Il Mare Nostrum è una dimensione nella quale la criminalità organizzata perpetra traffici illeciti, uno scenario al quale si oppone quotidianamente anche la Sezione Aerea Guardia di Finanza di Palermo che, con il nuovo elicottero PH-139D, investiga su una circoscrizione di servizio di circa 100.000 km², la più estesa d’Italia. Dopo circa tre anni varchiamo il cancello dell’Aeroporto di Boccadifalco per documentare, ancora una volta, il lavoro degli equipaggi del Servizio Aereo della Guardia di Finanza di Palermo.Ad accoglierci, il nuovo Comandante del Reparto, il Capitano Paolo Tassetto, napoletano classe 1975.
“Svolgiamo, in ambito operativo, missioni di ricognizione costiera (per il controllo dei bacini, delle acque interne e la zona litoranea), ricerche natanti e pattugliamenti in alto mare, con compiti di polizia giudiziaria e polizia economico-finanziaria in via esclusiva”, ha spiegato il Capitano Tassetto. “In tal modo la componente costituisce un fondamentale presidio delle acque territoriali e contigue, a tutela dell’economia legale e, per contrastare le attività illecite, attraverso il mantenimento dell’operatività nell’arco delle 24 ore. È anche uno strumento tecnologicamente avanzato per il contrasto dei traffici illeciti di stupefacenti, armi, all’immigrazione clandestina e alla pesca di frodo con costanti rischieramenti di equipaggi presso le isole di Lampedusa e Pantelleria”.
Il Capitano Paolo Tassetto è un Pilota Militare di elicottero con più di 3000 ore di volo su diversi velivoli, tra cui OH-500, CH-109B, UH-169A e PH-139D. “I nostri aeromobili svolgono missioni di ricerca e soccorso (SAR) in concorso con le altre Forze di Polizia ed in altre attività a salvaguardia della vita umana in occasione di calamità e disastri, a supporto del dispositivo di Protezione Civile nazionale. A questo si aggiungono missioni promosse dall’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera FRONTEX, con rischieramenti effettuati ove ve ne sia necessità”.
Con l’entrata in vigore del Decreto legislativo nr 177/2016, il Corpo della Guardia di Finanza è divenuta l’unica Forza di Polizia operante sul mare per garantire la tutela dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica. Il ruolo di polizia del mare viene svolto anche in chiave preventiva, assicurando una costante presenza e un’adeguata attività di controllo. Tutte queste attività vengono svolte con la stretta collaborazione dei reparti operativi terrestri e della componente navale.
La Sezione Aerea di Palermo, dall’inizio del 2023 ad oggi, ha totalizzato quasi 500 ore di volo (425 diurne, 75 notturne), 260 con il PH-139D e le restanti con l’MCH-109A Nexus. Oltre a tutti i servizi a supporto dei reparti territoriali e navali del Corpo, ad oggi il Reparto ha effettuato 18 segnalazioni così ripartite: 4 CETE (Controllo economico del territorio) per ville di lusso con piscina, la cui analisi della posizione fiscale dei proprietari ha evidenziato una sproporzione tra i redditi dichiarati ed i beni immobili e mobili acquistati e/o posseduti. 8 segnalazioni di polizia ambientale e demaniale tra cui discariche abusive, depositi incontrollati, sversamenti in acque marine e fluviali, combustione di rifiuti ed illecita gestione ed abusivismo edilizio.
I successivi interventi in collaborazione con i Reparti Territoriali e l’ARPAS, hanno portato al sequestro di un terreno di circa 26 mila mq ed alla denuncia di due soggetti intenti bruciare e raccogliere in maniera illecita rifiuti, anche pericolosi, sullo stesso terreno. In un secondo caso al sequestro di un terreno di 5490 mq utilizzato come deposito incontrollato di rifiuti di vario genere, alla denuncia di 4 soggetti ed al sequestro dei relativi locali, adiacenti al predetto terreno, presso cui svolgevano le loro attività economiche totalmente sprovvisti delle necessarie autorizzazioni ambientali, con emissioni in atmosfera o gestione dei rifiuti irregolare o in alcuni casi in regime di totale abusivismo.
