Alla presente giornata sappiamo tutti che la nostra bandiera nazionale è un tricolore verde-bianco-rosso e possibilmente molti l’accettano così com’è, senza essersi mai chiesti da dove provenga.
Sicuramente però, molti altri questa domanda se la saranno posta almeno una volta nella vita.
Oggi 7 gennaio 2021 nell’anniversario della sua nascita, spiegherò in breve l’origine del tricolore.
Va detto che il tricolore italiano trae le sue origini ispirandosi alla Rivoluzione francese ed alla bandiera da battaglia della marina francese che garrì per la prima volta nel 1790; ma è grazie a Napoleone Bonaparte che l’Italia conobbe il tricolore, per poi farne la sua bandiera nazionale.
I primi tricolori appaiono in Francia non in forma di bandiera, ma come coccarda appuntata sui berretti o sugli abiti dei rivoluzionari, che ne fecero il proprio simbolo distintivo.
Il rinnovamento del giacobinismo ebbe un suo seguito anche in Italia e si decise anche qui da noi di adottare una coccarda rosso-bianco-verde.
Questa combinazione di colori era dovuta alla confusione creata dalle gazzette italiane che attribuivano ai francesi l’adozione del verde al posto del blu (anche se inizialmente proprio i rivoluzionari francesi avevano scelto il verde come colore iniziale).
La prima apparizione di coccarde italiane è riportata al 21 agosto 1789 e gli archivi storici della Repubblica di Genova così ripotano: «[…] la nuova coccarda francese bianca, rossa e verde introdotta da poco tempo a Parigi […]»
Non di meno a questo, la prima traccia documentata di uno stendardo tricolore la dobbiamo alla prima campagna d’Italia di Napoleone ed è datata 13 maggio 1796, quando uno stendardo tricolore fu issato sulla torre della Cittadina di Cherasco.
E’ però nell’ottobre dello stesso anno che apparirà ufficialmente la prima bandiera da guerra italiana: l’11 ottobre 1796 Napoleone Bonaparte comunicò al Direttorio francese la nascita della Legione Lombarda, un’unità militare costituita dall’Amministrazione generale della Lombardia, governo che faceva capo alla Repubblica Transpadana.
Pochi giorni dopo, a Modena, si tenne un congresso che, attraverso l’attiva partecipazione di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, decretò la nascita della Repubblica Cispadana, con l’avvocato Antonio Aldini in qualità di presidente ed il 18 ottobre nacque la Legione Italiana che venne rinominata col nome Legione Cispadana.
Il 7 gennaio 1797 nacque la Repubblica Cispadana e quindi il tricolore non fu più soltanto una bandiera di carattere militare, ma anche governativa.
Sarà poi con la fusione delle repubbliche Cis e Transpadana, che avremo la creazione della Repubblica Cisalpina il 29 giugno del 1797 che adotterà la bandiera italiana esattamente per come la conosciamo noi oggi.
Tra il 1802 ed il 1805, la Repubblica Cisalpina verrà trasformata in Repubblica italiana. Dal 1805, sempre sotto l’egida napoleonica, nascerà il primo Regno d’Italia, adottando bandiere che hanno fatto da ispirazione all’attuale stendardo presidenziale.
Non a torto, basandosi sui citati fatti storici, ancora oggi ordini cavallereschi napoleonici come l’Ordine Militare della Corona di ferro, rivendicano il fatto che Napoleone Bonaparte sia stato il primo Re d’Italia.
Vedremo come nel tempo il tricolore verrà identificato sempre più come bandiera nazionale italiana e verrà ufficialmente adottato dalla Giovane Italia, dai Savoia e dalle repubbliche e regni italiani preunitari durante il Risorgimento.
Il tricolore fu adottato persino dai rivoluzionari siciliani durante i moti del 1848 che vedrà la trinacria al centro del verde-bianco-rosso, anche quella era una lotta per la restaurazione del Regno di Sicilia e non per l’unità.
Anche il Regno delle Due Sicilie adottò il tricolore come bandiera ufficiale del Regno nel 1860 con al centro lo stemma della casata dei Borbone.
Cosa insolita che ad un certo punto il tricolore borbonico, garriva in battaglia contro quello garibaldino.
Il primo sovrano borbonico ad adottarlo fu Ferdinando II che lo introdusse il 3 aprile 1848, pochi giorni dopo aver concesso la Costituzione, pressato dalle insurrezioni liberali.
Il largo bordo verde e rosso richiamava col bianco del drappo i colori italiani e poco più di un anno dopo il re seguì la via della restaurazione, sciogliendo il Parlamento, abrogando la Costituzione e, il 19 maggio 1849, eliminando anche la bordura dalla bandiera.
di Vittorio Emanuele Miranda – EmmeReports