Musica e passione. I “Cosatinta” sono un trio marsalese composto da tre “G”: Gianna Simonte (cantante), Giuseppe Morana (tastierista) e Giuseppe Maggio (chitarrista).
Tre punti di vista musicali che si incontrano per un sound latino tanto attento quanto studiato e “caliente”. I “Cosatinta” tornano con un nuovo brano, “Quiero”, dopo una tourneè in nave di 5 mesi e mezzo tra Spagna, Canarie e Sud America.
Ciao Gianna, bentornata. Cinque mesi passati a suonare in giro per il mondo.
Eh sì. Ora sono a Roma, normalmente questo è un periodo in cui lavoriamo tantissimo, ma siamo nel post pandemia ed è tutto fermo. Al momento promuovo per l’Italia il nuovo brano e passo le giornate a ideare nuovi progetti. Siamo fermi, ma nell’immobilità, se hai la capacità introspettiva, c’è grande creatività. E’ anche merito dei miei compagni: io sono Peter Pan e loro mi tengono un po’ più ancorata alla realtà, alla realizzazione materiale dei miei sogni. Io sono la parte creativa e loro il braccio che trasforma i sogni in realtà.
E infatti nasce un nuovo brano.
Abbiamo cominciato a pensarci in nave, contaminati da quello che abbiamo fatto in Argentina, Brasile e Uruguay: è un pezzo super-latino, molto più di quello dell’anno scorso (“Senza Logica Apparente” n.b.). Inoltre, abbiamo già iniziato a lavorare ad un nuovo progetto autunnale con dei pezzi che raccontino un po’ anche la nostra tradizione italiana. In fondo, bisogna spaziare nei vari generi e nelle sonorità anche in base al periodo: d’estate è meglio un sound più solare.
Qual è il significato del brano “Quiero”?
Cerco di lasciare tra le righe un messaggio subliminale che ognuno può interpretare come vuole, anche in base al momento. In spagnolo “quiero” significa “desidero”: è un’esortazione ad approfondire, a sentire la propria sensualità a 360°. I sensi sono tutto quello che tocchi e assaggi. Anche la fisicità. E’ un inno a vivere e a recepire quello che abbiamo intorno. Ma si può anche ballare la sera con un cocktail tra amici e va bene lo stesso.
Come è nato il singolo?
E’ il primo nostro brano in cui mi cimento anche nella scrittura musicale. Canticchiavo il ritornello tra me e me durante una passeggiata e ho pensato che era orecchiabile. Perché non farne qualcosa? Nella nave eravamo divisi tra argentini, brasiliani e noi italiani che eravamo in quattro. Ho approfondito lo studio della lingua con una mia amica a bordo che cito nel brano tra i ringraziamenti. Mi ha detto che sono stata una brava alunna. Appena lo abbiamo mostrato ai colleghi, il pezzo è piaciuto a tutti.
Gianna è un personaggio complesso e mai banale che danza tra musica e filosofia.
Com’è tornare con i piedi per terra?
Io con i piedi per terra non so stare mai. Il viaggio quando non puoi farlo fisicamente lo fai interiormente. Sono sempre in viaggio, anche quando sono a casa. Spero non abbia mai fine perché è ciò che ti fa crescere. Ripartirei anche domani, ma va bene anche così il mio viaggio è qui. E’ in ogni momento, il mio viaggio è la vita.
Di Alessandro Geraci – EmmeReports