Sempre nel 2023 la Sezione Aerea di Palermo ha effettuato 5 segnalazioni per coltivazione abusiva di canapa indiana e 1 in materia di nautica da diporto e tutela delle Aree Marine Protette che ha portato alla denuncia di 2 soggetti. Infine nel corso delle missioni di ricerca natanti gli equipaggi di volo della Guardia di Finanza, grazie al nuovo elicottero PH-139D, hanno avvistato 35 natanti con migranti per un totale di circa 1000 POB (People On Board).
Dall’elicottero all’Elicottero. Dal Nexus al PH-139D
Attualmente la Sezione Aerea di Palermo dispone di due linee di elicotteri, l’MCH-109A Nexus ed il PH-139D di ultima generazione, oltre a due sistemi di Drone il Colibrì ed il Radon X.
“L’arrivo del PH-139D ha rappresentato il volano per il cambiamento radicale di diversi aspetti, necessariamente tra loro collegati, che interessano la vita del reparto, da quelli legati alla manutenzione, a quelli attinenti al pilotaggio, al fabbisogno di mezzi antincendio con maggiori capacità e, non ultimo, quello operativo”. Il Capitano Tassetto è Pilota Istruttore su PH-139D, a bordo del quale ha svolto numerose missioni operative tra cui ricerche natanti, ricognizioni costiere e terrestri, scorte, voli VFR ed IFR, diurni e notturni con e senza l’ausilio degli NVG (Night Vision Goggles), ricerca dispersi e recupero al verricello, collaudi, voli in formazione e trasporto unità speciali, “forse manca solo l’antincendio!”, ha detto a EmmeReports durante il nostro reportage a Boccadifalco. “Tra le cose più immediate che viene spontaneo menzionare possiamo dire che è raddoppiata l’autonomia di volo passando da 2 a circa 4 ore di volo pur mantenendo una sostenuta velocità di crociera”.
Con il PH-139D è notevolmente aumentata la possibilità di carico, permettendo, in configurazione operativa, l’imbarco ad un totale di 8 persone tra membri di equipaggio e passeggeri, ma l’elicottero potrebbe trasportare fino a 15 passeggeri oltre ai due piloti.
“È aumentata altresì la capacità di scoperta dei target sia in termini di distanze che di detection in senso stretto, sia la qualità e la definizione diurna e notturna delle immagini acquisite, permettendo, altresì, una riduzione nei tempi di scoperta”, ha precisato Tassetto. “A queste migliorie si aggiungono altri elementi che accrescono sensibilmente le capacità operative, come l’impiego dei visori notturni (cosiddetti NVG), che consentono di volare di notte come se fosse giorno. La possibilità di affrancarsi da ostacoli in prossimità del rotore, la capacità di rilevare eventuali altri traffici in rotta di collisione combinata alla ricezione delle istruzioni per le successive manovre evasive, le informazioni sovraimpresse a video dei traffici marittimi e la possibilità di illuminare un target senza essere visti ad occhio nudo rendono il PH-139D un sistema d’arma eccellente”.
Nel prossimo futuro le capacità operative del PH-139D della Sezione Aerea Guardia di Finanza di Palermo sono destinate ad aumentare a seguito dell’installazione prevista del sistema per la mappatura del terreno ITRES, un apparato per la trasmissione a terra in tempo reale delle immagini acquisite dalle telecamere di bordo (videodownlink), l’installazione del verricello di soccorso per il recupero di persone in difficoltà, nonché un sistema per rilevare la presenza di utenze di telefonia cellulare in specifiche aree del territorio.
Bersagli fino a 15 miglia ad una quota di 1500 piedi con il PH-139D
“Il PH-139D è noto per offrire una buona maneggevolezza e risposta ai comandi, ha una capacità di carico significativa, il che può influenzare la sensazione di come l’elicottero risponde agli input del pilota, specialmente durante le manovre di imbarco e sbarco di personale”, ha spiegato il Capitano Tassetto a EmmeReports. “L’elicottero è dotato di un sistema di controllo del volo AFCS (Automatic Flight Control System) che contribuisce alla gestione delle manovre sia nel volo automatico che in quello Hands-on, rendendolo al contempo stabile nel mantenimento degli assetti impostati e rapido nella risposta agli input del pilota, grazie a un rotore penta pala completamente articolato e a due motori capaci di erogare 1862 SHP (Shaft Horse Power) ciascuno, quest’ultimi assistiti da una trasmissione leggera e compatta, ma in grado di sostenere lo stress imposto da pesi e potenze tanto elevati”.
