Celeste De Lisi in arte Celo è una cantante r’n’b nata e cresciuta a Palermo. EmmeReports l’ha incontrata qualche giorno dopo l’uscita del videoclip dell’ultimo singolo “Come sei”.
È uscito il videoclip diretto da Frank Falletta dell’ultimo singolo “Come sei”. E tu come sei Celo?
Celeste e Celo sono la stessa persona. Nei miei singoli, mi piace far vedere alle persone, tutte le mie sfaccettature: sono quella di “Come sei”, ma anche una ballerina di Hip Hop come in “Grazie a Celo”. Sicuramente non so se mi definirei con una sola parola. Io cito sempre le “good vibes”, che mi contraddistinguono veramente tanto! Mi piace anche trasmettere alle persone quello che è un po’ la mia sensibilità: amante degli animali e della natura. Vorrei che gli artisti emergenti come me, che in questo momento stanno lottando o magari non ci credono abbastanza, pensassero che ce la possano fare, perché alla fine basta crederci. Sono queste le “buone vibrazioni”.
Quali sono i tuoi riferimenti musicali?
In assoluto, il mio idolo, Alicia Keys. Prendo molte sonorità da quelle americane: Whitney Houston, Beyoncé, le Destiny’s Child hanno fatto la mia adolescenza così come Steve Wonder e George Michael. Nel panorama italiano, Giorgia è sicuramente la cantante che mi ha più ispirato, come lei ho “coverizzato” in inglese. La R’N’B in Italia non ha attecchito poi tantissimo, mi viene in mente Noemi fra tutte e poi ci sono io che mi sono detta “proviamoci, perché no?” Magari se non ci sei riuscita prima, ci riuscirai ora.
Sei un artista emergente che vuole mantenere la sua coerenza. E se un produttore ti chiedesse di cambiare “musica”?
Sì, effettivamente cerco di mantenere la mia coerenza. D’altro canto mi rendo conto che anche io sono un prodotto e quindi se mi viene proposto di sperimentare non snaturando quelli che sono i miei valori, posso anche fare un compromesso e anche dire ok. Non mi nascondo, voglio arrivare al successo ed è quello che pensiamo tutti, io a differenza degli altri magari lo dico senza nascondermi.
Qual è il tuo rapporto con la musica? Puoi parlarci di come ha iniziato?
La mia vena artistica è stata tramandata da papà. Lui è sempre stato così, un “cabarettista”, sempre pronto a raccontare barzellette, a intrattenere le persone. Non lo fa per mestiere, ma praticamente tutti i nostri amici e tutte le persone che ci conoscono, lo cercano perché sanno di questa sua verve. Posso dire che probabilmente ho ereditato questa forte passione artistica da lui. Quando avevo quattro anni, per attirare l’attenzione, davanti agli amici, durante le grigliate estive, imitavo Laura Pausini e Giorgia, cantando le loro canzoni! Poi ho fatto anche danza classica, quindi un artista a 360°. Mi manca il Teatro, mi piacerebbe farlo: sarebbe un nuovo inizio per me!
“Ricordati di me”. Cosa dobbiamo ricordare di Celo?
“Ricordare” è un verbo che fa parte profondamente di me. Sono una amante dei ricordi, per me sono sacrosanti e bisogna prenderli e farne frutto, cioè far sì che quei ricordi possano portare positività in futuro. Sicuramente non bisogna mai dimenticare, occorre conservare i propri ricordi, affinché il proprio bagaglio, andando avanti con gli anni, diventi sempre più intenso.
Qual è il significato del videoclip e del singolo “Come sei”
Il significato è l’importanza delle emozioni. Il ragazzo protagonista del videoclip ha perso la memoria, ma grazie ad una storia d’amore molto profonda riesce a riacquisirla. Una storia d’amore che è rimasta dentro e che, con il tempo, riaffiora nei suoi ricordi. Ascoltare se stessi in un momento così buio è fondamentale per potersi poi rialzare. Il messaggio all’interno del videoclip è espresso in maniera metaforica, diciamo che è celato. Nelle mie canzoni cerco di non essere totalmente esplicita, credo che ognuno debba cercare e trovare la propria interpretazione.
Qual è il processo artistico di Celo, viene prima il testo o la musica?
Per me è assolutamente predominante la musica e il ritmo. Le parole arrivano poi e si incastrano nella melodia, anche se non vi nascondo che ho avuto dei momenti di “foglio bianco” e in questi ultimi mesi ci sono stati molti alti e bassi. Il fatto di stare chiusi in casa, ad esempio, ha influito sulla mia creatività e sulla mia scrittura. Durante il lockdown ho continuato ad ascoltare i miei “mostri sacri”, cercando anche di ampliare le mie conoscenze con musica nuova, pescando specialmente nel panorama “Indie” e nell’ambiente romano dove “orbitano” tante nuove e interessanti realtà giovanili.
Panorama Indie? Facciamo qualche nome?
Tommaso Paradiso, Coetz, ma anche Ghemon, sicuramente, il più vicino alla mia scrittura.
L’ultima canzone di Paradiso ti è piaciuta? Molti sostengono che sia molto simile alla sigla di un cartone animato…
Devo dire che mi è piaciuta, ma c’è anche da dire che un artista che fa musica, vede la musica con occhi diversi da una persona che l’ascolta e basta. Mi piace in realtà tutto quello che si sperimenta, mi piace anche il fatto che abbia osato rispetto a quello che ha fatto prima.
