Nel giorno di San Valentino, tradizione diffusa in tutto il mondo a causa della globalizzazione, parliamo di una festività che affonda le sue origini ben oltre un millennio fa, risalendo addirittura al V° secolo D.C.
San Valentino è un personaggio realmente esistito ed è stato anche vescovo e martire cristiano. In questo agile articolo, vedremo quel che si è riuscito scoprire della sua vita, considerando che secondo il Martirologio Romano, esistono più santi di Valentino e più feste in più parti d’Italia, ma la storia del Valentino degli innamorati è quella che segue.
Valentino da Interamna Nahars (l’attuale Terni) è nato nel 176 D.C. e convertito al cristianesimo, all’età di ventuno anni, è stato nominato vescovo di Terni, dal vescovo Feliciano da Foligno.
Fattore abbastanza ironico è stato quello d’aver tentato di convertire al cristianesimo l’imperatore Claudio II il gotico quando questi gli aveva persino ordinato di smettere di professare la fede cristiana e di rinunciarvi immediatamente. Potrebbe sembrare un fattore abbastanza ovvio, ma nel dubbio specifichiamo che se aveva ottenuto l’attenzione dell’imperatore di Roma è perché attorno a lui si stava o si era già creato un grosso seguito. Claudio II, evidentemente divertito dal tentativo di convertirlo ed anche riconosciuta la buon’anima di Valentino, decise di graziarlo dall’esecuzione capitale e di affidarlo ad una nobile famiglia romana, per condurlo sulla “retta via”.
Valentino, continuando la sua opera aveva ottenuto una popolarità tale che il successore di Claudio II, l’imperatore Aureliano, temendone il seguito decise di farlo arrestare e farlo flagellare lungo la Via Flaminia, per scoraggiare eventuali tentativi di salvataggio ed insurrezione da parte del popolo. Valentino fu decapitato nei pressi di Ponte Milvio dal legionario Furius Placidus, all’età di 97 anni.
A farne il santo protettore degli innamorati, sembra sia stato che fu capace di far riappacificare una coppia durante un litigio, semplicemente dando loro una rosa ed anche – sembra essere stata anche la causa della sua esecuzione – il fatto che abbia celebrato un matrimonio misto cioè tra persone di credo religioso differente. Unì in matrimonio la giovane cristiana e gravemente malata Serapia ed il legionario Sabino. I due morirono proprio durante la celebrazione del matrimonio sul Ponte Milvio ed a seguire vi fu l’esecuzione di Valentino. A parlarcene di questi fatti e ad indicarne le fonti è lo scrittore e giornalista Alfredo Cattabiani, nel suo libro Santi d’Italia; invece le prime fonti che parlano di San Valentino attingono al Martyrologium Hieronymianum dei secoli V – VI A.C.: il più antico catalogo dei martiri cristiani. Ne parla anche il Passio Sancti Valentini, documento dell’VIII° secolo.
Come diventa ufficialmente la festa degli innamorati?
La tradizione di San Valentino, festa degli innamorati risale all’epoca romana, nel 496 d. C., quando l’allora Papa Gelasio I volle porre fine ai lupercalia, gli antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco.
Questi riti si celebravano il 15 febbraio e prevedevano festeggiamenti sfrenati ed erano apertamente in contrasto con la morale e l’idea di amore dei cristiani.
Per inaugurare la festa dell’amore, il Papa Gelasio I decise di spostarla al giorno precedente dedicato a San Valentino, facendolo diventare in un certo modo il protettore degli innamorati.
Anche se il contributo di San Valentino patrono degli innamorati nell’immaginario collettivo, lo si deve molto alla letteratura.
Il merito moderno di aver consacrato San Valentino come santo patrono dell’amore è da ascrivere a Geoffrey Chaucer, l’autore dei Racconti di Canterbury che alla fine del 1300 scrisse – in onore delle nozze tra Riccardo II e Anna di Boemia, The Parliament of Fowls, (Il Parlamento degli Uccelli). Un poema in 700 versi che associa Cupido a San Valentino, facendo si divenne il simbolo ultraterreno dell’Amore cortese.
I resti di San Valentino.
Le sue spoglie furono sepolte sulla collina di Terni, al LXIII miglio della via Flaminia, nei pressi di una necropoli. Sul luogo sorse nel IV secolo una basilica nella quale attualmente sono custoditi, racchiusi in una teca, i resti del Santo: pare che essi siano stati portati nella città dai tre discepoli del filosofo Cratone, Apollonio, Efebo e Procuro, convertiti dal futuro Santo, e che per questo motivo sono stati martirizzati.
Senza dubbio il titolo di Santo patrono degli innamorati, merita in pieno per il semplice fatto che ha professato l’amore verso la propria fede, incurante dei rischi per il voler celebrare l’amore tra gli innamorati a qualsiasi costo. Anche della vita.
di Vittorio Emanuele Miranda – EmmeReports