“Il design ergonomico del cockpit del PH-139D, unito ad un’avionica avanzata, migliora ulteriormente l’esperienza di pilotaggio fornendo informazioni dettagliate, insieme alla possibilità di riconfigurare i display in aderenza alle informazioni necessarie in ciascuna fase di volo”, ha continuato il Comandante della Sezione Aerea di Palermo. “Tutto quanto si traduce in un pilotaggio appagante anche per i piloti più esperti, sempre preciso e reattivo a patto di pianificare correttamente il bilanciamento dei carichi in ogni fase del volo”
L’elicottero PH-139D nella configurazione operativa per l’esplorazione aeromarittima ha un’autonomia superiore alle 3h30’ con 2 piloti e 1 operatore di sistema a bordo (equipaggio minimo) e a velocità di crociera può raggiungere ogni punto della circoscrizione di servizio, comprese le più lontane isole di Lampedusa e Linosa. La dotazione di apparati radio di bordo consente di mantenere un continuo contatto sia con gli enti aeronautici che con le Sale Operative del Corpo, anche in alto mare, grazie alla possibilità di comunicare su svariate bande di frequenza. È inoltre possibile risalire all’origine di un’emittente radio grazie ad un apparato Homing in grado di ricevere anche frequenze destinate alle comunicazioni satellitari.
“Il PH-139D può operare sia di giorno che di notte con la possibilità di spingersi in profondità nelle missioni di ricerca sul mare grazie alla strumentazione di bordo e alla sensoristica, unita alla capacità di operare con i visori NVG”, ha aggiunto Tassetto. “Per la gestione della missione l’equipaggio si avvale del sistema di navigazione FMS (Flight Management System – sistema di gestione di volo) che combina dati di navigazione GPS con autonomia, calcolo automatico delle performance e creazione guidata di schemi di ricerca per operazioni Search and Rescue. É presente anche un sistema DIGIMAP (mappa digitale), che consente di gestire la navigazione utilizzando layer con dati di cartografia aeronautica e stradale”.
La sensoristica è gestita dal sistema ATOS (Airborne Tactical Observation and Surveillance) che consente di avere un’unica interfaccia per tutti i sistemi di missione presenti a bordo. Il Radar Leonardo Gabbiano T20 con un settore di scansione di 180° può essere utilizzato sia in modalità Ricerca, che in modalità Meteo. Inoltre la possibilità di indagare sul mare natanti distanti fino a 80 miglia tramite il sistema ISAR (Inverse Synthetic Aperture Radar), ovvero, in modalità Search and Rescue, permette di individuare segnali provenienti dai beacon di dispersi in mare e su terra. Tra gli apparati istallati a bordo, indispensabili per le missioni operative degli assetti aerei della Guardia di Finanza, fondamentale è il Tactical Situation System, una rappresentazione cartografica della zona di operazioni in tempo reale con riproduzione dei bersagli, aeroporti, città, aree vietate, dati AIS (Aeronautical Information Service) e ogni altra informazione necessaria all’equipaggio.
Altro sistema fondamentale per l’osservazione aerea è la torretta Leonardo LEOSS (Long Range Electro Optical Surveillance System), provvista di tre camere: la telecamera ELETTRO-OTTICA LOW LIGHT TV permette di avere una visione dal campo stretto al campo largo anche in condizioni di bassa luminosità per l’identificazione ottimale dei bersagli fino a 15 miglia, lo SWIR (Short Wave Infrared) offre buone qualità dell’immagine con qualsiasi condizione di luce, permette l’identificazione del nominativo del target a circa 2/3 NM ad una quota di 1500 piedi, mentre l’MWIR (Mid Wave Infrared) lavora nel campo dell’infrarosso con 3 zoom ottici e due digitali 2x e 4x e permette di individuare un bersaglio a 5/6 miglia sia in condizioni diurne che notturne.
“Ovviamente le distanze e le quote sono variabili con le condizioni atmosferiche al momento dell’utilizzo e con la tipologia del bersaglio che si vuole identificare”, ha precisato il Capitano Tassetto. “Le telecamere possono essere utilizzate in contemporanea con 3 tipi di laser che aiutano l’operatore ad identificare, agganciare e illuminare i bersagli. Le immagini riprese dall’elicottero possono essere inviate direttamente a terra tramite il sistema VIDEO DOWNLINK, per la visione dalle Sale Operative del Corpo”.
