“Desideriamo dar voce al nostro grido e a quello di tutto il mondo di fruitori a vario titolo della danza, dagli allievi, alle famiglie, dai teatri ai tecnici, costumisti, truccatori” hanno dichiarato le danzatrici di AssoDanza Italia, in una nota comune.
Questa mattina in tantissime piazze italiane si sono svolti dei sit-in silenziosi dei lavoratori del settore danza, per protestare per il lungo stop dovuto all’emergenza sanitaria che ha messo in ginocchio anche la loro categoria.
Come si legge nel sito dell’associazione, “AssoDanza Italia nasce grazie al lavoro e all’esperienza maturata dal gruppo Danza e Sport Italia, collettivo spontaneo che ha propugnato con forza e dedizione una petizione che sensibilizzasse le istituzioni riguardo al settore della danza, chiedendo maggiori tutele ed ascolto delle nostre istanze”.
L’associazione, che tutela i diritti dei coloro che lavorano nelle scuole di danza e che si riconoscono nella Formazione Coreutica di Base, nasce dall’esigenza di rappresentare i gestori e i direttori di scuole di danza, dei loro collaboratori e degli insegnanti, con attenzione particolare anche alle piccole realtà dei quartieri o dei paesi.
AssoDanza Italia nasce perché l’invisibilità del comparto danza non può più essere tollerata: l’esigenza di trovare risposte chiare e dirette alla drammatica situazione di gestori e direttori di scuole di danza e dei loro collaboratori e insegnanti è di assoluta priorità, con attenzione particolare anche alle minuscole realtà dei quartieri o dei piccoli paesini, che abitualmente non compaiono tra le realtà esemplari per la formazione coreutica.
In occasione della giornata mondiale della Danza, anche a Palermo, a piazza Verdi, davanti il Teatro Massimo, si è svolta la protesta con lo slogan “#maipiusenza, No Danza uguale No Futuro… No Danza uguale No sogni”.
“Ci riuniamo per celebrare la Giornata Internazionale della Danza e abbiamo scelto di farlo in modo simbolico con un sit-in artistico, uniti da teli rossi che fanno presente la sofferenza del settore, sofferenza per la mancanza, sofferenza per l’assenza! Non siamo qui a protestare con urla e schiamazzi, il nostro è un mondo garbato, prediligiamo parlare con il nostro corpo e le pose artistiche che vedrete sono il nostro linguaggio, i teli sono il dolore di un anima che da più di un anno è impedita nella sua forma vitale, il nero del dress code è il lutto dell’assenza”, ha sottolineato la Presidente Miriam Baldassari.
“A tutti noi direttori, maestri e ragazzi manca la nostra essenza”, ha affermato Sabrina Moranti, Direttrice della Scuola di Danza Danzarmonia Academy di Roma, e Referente ADI per l’evento. “Il nostro non è uno sport, a cui siamo stati erroneamente assimilati, il nostro è uno stile di vita, una forma mentis, la rappresentazione artistica di un universo interiore, che esprime con il movimento danzato le proprie emozioni. Ci vogliono anni di sudore e sacrifici per formare un ballerino, abbiamo perso molti mesi preziosi e irrecuperabili!”.
Di Francesco Militello Mirto e Antonio Melita – EmmeReports