“Nonostante i roboanti annunci, il Decreto Semplificazioni del Governo Conte ha dimenticato la Sicilia escludendo il Ponte sullo Stretto dalle grandi opere pubbliche di cui avrebbe bisogno l’intero Paese. Una scelta miope e profondamente sbagliata che dimostra, ancora una volta, come a Roma si usino due pesi e due misure fra il Nord e il Sud” ad affermarlo è il segretario della Cisal Sicilia, Nicola Scaglione.
“A che serve ammodernare la Palermo-Catania-Messina o portare l’alta velocità al Sud quando poi bisogna fermare tutto per usare i traghetti?” domanda Scaglione.
“Il Ponte sullo Stretto costerebbe appena quattro miliardi di euro, una cifra nettamente inferiore a quelle di altre opere che invece si realizzeranno nelle altre regioni, e gli stanziamenti europei del Recovery Fund rappresentano l’ultima, vera chance di costruire un’infrastruttura che collegherebbe in modo stabile e veloce la Sicilia al resto d’Europa, rendendola realmente il punto di contatto fra i continenti e ponendola al centro del commercio internazionale” spiega il segretario della Cisal Sicilia.
“Chiediamo al presidente Musumeci di far sentire la voce del Governo regionale e di reclamare con forza la realizzazione del Ponte, ma ci appelliamo anche ai deputati e senatori eletti nella nostra Regione: i siciliani sono stanchi di promesse tradite e questa è un’opportunità unica di sviluppo che non possiamo perdere” conclude Nicola Scaglione, segretario della Cisal Sicilia.
di Redazione – EmmeReports