Tantissimi palermitani hanno voluto mostrare vicinanza alla famiglia della piccola Antonella nel giorno del suo funerale celebrato nella Chiesa della Magione alla Kalsa.
Sotto una pioggia battente c’erano i familiari, i conoscenti e i tanti amici che Antonella divideva tra la scuola e il catechismo. C’era la gente del quartiere che, incredula e impotente, ha voluto rendere l’ultimo omaggio alla sua piccola principessa.
Omaggiare Antonella, figlia di tutti noi, volata via troppo presto a causa di una assurda sfida, per colpa di qualcosa che difficilmente può essere chiamato gioco.
La piccola bara bianca ha attraversato quelle strade amiche che Antonella non potrà più percorrere, ma che porteranno per sempre il suo ricordo, la sua grande generosità.
E’ una comunità ferita quella che si è stretta attorno alla famiglia della piccola Antonella: una comunità fatta di persone in carne e ossa, di lavoratori e lavoratrici, di piccoli Cristi e di mamme impaurite.
Giochi di artificio e palloncini hanno cercato di “esorcizzare” la paura e nel farlo hanno reso il giusto omaggio alla piccola Antonella che ha lasciato “grandi” cose e che vivrà non solo “spiritualmente” nei cuori dei palermitani, ma “fisicamente” nei quattro bambini a cui sono stati donati i suoi organi.
Una generosità ancora più grande dei giudizi facili, di quelli che hanno sempre una opinione su tutto. Una generosità ancora più grande di un dolore che non può essere misurato.
A celebrare la messa l’Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice che ha posto l’accento su un dramma contemporaneo e lo ha fatto con il cuore sincero di chi è alla ricerca di una soluzione che va trovata tutti insieme.
“Questa pandemia ha reso i nostri ragazzi più fragili, più impauriti. Vogliono diventare adulti, vogliono crescere da soli senza genitori, per sentirsi grandi. E i genitori, a volte, si sentono a disagio, perché i figli non vogliono più essere bambini, vogliono prendere il volo, sganciarsi, malgrado la fragilità, malgrado la paura. In questi giorni della pandemia la solitudine, la depressione, lo smarrimento sembrano travolgerci” sono le parole di Lorefice davanti alla chiesa gremita.
All’uscita dalla chiesa che a Maggio avrebbe visto Antonella fare la Prima Comunione, decine di colombe e di palloncini bianchi e rosa volano in un cielo adesso azzurro.
La piccola bara bianca, tra le lacrime e gli applausi, riprende il viaggio: è prevista una sosta davanti la scuola Perez Madre Teresa di Calcutta.
Oltre alla preside Laura Pollichino e ai compagni di classe presenti in chiesa, l’intera comunità scolastica ha voluto omaggiare il suo “angelo più bello”.
Sono gli ultimi metri del viaggio di Antonella, piccola principessa e figlia di tutti noi.
di Antonio Melita – EmmeReports