Il PH-139D è provvisto di un faro di ricerca TRAKKA A800 che può operare anche in infrarosso ed è configurato per seguire autonomamente i target agganciati dal LEOSS. Fra le future migliorie ed implementazioni è prevista a breve l’installazione di un verricello di soccorso per il recupero di soggetti in difficoltà, un sistema di geolocalizzazione dei telefoni cellulari per la ricerca di persone disperse e la salvaguardia della vita umana IMSI-IMEI catcher e un sistema di telerilevamento chiamato ITRES, capace di fare uno scanning del territorio ed individuare determinati elementi che hanno una specifica firma spettrale.
Il Maresciallo Capo Giuseppe Romano è un Operatore di Sistemi della Sezione Aerea di Palermo. A bordo del PH-139D si occupa dei sistemi di missione e degli annessi sensori installati a bordo dell’elicottero e di effettuare le comunicazioni operative, per lo scambio di informazioni con altre unità aeronavali militari e/o di polizia nonché con gli eventuali natanti oggetto di controllo. L’operatore di bordo è il nucleo principale della fase operativa del volo, in quanto ha una visione completa di tutte le informazioni, sia aeronautiche che operative.
“A prescindere che si tratti di un volo programmato o su attivazione improvvisa, prima di andare in volo partecipo al briefing tenuto dal Capo Equipaggio (il pilota con la qualifica più alta a bordo), per conoscere nello specifico l’obiettivo della missione, se già abbiamo un target segnalato e le modalità d’effettuazione della stessa, oltre ad esaminare le condizioni meteo”, ha raccontato il Maresciallo Romano. “Una volta stabilita l’area d’interesse provvedo a predisporre lo schema di ricerca o di navigazione su carta aeronautica, tenuto conto dell’autonomia dell’elicottero, il quale viene condiviso con gli operatori delle sale operative interessate all’attività, per coordinare nel dettaglio sia i collegamenti radio che la raccolta di tutta la documentazione inerente alla missione in generale, anche per il supporto logistico. Inoltre mi assicuro che a bordo ci sia tutto il materiale operativo necessario all’esecuzione della specifica missione (es: binocolo, macchina fotografica, etc.) e tutte le carte aeronautiche necessarie allo svolgimento del volo, oltre ai documenti di viaggio di tutto l’equipaggio. In linea generale coordino la mia attività con quella degli altri membri dell’equipaggio ed effettuo i controlli prevolo del sistema di missione”.
Come ha spiegato il Maresciallo Romano, una volta decollati, il suo compito è quello di dare le indicazioni operative ai piloti sugli obiettivi da investigare, fornire in tempo reale informazioni radar-meteo, mantenere i collegamenti radio operativi ed effettuare, quando richiesto, interrogazioni agli obiettivi navali suscettibili di potenziale interesse operativo.
“A tal proposito è fondamentale la suddivisione dei compiti tra me e gli altri membri dell’equipaggio, stabilita in sede di briefing dal Capo Equipaggio, in quanto, in presenza di molti target da monitorare contemporaneamente, posso anche avvalermi dell’ausilio dello specialista (se presente a bordo) per l’ombreggiamento ed il monitoraggio degli stessi”, ha spiegato Romano. “All’atterraggio prendo nota dei dati riportati dai piloti sul libretto di volo, le miglia percorse, il carburante impiegato e di tutte le info operative e tecniche inerenti il volo per la redazione della relazione di volo, della situazione di superficie e del mission-report. Importante è l’effettuazione del briefing post-volo per il commento delle azioni svolte e le precisazioni sugli aspetti tecnici e di ulteriori attività connesse per la predisposizione e l’invio delle comunicazioni operative previste, oltre alla comunicazione di eventuali inefficienze del sistema di missione riscontrate. Alla fine provvedo alla predisposizione della documentazione aero-cinematografica per i successivi sviluppi operativi e l’eventuale invio degli stessi agli organi di stampa e/o magistratura”.
