Avevano dichiarato un fatturato molto inferiore rispetto a quello effettivo, ottenendo così i contributi a fondo perduto previsti per le imprese in difficoltà a causa dell’emergenza Covid.
Davide Montagna e Alessio Amico, titolari di due distributori di benzina a Palermo, sono accusati dal pool coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Demontis di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato: 55 mila 414 euro e 34 mila 342 euro.
A scoprire la truffa sono stati gli investigatori del nucleo di Polizia economico finanziaria di Palermo che hanno dimostrato come gli indagati, ognuno in relazione alla propria attività economica, avessero indicato nell’istanza presentata un fatturato di circa 10 volte inferiore rispetto a quello effettivo.
Per accedere al contributo a fondo perduto introdotto dal “Decreto rilancio”, del maggio scorso, è necessario presentare per via telematica un’istanza all’Agenzia delle entrate, con l’indicazione dei requisiti previsti, tra i quali quello di aver conseguito nel 2019 ricavi inferiori a 5 milioni di euro. L’ammontare del ristoro viene poi calcolato applicando una percentuale sulla differenza tra il fatturato del mese di aprile 2019 e quello del mese di aprile 2020, a condizione che la contrazione sia comunque superiore ai due terzi.
Fanno sapere dalla Guardia di Finanza che i controlli proseguiranno, con verifiche a campione su tutti gli imprenditori che hanno percepito i contributi pubblici.
di Redazione – EmmeReports