già dalle prime battute, quell’energia che nasce dall’amore per il suo lavoro, così come per il gruppo con cui ha lavorato. “C’è tanta allegria, tanto entusiasmo nel gruppo”, ha dichiarato la giornalista palermitana “e si avverte l’amore per il lavoro che fanno, proprio come io amo il mio. Credo di averlo comunicato sia il 1° agosto a Taormina che questa sera e penso che io sia stata scelta proprio per una questione energetica. Le nostre energie si sono attratte”.
Buio, silenzio e la luna nel cielo. Ancora bellezza sul palco con l’ingresso delle ballerine che danzano al suono dei tamburelli. Strepitose, il primo termine chiave, sono le coreografie di Stefania Cotroneo che definisce “trasfigurazione” quella sensazione, non facile da descrivere, che un artista prova quando sale sul palco. “Siamo persone come le altre”, ha spiegato la Cotroneo, “ma poi arrivi sul palco e accade qualcosa di innato, perché ci sono cose che non si possono insegnare”. Stefania Cotroneo trasmette energia positiva, galvanizzante ed entusiasmo. Si ritiene una persona fortunata per ciò che fa con immensa passione. Una passione che, purtroppo, ha subito un brusco arresto per quasi due anni. “È stato difficile riprendere anche a ballare, perché una ballerina deve allenarsi tutti i giorni e noi siamo stati fermi, ma nonostante sia stato fatto tutto di corsa, dopo le chiusure e le riaperture, quando andiamo in scena la chiave per arrivare al pubblico la troviamo sempre” ha dichiarato la coreografa.
Sicilianità coinvolgente in quella danza ed ecco la seconda parola chiave. Tra quelle bellezze mediterranee, fa il suo ingresso il tenore Alberto Profeta, grande interprete internazionale e vanto della nostra terra, accompagnato dall’Ensemble Orchestra Filarmonica della Sicilia, con gli arrangiamenti del Maestro Giuseppe Vaccaro. Inizia così un viaggio in musica, allegro e dolceamaro al tempo stesso, attraverso le tradizioni musicali della nostra Isola. “Ci vuole anche una grande capacità di andare a ricercare nel folklore la profondità di un popolo, perché il modo migliore per conoscerlo è andarne a studiare le tradizioni”, ha detto il Maestro Vaccaro, che ha la passione per la musica popolare e ne difende la grande importanza.
Quale Direttore Artistico del Festival di Cambes, Alberto Profeta si avvalse in quell’occasione della collaborazione del maestro Vaccaro. “Avevo scritturato il maestro Giuseppe Vaccaro”, ha spiegato Profeta, “Abbiamo fatto concerti stupendi, insieme a bellissimi colleghi. Proprio in quel contesto è nato Stornello Siciliano, ma prima è nata l’amicizia e successivamente questo progetto stupendo” Pur mantenendo i testi originali dei brani, il Tenore ha donato loro nuova vita con arrangiamenti contemporanei, spaziando tra vari generi musicali. Non sono però mancati anche i momenti struggenti, uno dei quali durante il brano Sicila Bedda in cui prorompe tutto l’amore per l’amata Sicilia, lontana dagli occhi ma non dal cuore.
“Sicilia Bedda è nata in America”, ha raccontato Profeta, “Ero lì e ho rivissuto la vecchia Sicilia con le persone che sono andate via cinquant’anni per cercare un futuro ed emergere. Un mio amico mi ha raccontato che sceso a Palermo, proprio dopo 50 anni, ha provato un’emozione tremenda. In America lui sognava e immaginava la sua terra. Così, quando ho finito di cantare in America, ho inciso “Sicilia Bedda” e ho realizzato un videoclip con i miei figli. È la storia di questi bambini che giocano nella loro terra, costretti insieme ai genitori ad andarsene via e dopo cinquant’anni ritornano.”
È anche un po’ la sua storia. Alberto Profeta, palermitano d’origine, si definisce infatti cittadino del mondo, poiché ha cantato sia nei più grandi teatri italiani che all’estero. Si è esibito in Russia, Germania, e anche in Giappone, ma quando torna e rivede la costa siciliana per lui è sempre una gioia.
“Noi siciliani possiamo andare via”, ha aggiunto il tenore siciliano, “ma torneremo sempre. Possono dirci tutto quello che vogliono, ma la nostra Sicilia non la cambierei con nessun altro luogo. Quando vado per il mondo dico sono siciliano e ne sono fiero. Non rinnegherò mai la mia terra”. E quella sua fierezza la porta sul palco, con il suo maestoso portamento e la sua incomparabile voce.
La vita, seppur costellata da grandi successi, gli ha riservato anche momenti tristi che non sarebbe stato capace di superare se non avesse avuto accanto una donna meravigliosa, sua moglie. “Ho avuto una grande donna che mi ha punto al punto giusto e ha saputo attendere il momento giusto per farmi ritornare più forte di prima”, ha spiegato il Maestro, con un tono che ha lasciato trapelare la sua emozione. Alberto Profeta ha ricevuto, alla fine dello spettacolo, la cittadinanza onoraria dal Sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci e il premio ai venticinque di carriera, da parte del Terrasini Opera Festival, consegnato dal Direttore Artistico Nuccio Anselmo. “Avere ricevuto la cittadinanza onoraria dal Sindaco è un onore, perché ricevere un premio così importante da un’altra città è molto bello” ha dichiarato Profeta. “Vuol dire che ti rispettano e ti danno il valore che, magari, la tua città non ti dà e mi spiace dirlo. Quindi sono molto felice e sono anche molto onorato di avere ricevuto il premio ai miei venticinque anni di carriera, bellissimi e sofferti”.
Di Monica Militello Mirto – EmmeReports