Prima di arrivare a comandare l’8° Gruppo Volo del 14° Stormo, il Maggiore Valentina Papa è stata Istruttore di Volo presso il CAE Multicrew dal 2016 al 2019. Abilitata su SF-260, Aliante Twin Astir, T-37, T-38C, G-222, P-180, KC-767A, ha effettuato numerose missioni operative, come Libia, Afghanistan e Mali, accumulando più di 2200 ore di volo.
Il Comandante Papa è orgogliosa di volare per l’Aeronautica Militare e, come tutte le donne e uomini in uniforme, di contribuire al bene del suo Paese.
Qual è il contributo dell’8° Gruppo dell’Aeronautica Militare?
I compiti istituzionali assegnati all’8° Gruppo Volo del 14° Stormo sono il Trasporto Strategico e il Rifornimento in Volo. In questo periodo di emergenza sanitaria mondiale il Gruppo è prevalentemente impegnato ad assicurare il trasporto sanitario di passeggeri, anche in bio-contenimento, e di materiale sanitario.
Sin dall’inizio della emergenza Covid-19, il Ministro della Difesa ha messo a disposizione le Forze Armate per contrastare l’emergenza, e l’Aeronautica Militare, in particolare noi del 14°Stormo siamo stati impiegati sin da subito per il rimpatrio dei nostri connazionali, vista la capacità a lungo raggio del KC-767A.
Quando siete stati taskati per l’emergenza?
Tutto è iniziato il 2 febbraio di quest’anno quando siamo partiti per Wuhan per riportare a casa gli italiani che erano lì. A tale missione, poi ne sono seguite altre, tra cui quella per il rimpatrio in bio-contenimento di Nicolò, il ragazzo diciassettenne che non era stato possibile rimpatriare per motivi sanitari con gli altri voli e la missione per il rimpatrio dal Giappone degli Italiani che erano a bordo della nave da crociera Diamond Princess.
Quando purtroppo poi l’emergenza sanitaria ha raggiunto l’Italia, La nostra missione principale è diventata quella del traporto dei DPI, come le mascherine e altro materiale sanitario dall’estero verso l’Italia, mentre altri Reparti dell’Aeronautica Militare come la 46° Brigata Aerea con il C-130J e il C-27J e il 15°Stormo con gli elicotteri HH-101A hanno continuato a svolgere attività di biocontenimento sul territorio nazionale per trasportare le persone dagli ospedali maggiori colpiti, verso ospedali in zone dove la pressione era minore.
Quante missioni di volo avete portato a termine sino ad oggi e in quali Paesi siete atterrati?
Il BOEING KC-767A è stato il primo velivolo dell’Aeronautica Militare intervenuto in soccorso dei nostri connazionali a Wuhan il 2 febbraio 2020.
A tale missione se ne sono susseguite numerose altre che elenco:
- Brize Norton (Regno Unito) 9 feb 2020 rientro connazionali dalla Cina
- Wuhan (Cina) 13 feb 2020 volo Biocontenimento
- Tokyo (Giappone) 18 feb 2020 rientro connazionali della nave Diamond Princess
- Colonia (Germania) 19 marzo 2020 trasporto materiale sanitario
- Istanbul (Turchia) 22 marzo 2020 trasporto materiale sanitario
- Milano 9 aprile 2020 trasporto personale sanitario
- Bergamo 11 aprile 2020 trasporto personale sanitario
- Bergamo 16 aprile 2020 trasporto personale sanitario
- Shenzhen (Cina) 6 apr 2020 trasporto materiale sanitario
- Guanzhou (Cina) 15 apr 2020 trasporto materiale sanitario
Quali precauzioni prendete per la sicurezza dell’equipaggio e degli eventuali passeggeri?
La questione di volare con una sicurezza sanitaria dell’equipaggio e dei passeggeri è stata presa fortemente in considerazione e sono state studiate procedure apposite per tutelare la salute di chi era a bordo.
Per far questo siamo stati seguiti da team medici sia del Corpo sanitario Aeronautico che civili, con cui sin da subito abbiamo lavorato per trovare insieme la soluzione più idonea su come effettuare i voli.
In particolare, prima di volare, ma anche dopo. sia al personale d’equipaggio, che ai passeggeri è stato eseguito uno screening e durante la missione sono stati sempre utilizzati sistemi di protezione individuali idonei. Inoltre, una volta tornati a Pratica di Mare, l’aeroplano subisce una procedura di sanificazione a cura del personale del 3° Stormo di Villafranca.
