Nel giorno dell’anniversario dell’omicidio di Libero Grassi, Addiopizzo e la famiglia dell’imprenditore assassinato da Cosa nostra hanno organizzato a Bagheria una giornata d’iniziative in suo ricordo e della moglie Pina Maisano.
Tra queste l’iniziativa di consumo critico a sostegno dei ragazzi del Caffè Verdone che si sono opposti al racket oggetto dell’operazione Octopus.
Gli organizzatori hanno spiegato come questa giornata è anche un momento per interrogarsi su cosa sia rimasto dell’esempio di Libero Grassi e su come cambiano le dinamiche criminali attraverso cui si perpetra il racket delle estorsioni, sul perché ci sia ancora chi continua a pagare e sulle ragioni che inducono alla scelta di denunciare.
I titolari del pub di Bagheria sono stati oggetto di angherie e vessazioni con risse scatenate dal nulla mentre cresceva e si materializzava la preoccupazione di perdere clienti.
I giovani di Caffè Verdone, allora, denunciarono con il supporto di AddioPizzo.
Alla manifestazione di oggi “Pago chi non paga al Cafè Verdone” erano presenti oltre agli organizzatori e ad Alice, figlia di Libero Grassi, il Prefetto Giuseppe Forlani, il commissario dello Stato Giovanna Cagliostro, il commissario nazionale anti-racket e anti-usura Anna Paola Porzio, rappresentanze di tutte le forze dell’Ordine, il sindaco di Bagheria Filippo Maria Tripoli e il vicesindaco con delega alla Legalità Daniele Vella.
A settembre comincerà il processo contro gli estorsori.
“Non faremo mancare il nostro supporto ai giovani imprenditori, concittadini che meritano la nostra ammirazione. Sono un esempio di imprenditoria giovane e di legalità” ha affermato il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli.
“Con coraggio i ragazzi di Caffè Verdone, combattendo tante difficoltà, stanno anche ampliando lo spazio del loro locale, hanno voglia di fare imprenditoria, investire e creare lavoro a Bagheria, avranno tutto il nostro sostegno e solidarietà” a dirlo è stato l’assessore Daniele Vella.
di Redazione – EmmeReports