Una Continued airworthiness per maggiori livelli di affidabilità e sicurezza
Il mantenimento dell’efficienza degli elicotteri è una attività molto complessa e dipende da molteplici fattori; il programma di manutenzione previsto dalla casa costruttrice per ogni specifico modello prevede oltre ad una manutenzione base anche ulteriori manutenzioni e controlli che dipendono dall’intensità dell’uso in termini di ore di volo ma anche dalle condizioni e dall’ambiente in cui si opera. Naturalmente l’utilizzo in uno scenario marittimo ove maggiormente opera la Sezione Aerea di Palermo, necessita di notevole manutenzione preventiva nei confronti del fenomeno della corrosione, che si concretizza in numerosi controlli visivi periodici a parti strutturali e da una specifica cura della cellula e dei motori attraverso sia lavaggi esterni alla cellula sia lavaggi giornalieri ai compressori e alle turbine dei motori.
Il Sottotenente Tommaso Aristodemo comanda il Nucleo Efficienza della Sezione Aerea di Palermo dal 2012. Arruolato nel 1995, è brevettato Specialista Militare di Elicottero dal 2000 ed è abilitato sia come cellula e motore (B1.3), sia come sistemi avionici (B2) su OH-500, AB-412, MCH-109A Nexus, PH-139A/D e anche sui sistemi APR in dotazione al Corpo: “La manutenzione programmata del Nexus è completamente internalizzata, mentre per il PH-139D svolgiamo la cosiddetta line maintenance e le ispezioni programmate meno invasive. Per le manutenzioni più corpose ci si avvale dei tecnici di Leonardo Helicopters, ma anche per questa nuova linea di elicotteri la strategia del Corpo è quella di aumentare gradualmente l’internalizzazione della manutenzione attraverso il proprio personale tecnico”.
Come ci è stato spiegato, la maggiore difficoltà attuale è quella della coesistenza delle due linee in questa fase di transizione dal Nexus al 139. Ogni tipologia di elicottero ha dei problemi tecnici frequenti che lo caratterizzano che, comunque, attraverso la gestione della cosiddetta “continued airworthiness” si cerca di risolvere, al fine di raggiungere sempre maggiori livelli di affidabilità e sicurezza.
“Per quanto riguarda il Nexus le criticità maggiori si riscontrano in alcune frequenti difettologie del sistema autopilota, mentre sul PH-139, pur rimanendo una macchina con grande affidabilità e sicurezza, si riscontrano soltanto piccoli problemi per lievissime perdite di fluido idraulico e/o lubrificante dal rotore di coda o dagli accessori della trasmissione principale”, ha continuato il Sottotenente Aristodemo, aggiungendo anche saltuari problemi di interfacciamento avionico relativo all’integrazione reciproca e complessiva dei numerosi sistemi di missione di cui la versione delle Fiamme Gialle è equipaggiata per le operazioni di ricerca, sia marittima che terrestre in qualsiasi condizione di volo sia diurna che notturna.
A 12 miglia nautiche da Lampedusa
Il Luogotenente C.S. Luigi La Torre è un Pilota della Guardia di Finanza dal 1991. Abilitato su elicotteri OH-500MC e MD, CH-109AII, MCH-109 NEXUS e PH-139A/D, ha totalizzato più 5113 ore di volo, per un totale di circa 3000 missioni operative. Nell’agosto 2023 era rischierato sull’Isola di Lampedusa come equipaggio Frontex per il contrasto all’immigrazione clandestina.
“Come tutte le mattine dopo il briefing meteo e la pianificazione della missione operativa di esplorazione nelle acque territoriali italiane, comunichiamo il piano di volo all’Ente di controllo e ci rechiamo in aeroporto”, ha raccontato il Luogotenente La Torre. “Dopo che i nostri colleghi manutentori hanno eseguito l’ispezione giornaliera predispongono l’elicottero in linea di volo. Affidati i compiti ad ogni membro dell’equipaggio, composto da un altro pilota ed un operatore di sistemi di bordo, indossati i giubbetti di salvataggio Secumar, eseguiamo la messa in moto e dopo il decollo alle 06.00/z mettiamo una prua verso sud e ci spingiamo fino alle 12 MN dall’isola”.
