“Per la sua umanità e dedizione a bambini vittime di guerre, colpiti da malattie gravi”.
Con questa motivazione è stato assegnato il Premio alla Bontà Hazel Marie Cole (di terza linea) alla Dottoressa Liliana Vernengo del “Comitato Nour- Ama e cambia il mondo” che da Palermo alla Siria sostiene le principali vittime della guerra più “sporca” del Medio Oriente: i bambini.
Il Premio alla Bontà Hazel Marie Cole, ispirandosi alle azioni di Hazel, intende illuminare ed esaltare il bene che si esprime nella vita di tutti i giorni. Un bene fatto di piccole cose quotidiane, spesso quasi invisibili, ma che permettono a molte persone di vivere meglio, o che addirittura, in certi casi, salvano vite umane. Un bene che può contrastare efficacemente la cattiveria, la stupidità, la disperazione soprattutto se viene alla luce, se è conosciuto, “pubblicizzato”.
Con questo spirito è stato riconosciuto il prezioso lavoro della Dottoressa Liliana Vernengo che ha iniziato ad occuparsi di bambini quando vide su internet la foto di Nour, siriano di 8 anni, e con ostinazione cercò subito quella piccola vittima della guerra a cui le “barrel bombs” avevano tranciato le gambe. Una volta trovato lo aiutò inviando ogni genere di supporto, tra cui carrozzina, letto, medicine, soldi e cibo.
Nacque in Liliana il bisogno di aiutare attivamente, e con altre 10 persone di ogni parte di Italia, senza distinzioni di credo religioso, ha creato “Comitato Nour- Ama e cambia il mondo” che in 8 anni ha portato conforto in silenzio a decine e decine di bambini Siriani, Palestinesi, Yemeniti e Iraniani .
La terza linea del Premio alla Bontà Hazel Marie Cole si riferisce a premi in denaro per chi aiuta persone non autosufficienti e sarà utile per continuare l’opera dei volontari che svolgono gratuitamente il loro impegno quotidiano all’interno del comitato.
“Oggi arriva questo grandissimo riconoscimento che ogni anno premia chi si distingue per la sua bontà e l’impegno a favore degli altri” afferma con soddisfazione la Dottoressa Liliana Vernengo.
di Antonio Melita – EmmeReports