In questo momento di emergenza nazionale, l’aeronautica Militare contribuisce con tante capacità operative al fine di svolgere preziose attività per il bene del Paese.
Il futuro del Paese, fermo da circa un mese e mezzo a causa della pandemia, è in mano al personale sanitario, alle Forze Armate, a tutti coloro che indossano un’uniforme. Sente addosso questa responsabilità?
Già dal primo volo per la Cina l’equipaggio del 14°Stormo ha effettuato la missione insieme al team medico e da quel momento si è instaurato tra noi un rapporto di collaborazione ed amicizia che si consolida nel tempo.
“Sentire addosso la responsabilità” potrebbe sembrare un peso, quando invece l’unico stato d’animo che ne è scaturito è la gioia e il piacere di rendermi utile per il Paese attraverso gli uomini, le donne e i mezzi che ho a disposizione.
Come avviene un volo di bio-contenimento?
Innanzitutto, mi preme dire che si tratta di una capacità che a livello mondiale è posseduta oltre all’Italia, solo dagli Stati uniti e dal Regno Unito. Questa tipologia di missione permette di trasportare in sicurezza e in breve tempo, sfruttando le peculiarità del vettore aereo, malati altamente infettivi.
La preparazione della missione nasce in stretto coordinamento con l’infermeria Principale di Pratica di Mare che ha in dotazione le barelle e gli equipaggiamenti medici necessari alla missione.
Il velivolo viene prontamente “configurato” dal Gruppo Efficienza Aeromobili del 14° Stormo, ovvero vengono rimossi un certo numero di sedili per poter ospitare le “palette”, superfici piane sulle quali vengono fissate le barelle e gli strumenti sanitari. Una volta che il materiale sanitario giunge al velivolo, i direttori di carico fissano le barelle sulle palette insieme alla strumentazione medica per poi caricarle a bordo.
Quindi siete pronti per volare…
Poco prima della partenza l’equipaggio effettua un briefing insieme al team medico per illustrare le procedure da mettere in atto una volta in volo e le azioni da intraprendere in caso di emergenza.
Raggiunto l’aeroporto dove si devono caricare i pazienti infetti il team medico e i direttori di carico indossano le protezioni individuali complete (tute, calzari, guanti, mascherine e occhiali), scendono dall’aeroplano e si posizionano vicino alle barelle pronti ad accogliergli.
Quando il paziente è all’interno della barella la stessa viene caricata a bordo e adeguatamente fissata. Terminato l’imbarco sia il team medico che i direttori di carico si svestono dei dispositivi di protezione individuale ed effettuano la decontaminazione. Giunti a destinazione procederanno nuovamente alla vestizione per effettuare lo sbarco delle barelle contenenti i pazienti.
Volare per l’Aeronautica Militare e per la Nazione, in questo difficile momento storico, ha un significato, un valore particolare per Lei?
Volare per l’AM ha da sempre per me un grandissimo significato e chiaramente, in questo momento particolarmente difficile per la nostra Nazione, lo ha ancora di più.
Ci tengo ad aggiungere che sin dall’inizio dell’emergenza COVID19, come in me anche in tutto il personale dell’8° Gruppo Volo, c’è la grinta e la tenacia di voler fare tutto il possibile per aiutare i nostri connazionali.
Questo forte spirito ci dà la forza per affrontare al meglio le difficoltà del momento, dalle lunghissime ore di impiego, alle notti insonni passate in volo e a terra a pianificare e a coordinare tutte le attività necessarie alla buona riuscita della missione.
Quando rientra a casa dalla sua famiglia a fine giornata, si sente orgoglioso del suo lavoro?
Ogni qualvolta apro la porta di casa trovo la mia famiglia, composta da mio marito e i miei due figli, che mi aspettano e quando guardo i loro occhi immagino quelli dei figli delle persone che abbiamo trasportato, immaginando la loro gioia quando il loro papà o la loro mamma tornerà a casa. Tutto ciò mi inorgoglisce.
Spesso penso al tempo che sottraggo ai miei figli, ma poi penso che il tempo che gli sottraggo, è a favore dell’intera Nazione e quindi in qualche modo lo restituisco anche a loro.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports