Emmaus, il movimento internazionale fondato dall’Abbé Pierre, ha avuto inizio nel novembre del 1949, a Parigi, dall’incontro del prete-deputato e Georges, un assassino e mancato suicida.
Per capire Emmaus e la sua storia è fondamentale rifarsi a questo incontro ed alla proposta fatta dall’Abbé Pierre ad un uomo disperato: “Georges, io non ho nulla da darti, ma tu, prima di ritentare di suicidarti, non potresti venirmi ad aiutare a costruire case per i senza tetto di Parigi?”.
Di fronte a questa proposta come racconta l’Abbé “il volto di Georges cambiò. Capì che , nonostante tutto, poteva ancora essere utile a qualcuno” e Georges accettò.
In quel momento, nacque la prima comunità Emmaus.
Oggi, il movimento Emmaus raggruppa più di 300 gruppi e comunità sparsi in circa 40 Paesi del mondo.
La sede di Emmaus Internazionale si trova a Montreuil Cedex alla periferia di Parigi. Sul piano organizzativo, Emmaus Internazionale è strutturato in Regioni: America, Africa, Asia, Europa.
Emmaus Italia è l’associazione ONLUS che riunisce i 16 gruppi Emmaus presenti in Italia. Il Movimento Emmaus, per procurarsi le risorse umane ed economiche necessarie per vivere, dipende dalle proprie forze.
“Il movimento, arrivato in Sicilia nel 2015, è composto da persone che vivono periodi di difficoltà e attraverso il mercato e la sostenibilità che ne deriva da questo, ridona dignità alla persona” ha spiegato Riccardo Sanfilippo, responsabile comunità e mercato Emmaus Palermo.
“Il mercato in cinque anni dalla sua nascita si è sempre auto-sostenuto. Il nostro progetto ha un’importante valenza sociale, ovvero quella di reinserimento di coloro che non vivono un bel momento, ma anche ambientale, con il riciclo di oggetti” ha continuato Riccardo.
“Attraverso questa economia circolare dei rifiuti e dell’usato riusciamo ad auto-sostenerci e finanziare solidarietà al di fuori del nostro mercato. Le persone in difficoltà che ci chiedono aiuto di solito hanno perso il lavoro o la casa, ma troviamo anche coloro le cui sfortune sono legate a dipendenze patologiche”.
Emmaus Palermo è costretta a lasciare il Padiglione 3 della Fiera del Mediterraneo dopo 5 anni di lavoro, pratica ecologica, economia circolare, riuso e solidarietà.
“Questo più che un mercato è una comunità, cosa che probabilmente perderemo nel nuovo magazzino, che si trova all’interno di un seminterrato, quindi senza spazi all’aperto. I Vigili del Fuoco hanno fatto presente che ci sono dei lavori che dovremmo fare, ma che non possiamo svolgere senza l’autorizzazione”. Ha detto Nicola Terresi, presidente Emmaus.
“Questo evento ci permette di mettere a disposizione della città di Palermo tutto quel materiale che abbiamo raccolto in questi mesi e che non abbiamo potuto vendere. Non abbiamo potuto tirar fuori l’intero mercato, ma abbiamo avuto la possibilità di ritrovarci con la gente, cosa che ci è mancato veramente negli ultimi mesi” ha concluso il presidente di Emmaus Palermo.
Bruno è un uomo originario della Croazia, che dopo varie esperienze in giro per l’Europa, ha deciso di sua spontanea volontà di vivere in comunità ed entrare a far parte di Emmaus Palermo: “In Emmaus si aiuta chi ha necessità senza guardare solo ai propri bisogni, non siamo egoisti. La scelta di essere comunitario non è facile, devi rinunciare a tante cose che nella vita vengono date per scontate. Ti aiuta però a crescere questo vivere con altre persone, perché devi imparare a essere più aperto e a capire che siamo tutti diversi. Io devo crescere e se smetto di farlo vuol dire che sono morto!”
di Francesco Militello Mirto – EmmeReports