La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione di tipo mafioso, lesioni gravi, sfruttamento della prostituzione e spaccio di stupefacenti, a carico di 11 persone.
Le operazioni “Black Axe”, “No Fly Zone” e “Disconnection Zone” in questi anni hanno permesso di scoprire e colpire un nucleo denominato “Viking” o “Supreme Vikings Confraternity” con una cellula operativa a Palermo. con una cellula operativa anche a Palermo.
Dalle indagini, portate avanti dagli investigatori della Squadra Mobile della Sezione “Criminalità Straniera e Prostituzione”, è emerso che “i Vikings costituiscono un sodalizio criminale nato in Nigeria, poi diffusosi in diversi stati europei ed extraeuropei. È caratterizzato dall’avere una struttura gerarchicamente organizzata e ramificata su tutto il territorio nazionale, con una forte capacità intimidatoria. L’associazione criminale è prevalentemente dedita alla commissione di delitti contro la persona, soprattutto in occasione di scontri con i cult rivali per il controllo del territorio e la supremazia all’interno della comunità nigeriana, delitti in materia di stupefacenti e contro il patrimonio”.
Scopo delle attività criminali è rendere più forte l’associazione, sia nei confronti degli associati che nei confronti della comunità nigeriana e degli altri gruppi criminali nigeriani presenti in città.
Con l’operazione “Showdown” di oggi sono finiti in manette il capo Chukwuma Parkinson, che si occupava della direzione, promozione ed affiliazione al gruppo, con l’aggravante dell’essere un’associazione armata, Oguike Obinna George, detto “Okwele”, accusato di condotte violente, e Duru Frankline, detto “ Skorò”, che svolgeva anche attività logistica, mettendo a disposizione il proprio locale di ristorazione, nel quartiere Ballarò, per lo svolgimento di riunioni riservate ai soli appartenenti al sodalizio.
All’interno del locale di ristorazione si è consumata l’aggressione fisica da parte di Don Emeka, Chukwu Evans Ifeanyi e Chinedu Frank ai danni di un connazionale, colpevole di non essersi voluto affiliare al gruppo.
Dalle indagini e dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, gli investigatori sono riusciti a dimostrare, oltre l’esistenza a Palermo dell’associazione mafiosa “Viking”, anche la presenza di numerose case di prostituzione nel centro storico di Palermo, e di gente che si occupava dello spaccio “al dettaglio” sulla piazza del capoluogo di cocaina ed eroina , tutti delitti per cui è stata eseguita l’odierna misura cautelare.
di Redazione – EmmeReports