ANICONIGARDEN la mostra dell’artista siciliano Giuseppe Bombaci rimarrà aperta fino a sabato 27 marzo 2021 a Palermo, presso la Galleria Almareni Spazio Dinamico.
L’esposizione è curata da Francesco Piazza e si concentra sul mondo naturale, il silenzioso e suggestivo universo delle piante. È il Curatore a introdurci nella nuova ricerca del pittore siracusano: “Il giardino ha sempre rappresentato l’emblema di un luogo caro, fortemente desiderato come ristoro del corpo e della mente; qualcosa che va oltre la materia, un microcosmo in cui sognare e sperare, ma anche piangere e chiudersi in solitudine perché in esso convivono più anime: nascondigli, estasi, cupi anfratti, tetre boscaglie e, per alcuni, confini invalicabili. In questo groviglio sensoriale, in questo magma segnico, la rappresentazione del giardino come spazio mentale oltre che fisico, sintesi tra mondo interiore ed esteriore, consente all’artista di trasmettere, attraverso un nuovo approccio pittorico, anche la sua mutata visione del mondo. Infatti, la scelta di affrancarsi da ogni concessione al figurativo per concentrarsi su un aspetto più intimo della natura non è solamente dettata da una esigenza stilistica ma anche dal desiderio di liberarsi da ogni sovrastruttura formale per operare una critica lucida e sincera sul ruolo dell’uomo all’interno del dibattito contemporaneo sull’ambiente e la sua salvaguardia. Scorrono così, sulla tela, amplificati e decodificati, quei movimenti impercettibili di linfa, fogliame, luci e cromatismi generati da una proiezione mentale filtrata dalla reale osservazione di una natura il cui divenire è fatto di istanti, in cui ogni cosa nasce, si trasforma, muore e si rigenera. Bombaci è testimone e cronista di questo processo ed esalta, con la sua pittura, il potere di invenzione della natura, rappresentazione di una dinamicità incessante e, per alcuni versi, sconvolgente in un anello temporale di morte e vita. Ad una scala più grande, questo concetto di cura dei ritmi legati al mutamento di un giardino e quindi della natura deve misurarsi soprattutto su un territorio più ampio e meno tangibile: quello planetario”.
Giuseppe Bombaci torna in queste tele all’origine, al paesaggio siciliano, allontanandosi dalla propria formazione accademica di Brera, dai trascorsi fiorentini e quindi dalla centralità della figura umana, da esposizioni come Remake o A beautiful woman. È interessante però, prima di soffermarsi sulle nuove opere, ricordare quanto sia per lui importante il tema del ricordo. Lo abbiamo visto nelle persone richiamate da tempi remoti, volti che possiamo aver avuto fisicamente vicino o che abbiamo conosciuto attraverso l’opera di altri maestri, volti di epoche passate ma incredibilmente presenti perché raffigurare significa trattenere accanto a noi, mantenere nel nostro universo emotivo, dialogare in silenzio e sentirne un’intima vicinanza. Bombaci tratteggia con pennellate veloci, rendendo i volumi e trasformando il colore da realistico a materia cromatica, ha una tavolozza di azzurri che ricordano le albe sul mare e anche gli accenni a toni più caldi sono tinte di aurore, fredde, tremule, ancora intrise di ombra e assetate di sole. Allo stesso modo i suoi giardini quasi astratti non hanno le geometrie dei palazzi rinascimentali, la vastità e la romantica cupezza dei parchi lombardi e nemmeno la luce sfavillante delle architetture naturali islamiche. Ricordano le pale dei fichi d’India, le frasche ramose e disordinate di un verde che non è natura ma nemmeno mondo agricolo, non è geometria né bosco. Eppure quelle piante aggrovigliate che hanno ispirato segni e soprattutto colore sono vitali e presenti, così come i volti, le persone, gli sguardi. Bombaci forse dipinge un’emozione, quella che resta dentro chiudendo improvvisamente gli occhi, sentendo che la realtà può improvvisamente diventare un ricordo, che è più importante trattenere che ritrarre, perché quello che abbiamo sentito dentro ci apparterrà sempre, incurante del tempo e degli eventi.
ANICONIGARDEN di Giuseppe Bombaci
a cura di Francesco Piazza
Via Francesco Lo Jacono, 13 – Palermo
dal 27 febbraio al 27 marzo 2021
di Massimiliano Reggiani – EmmeReports
Ricerche ed editing a cura di Monica Cerrito