Dopo il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, firmato ieri 9 marzo dal Premier Conte, Palermo si risveglia città protetta per contenere la diffusione del Coronavirus.
Le strade del centro sono semivuote e per tale ragione alcuni negozi hanno deciso di abbassare le saracinesche sino al 3 aprile.
Adesso non è più insolito incontrare persone, senza distinzioni di età, con indosso mascherine e guanti in lattice; altri, più per il freddo, decidono di coprire naso e bocca con sciarpe o fascia collo.
Si registrano code all’esterno di alcuni supermercati, ma i direttori si premurano nel confermare che “il tutto è dovuto per permettere un afflusso più controllato dei clienti e il rispetto del metro di distanza consigliato”.
All’interno scaffali riforniti ed in ordine, in risposta concreta a qualsiasi “psicosi” da interruzione della distribuzione come raccomandato, inoltre, dal Vice Capo della Protezione Civile Agostino Miozzo: “Non bisogna assaltare i supermercati, ci sarà tutto quello che serve e saranno sempre a disposizione”.
“Coronavirus. No! Grazie” è uno dei tanti cartelli che invitano a rispettare il metro di distanza, evitando abbracci affettuosi. Altri senza particolari immagini riportano le disposizioni ministeriali, invitando al rispetto del “contingentamento” degli ingressi.
Continua, inoltre, la serrata dei negozianti cinesi nel quartiere Zisa di Palermo.
Il Comando Provinciale dei Carabinieri ha comunicato di aver, nella serata di ieri, effettuato numerosi controlli a verifica dell’osservanza delle norme emanate per fronteggiare l’emergenza sanitaria in atto. Sono stati sanzionati amministrativamente e denunciati in stato di libertà, per la violazione dell’art. 650 del codice penale, i titolari di cinque sale scommesse: due in zona Malaspina, una a borgo nuovo e due in centro città.
di Antonio Melita – EmmeReports