Che consigli daresti ad un artista emergente?
Per prima cosa crederci veramente, se non sei il primo a crederci, non ci crederà nessun altro per te: questa è la base. Ovviamente studiare tanto, l’avere frequentato l’Accademia di Roma mi ha molto aiutato, ad esempio, a progettare tutte le azioni che stanno realizzando questo mio sogno. Dopo il lockdown mi sono detta: “Ok Celo, sbracciamoci!” Ho ripreso il mio quaderno, che di solito utilizzo per scrivere le canzoni, ed ho buttato giù i miei obiettivi da realizzare entro giugno 2021. Ho stilato tutta una serie di obiettivi, la gran parte artistici… E’ un esercizio molto utile quello di scrivere gli obiettivi poi, ovviamente, bisogna anche realizzarli ed io ce la sto mettendo tutta!
Qual è la playlist di Celo in questo momento?
Il soul anni ’90! Anche gli Articolo 31 hanno fatto un po’ la mia storia. Parlando invece della musica attuale, ascolto molto Pharrell Williams e Beyoncé, soprattutto “Black is King”: musica che mi fa ballare, salire la mia autostima, mi rende felice, in poche parole è serotonina a palla!
C’è un genere musicale che non ascolti?
Non prediligo il Rock, non quello classico che apprezzo, perché sono una delle colonne portanti della musica in assoluto e quindi sempre tanto di rispetto. Non mi piace l’Hard Rock!
Gigi D’Alessio?
Gigi D’Alessio è un pianista incredibile! È una persona che ha studiato musica, un artista a 360° che ha abbracciato un genere che può anche non piacere a tutti, ma il bello della libertà è quello di ascoltare qualsiasi musica fregandosene del giudizio degli altri.
Sei stata la “regina del karaoke” da ragazzina. Quale canzone hai steccato?
Non ho mai steccato!!! Avendo studiato canto e interpretazione dall’età di tredici anni, non ho mai avuto limiti. All’età di quindici anni già cantavo “Listen” di Beyoncé. Per me è fondamentale essere sempre precisi e arrivare alla gente, chi canta davanti ad un pubblico non può non essere intonato.
Ti manca cantare davanti ad un pubblico, ti mancano i concerti?
Il palco è la mia seconda casa, io lì mi sento me stessa, se ci penso mi vengono i brividi! Non vedo l’ora di potere ritornare a pestare quel legno e non sono la sola. Ricordo le esibizioni con l’Accademia a Palermo e poi l’esperienza di Italia’s Got Talent: il palco mi manca tanto!
I talent show sono veramente utili a voi artisti o solo un riempimento del palinsesto televisivo?
Sicuramente entrambe le cose, senza dimenticare che dietro a questi format ci stanno tanti lavoratori e per noi artisti può rappresentare un valido trampolino di lancio. Bisogna comunque essere pronti, perché il successo come arriva se ne va. Quindi se non si ha una base solida, non si riesce alla fine a reggere.
Qual è la situazione in Italia, c’è, secondo te, ancora interesse per la musica?
Devo dire di sì. Ci sono molti ragazzi che, all’età di 16 anni, si approcciano alla tecnologia e iniziano a fare musica da soli, sperimentando. Non lo so effettivamente quanti passano dalla sperimentazione Made Home Recording allo studio, però sento un fervore nei confronti della musica, la voglia di voler emergere ed è secondo me il motivo per cui si stanno vedendo un sacco di uscite nei Digital Store, dove ormai chiunque registra e mette la propria musica a disposizione di chi la vuole ascoltare. Può essere criticabile, ma anche questa è libertà di poter fare quello che senti. Occorre non dimenticare mai che quando scrivi qualcosa, ad ascoltare ci sarà magari un ragazzino di 14 anni e quindi devi anche essere oculato nella scrittura. Mi riferisco a quei testi che sono un po’ scadenti ed hanno dei messaggi negativi, ecco questo questo non mi piace.
Ci fai un bilancio di quanto hai realizzato sino ad oggi?
Sono una persona molto ambiziosa ed ho posto obiettivi abbastanza alti. Quindi rispetto a quello che ho fatto posso dire in percentuale che sono ad un 30%, e mi sto mantenendo anche un po’ bassina. Sicuramente in quel 30% ho messo tutta me stessa e sono ancora all’inizio… Mi sento di dire che mi sto muovendo comunque bene e per il 2021 ho in cantiere l’uscita degli altri due singoli. Già da ieri, con la mia migliore amica, stavo pensando ai prossimi video, alla location e all’abbigliamento.
Cosa fa Celo quando non scrive o ascolta musica?
Sto leggendo “The miracle morning”: un libro che dà suggerimenti per migliorare la vita svegliandosi, ad esempio, prima delle 8, che è proprio un miracolo. Al cinema vado, anzi andavo, a vedere i film della Marvel. Ho finito “End Game”: bellissimo! Mi piacciono i prodotti Marvel perché riescono ad unire l’ironia integrandola nelle storie d’amore. Non sono invece una amante delle serie TV, anche se ho visto da poco “La Casa di Carta” e mi è piaciuta tantissimo.
Siamo arrivati alla fine di questa piacevolissima intervista ad una brava e simpatica artista che sicuramente otterrà il successo che merita e che noi di EmmeReports seguiremo sempre con molta attenzione.
di Antonio Melita e Francesco Militello Mirto – EmmeReports