Visita istituzionale a Palermo, per Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che ha presieduto il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in prefettura, insieme al nuovo Capo della Polizia di Stato, Lamberto Giannini e alle autorità del capoluogo.
“Le mafie hanno grandi capacità di adattamento e di infiltrarsi nei sistemi di economia locale” ha dichiarato il Ministro Lamorgese. La prevenzione avviene attraverso apposite misure e le operazioni di controllo del territorio come quelle Alto Impatto, che stanno dando ottimi risultati”.
“Bisogna fare squadra e le istituzioni devono fare rete. Vedo che c’è una grande sintonia qui a Palermo tra le istituzioni e lo scopo delle autorità e che devono fare in modo che la città di Palermo sia sicura perché la sicurezza porta sviluppo” ha aggiunto il ministro.
Nella conferenza stampa presso la Prefettura di Palermo, si è parlato anche di migranti.
“Basterebbe che ci sia una ricollocazione facoltativa, ma con quote obbligatorie” ha spiegato la Lamorgese. “In questi mesi sono stata a Parigi, la scorsa settimana a Tunisi, proprio per cercare di valorizzare l’accordo di Malta, che non ha dato i risultati gli sperati. Ci sono alcuni Paesi che non accetteranno la ricollocazione facoltativa con quote obbligatorie. Ci deve essere una migrazione sostenibile e umana con regole”.
Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese si è poi recata a Palazzo D’Orleans, sede della Presidenza della Regione Siciliana, per definire un piano di conservazione e restauro delle oltre 260 chiese presenti nell’Isola, appartenenti al Fondo Edifici di Culto (FEC), istituito dal Ministero.
Con questo obiettivo un protocollo d’intesa è stato firmato questa mattina a Palazzo Orleans, dal ministro Luciana Lamorgese e dal presidente Nello Musumeci alla presenza, tra gli altri, degli assessori regionali all’Istruzione e Formazione Professionale, Roberto Lagalla e dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà. L’accordo fa seguito a un precedente incontro del presidente Musumeci con il prefetto Michele Di Bari, Capo del. Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero.
“Ringrazio il ministro Lamorgese, per avere siglato questo protocollo d’intesa” ha dichiarato Musumeci. “Oggi abbiamo avviato un percorso di collaborazione che prende il via dai beni culturali e dagli edifici di culto. Dalla Sicilia parte un segnale forte per mettere in sicurezza le chiese che necessitano di restauro, alcune centinaia. Gli interventi conservativi saranno realizzati con risorse dello Stato e tramite le Soprintendenze per i Beni Culturali. Sono già 140 i progetti esecutivi”.
“Tutelare parte del nostro patrimonio culturale e riuscire a valorizzarlo è importante per rafforzare l’offerta turistica, perché abbiamo voglia di ospitare milioni di visitatori dopo questo anno drammatico” ha aggiunto il presidente della Regione. “Sono convinto che questa sarà solo la prima di una serie di opportunità di collaborazione istituzionale”.
“Quello firmato oggi è il primo protocollo di questo tipo che sigliamo in Italia, per valorizzare e mettere in sicurezza le chiese del FEC in Sicilia, una regione ricca di bellezze architettoniche, naturali e culinarie” ha spiegato il ministro Lamorgese.
“È un protocollo che stabilisce concretamente ‘chi fa cosa’ e prevede un ruolo attivo per le Soprintendenze. Teniamo conto che il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) destina 500 milioni per il restauro delle chiese in tutta Italia, edifici che sono patrimonio importante per il Paese e un fattore di attrazione turistica” ha aggiunto il ministro.
“È il segnale che per l’Italia, la cultura è elemento fondamentale da cui non si può prescindere. Spero che la collaborazione avviata oggi vedrà le strutture del Ministero e della Regione lavorare assieme ancora più intensamente anche su tanti altri aspetti” ha concluso la Lamorgese.
In base all’intesa, le nove Soprintendenze per i Beni Culturali Siciliane redigeranno le schede progettuali degli interventi da realizzare sui singoli luoghi di culto, predisporre le previsioni di spesa, affidare la progettazione esecutiva e attuare tutta la fase di esecuzione delle opere.
Il Ministero assicurerà il raccordo tra il Dipartimento Ministeriale per le Libertà Civili e l’Immigrazione con le Soprintendenze regionali e farà inserire nel piano annuale del FEC, gli interventi di restauro conservativo da attuare, tenendo conto delle risorse del PNRR. Regione e Ministero, inoltre, si impegnano a collaborare per la catalogazione dei beni culturali e la conservazione e gestione della documentazione storica di proprietà del FEC. Per l’attuazione del protocollo verrà istituito un gruppo di lavoro ad hoc, del quale faranno parte funzionari regionali e ministeriali delle strutture coinvolte.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports