Dopo la protesta di sei giorni fa, davanti l’assessorato alle politiche sociali, oggi si è svolto un nuovo sit-in per il diritto alla casa, organizzato dal Comitato territoriale Olivella e dal Centro Sociale ExKarcere, che hanno manifestato, davanti il palazzo arcivescovile, insieme ad una rappresentanza delle famiglie occupanti l’ex monastero dei benedettini di Piazza Parlatoio, nel quartiere Olivella.
La scorsa settimana gli occupanti, dopo essere scesi in piazza, avevano ottenuto un incontro con l’assessore alle politiche sociali. Questa mattina hanno scelto il palazzo arcivescovile, sede della Curia Palermitana e protagonista della vicenda, essendo la Chiesa di Sant’Andrea, di proprietà della Curia. Come hanno spiegato i manifestanti, la responsabilità delle minacce di sgombero sarebbe, dunque, anche delle istituzioni ecclesiastiche palermitane.
I sette nuclei familiari, che da nove anni occupano lo stabile, nelle ultime settimane hanno ricevuto ripetute minacce di sgombero attraverso identificazioni delle forze dell’ordine e attraverso l’intervento degli assistenti sociali.
“Chiediamo alla curia di sospendere ogni ipotesi di sgombero e di adoperarsi insieme all’assessorato alla casa, per trovare soluzioni alternative vere, cioè l’assegnazione di case per le famiglie occupanti dell’ex Monastero di Sant’Andrea che stanno lottando per un sacrosanto diritto” ha dichiarato Giovanni Siragusa del Comitato territoriale Olivella.
Dopo il presidio, i manifestanti hanno ottenuto un incontro e si è svolto un tavolo tecnico tra curia, assessorato alla casa del Comune, occupanti dell’ex Monastero e rappresentanti del comitato territoriale Olivella. Chiedono che si risolva subito la loro situazione specifica e quella delle migliaia di famiglie palermitane in emergenza abitativa.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports