Associazioni, movimenti e liberi cittadini hanno aderito alla mobilitazione “Dalla Parte dei Diritti” che vede le piazze di tutta Italia teatro di sit in e manifestazioni per l’approvazione del testo di legge che riunifica cinque ddl (Boldrini, Zan, Scalfarotto, Perantoni e Bartolozzi) in contrasto di omolesbobitransfobia e misoginia.
Il Teatro Massimo si è illuminato dei colori dell’arcobaleno mentre i portavoce delle diverse associazioni e movimenti si alternavano, argomentando la loro adesione alla mobilitazione nazionale “Dalla parte dei diritti”.
“Piazza piena di adolescenti per una legge che è destinata principalmente a loro, perché le nostre esistenze sono state contrassegnate dalla violenza e dalla discriminazione. Ci è stata insegnata la vergogna, le cose più belle che sono capitate nella nostra vita sono state macchiate dalla vergogna ed è per questo che diventa necessaria l’educazione di genere, che in quale modo esiste già ma è educazione di genere del patriarcato” ha affermato Pietro Pitarresi, coordinatore del Palermo Pride.
“I soggetti vulnerabili, adolescenti e minori, vivono in spazi claustrofobia i fatti di violenza e stereotipi, schiacciati da un’ordine spacciato per ordine naturale. A chi solleva il problema della libertà di opinione: il timore è di perdere la libertà di massacrarci” ha concluso Pitarresi.
“La scuola diventi realmente il baluardo della salute partendo dalla tutela di quel benessere psicologico che si costruisce insegnando il rispetto delle differenze e la lotta al maschilismo tossico”.
A dirlo è stato Luigi Carollo, portavoce del Palermo Pride.
Presente anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando che ha affermato: “Qui per confermare la nostra volontà di affermare due diritti fondamentali: libertà e vita, che non vengano più mortificati. Chiediamo con forza che questa legge venga approvata ma che sia un primo passo che agisce sul diritto penale per aprire la strada a un forte cambio culturale, perché necessitiamo e meritiamo un forte cambio culturale. Tutti noi seguiremo i lavori del 20 ottobre in Parlamento, chiedendo a chi voterà di metterci la faccia”.
A distanza di trent’anni dal primo tentativo di fare una legge a tutela delle persone Lgbt+ portato avanti da Ivan Scalfarotto, le associazioni e i movimenti si sono schierati in un fronte unito.
“Una legge è necessaria, va sovvertito il sistema maschilista, patriarcale ed eteronormativo: un sistema violento e soffocante per tutti e tutte” hanno spiegato i portavoce delle realtà presenti oggi in piazza: Palermo Pride, Arcigay Palermo, Amnesty, Non una di meno, A Sud, Ali D’Aquila, Agedo, Babel, Cantieri Culturali alla Zisa, Famiglie Arcobaleno, Felici nella Coda, Forum Antirazzista, Godere al Popolo, Gruppo Anarchico Sakalash, Noi Siamo Chiesa, Rete Studenti Medi, Sism, Spazio Franco, Uaar, Udu, UniAttiva e Volt.
di Antonio Melita e Francesco Militello Mirto – EmmeReports