4 persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Palermo, su delega della Procura della Repubblica, per avere prestato soldi a tassi usurari, sino al 140% annuo. In parte i soldi, dell’attività illecita, venivano reinvestiti in un ristorante nel mercato Capo.
Carcere per Salvatore Cillari, considerato il capo dell’organizzazione; arresti domiciliari per il figlio, Gabriele Cillari, Matteo Reina e Giovanni Cannatella.
I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione a delinquere, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, usura, estorsione e autoriciclaggio.
Nell’inchiesta risulta indagato Achille Cuccia a cui è stata applicata la misura del divieto di dimora nel territorio del Comune di Palermo.
Il GIP ha disposto il sequestro di beni nella disponibilità degli indagati per un valore di circa 500 mila euro.
L’indagine del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria è stata portata avanti nel periodo fra novembre 2019 e dicembre 2020. Dalle intercettazioni, dai pedinamenti e dagli esami dei flussi finanziari è venuto fuori come il gruppo, almeno dal 2016, sotto la guida di Salvatore Cillari, avrebbe prestato soldi a usura fra Palermo e Roma, per un ammontare complessivo di circa 150 mila euro.
Parte dei soldi, provento dell’attività illecita, sarebbero poi stati riciclati dal figlio Gabriele nel ristorante L’Acerba in piazzetta della Saponeria, nel cuore del mercato del Capo.
Secondo la ricostruzione delle Fiamme Gialle, i prestiti sarebbero andati avanti anche nel periodo del lockdown causato dall’emergenza epidemiologica dove i tassi di interesse applicati sarebbero arrivati fino al 140% all’anno, per ottenere i quali gli indagati avrebbero esercitato anche minacce nei confronti delle vittime.
I sigilli sono scattati sui due immobili del Capo dove si trova il ristorante, una moto e conti bancari.
di Redazione – EmmeReports