Esondazioni, frane, colate di fango e crolli di strade sono solo alcune delle criticità riscontrate nel Messinese e finite nell’agenda di lavoro del Commissario delegato che adesso si appresta a definire, proprio sulla base delle indicazioni provenienti da Comuni ed ex Provincia, un Piano organico di interventi.
Il programma di lavoro è stato illustrato dal commissario Leonardo Santoro al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, che lo ha condiviso nelle linee generali.
Per la prima volta – grazie alla legge approvata nello lo scorso luglio – la Regione ha potuto dichiarato autonomamente lo stato di crisi e d’emergenza per un proprio territorio e si appresta ad intervenire direttamente, e con propri fondi, per riparare i danni ma anche per pianificare soluzioni che possano prevenire ulteriori pericoli.
E’ stato il governatore a designare il Commissario per l’alluvione che ha colpito la zona tirrenica della provincia peloritana lo scorso otto agosto: l’incarico è stato affidato a Santoro, che dirige l’Ufficio speciale per la progettazione di Palazzo Orleans e, a un mese esatto dalle piogge torrenziali che si abbatterono in particolare su Barcellona Pozzo di Gotto, Castroreale, Rodi Milici, Terme Vigliatore e Messina, è stata effettuata una ricognizione dei danni – già stimati dalla Protezione civile in circa venti milioni – e reperite risorse per sessanta milioni di di euro.
«Contiamo però di individuare ulteriori fondi con l’obiettivo di operare interventi strutturali per risolvere definitivamente problemi atavici che, complice spesso una carente manutenzione, rischiano ogni volta di mettere a rischio vite umane. Oggi, con una punta di orgoglio, possiamo affermare che la Sicilia, grazie alla recentissima legge 13, è la Regione più avanzata per quanto riguarda le procedure di intervento per riparare e prevenire i danni provocati da eventi calamitosi. In questo caso, abbiamo attivato ben otto dipartimenti regionali coinvolgendo enti e uffici statali come Rfi, Anas e Autorità portuale di Messina e, naturalmente, le amministrazioni cittadine interessate, oltre alla Città metropolitana. A questi ultimi abbiamo già sollecitato proposte di intervento per ripristinare la funzionalità dei rispettivi territori, ma anche per evitare nuove emergenze e situazioni di pericolo. Noi, a salvaguardia della pubblica incolumità, potremo assicurare procedure snelle e, lì dove è possibile, operare deroghe a tutte quelle normative che spesso dilatano i tempi a dismisura».
A sottolinearlo è il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
In particolare, a Barcellona Pozzo di Gotto desta preoccupazione la situazione del torrente Longano, il cui alveo stracolmo di sedimenti si è alzato di ben otto metri. Per operare lo svuotamento di tutto il materiale che lo soffoca, risagomarne gli argini e ripristinare così la sua funzionalità, è stato già dato mandato al dipartimento regionale Tecnico e al Genio civile di Messina, che opereranno di concerto con l’Autorità di bacino della presidenza della Regione.
L’allarme è scattato, inoltre, anche per altri corsi d’acqua che, asciutti e ricoperti di detriti e vegetazione, vengono impropriamente utilizzati per la viabilità urbana. In questo caso, attraverso il dipartimento regionale dello Sviluppo rurale, è stato disposto l’intervento di uomini e mezzi dell’ex Azienda foreste.
di Redazione – EmmeReports