“Dopo appena 20 minuti di volo individuiamo un target fermo alla deriva. Ci rechiamo sulla verticale e scorgiamo un barchino in metallo con circa 30 persone a bordo e altre 5 persone a mare che si sostenevano a galla grazie a delle camere d’aria di auto gonfiate, usate come salvagente in un mare forza quattro. Forse stavano imbarcando acqua a bordo a causa dell’eccessivo peso ed avevano rotto il motore. Al momento del sorvolo tutti si sbracciavano per cercare di attirare la nostra attenzione e dopo aver mantenuto la posizione e aver comunicato alla nostra sala operativa la situazione vediamo a poca distanza, circa 2 MN, un altro barchino delle stesse dimensioni, che scorge noi e corre in soccorso del barchino in avaria. Intanto le persone che erano a mare cominciano a nuotare nella direzione del nuovo barchino corso in aiuto. Anche questo barchino era sovraffollato e quindi non permettono a nessun altro di salire a bordo. Dopo poco riprendono la loro rotta di navigazione e lasciano la zona. Segnaliamo questa seconda situazione alla sala operativa che provvede ad indirizzare una nostra unità navale sul posto. Manteniamo la zona in attesa della nostra imbarcazione e dopo esserci accertati del salvataggio di tutti gli occupanti la barca, facciamo rientro sulla base dell’aeroporto alle 8,00/z. Mi chiedo cosa sarebbe accaduto a tutti gli occupanti questa barca alla deriva in una immensa distesa di mare come il canale di Sicilia, se non li avessimo avvistati noi?”.
In volo per Frontex
Il Maresciallo Capo Giuseppe Romano, dopo il corso di formazione è stato destinato al Nucleo di Polizia Tributaria di Milano dove si è occupato per sette anni di indagini di polizia giudiziaria e di verifiche e controlli nell’ambito della polizia economico-finanziaria. Nel 2018 ho scelto di entrare a far parte del Servizio Aereo del Corpo e da più di due anni presto servizio presso la Sezione Aerea di Palermo, operando nei cieli della Sicilia.
“In quanto reparto di natura territoriale ci occupiamo di tanti settori, dall’abusivismo edilizio all’inquinamento ambientale, oltre ad effettuare frequenti controlli economici del territorio, ma data la particolare e strategica posizione geografica della Sicilia, che la vede esattamente al centro del Mediterraneo, spesso siamo chiamati ad effettuare missioni di volo volte a contrastare l’immigrazione clandestina”, ha raccontato il Maresciallo Romano. “Siamo stati spesso impiegati in rischieramenti operativi su base Lampedusa o Pantelleria per periodi di diversi giorni sia sotto l’egida dell’Agenzia Europea Frontex, sia come potenziamento ai dispositivi di contrasto già impiegati sul posto”.
La Sezione Aerea di Palermo ha rischierato ad agosto un elicottero sull’Isola di Lampedusa, per sorvegliare i confini più a sud dell’Unione Europea ed intervenire in caso di eventi SAR (Search and Rescue). Tante le missioni di volo sul mare, alle quali ha preso parte anche il Maresciallo Romano in qualità di Operatore di Sistemi a bordo del PH-139D: “Durante un evento SAR, con un barchino che si ribalta in mare mosso, non si ha molto tempo per programmare il tutto, data l’imminente urgenza di dover intervenire, giacché ogni secondo che passa può essere fatale e, quindi, fondamentale per chi è in acqua e di conseguenza si hanno davvero pochi minuti dall’attivazione per andare in volo”.
“Un caso del genere è accaduto questa estate, nello specifico una mattina di agosto siamo stati attivati dalla sala operativa per un imminente intervento di soccorso in mare dovuto ad un ribaltamento di un barchino al largo delle coste lampedusane, causa avverse condizioni del mare. Eravamo in hotel e prontamente ci siamo subito attivati per il decollo. Tra vestizione, predisposizione elicottero e comunicazioni ai vari enti in poco più di venti minuti siamo andati in volo e abbiamo prestato assistenza alle vedette della Capitaneria di Porto, ente preposto in via principale al soccorso in mare. Siamo stati i loro occhi dall’alto in quanto ero in contatto radio continuo e diretto con loro (attraverso appositi e dedicati canali radio). In questo caso il nostro contributo dall’alto è stato molto importante ai fini del salvataggio delle persone che erano in acqua, perché attraverso gli apparati e le telecamere di bordo, sono riuscito a dare indicazioni dirette ai colleghi in mare, in modo tale che essi potessero dirigere meglio le proprie vedette, soprattutto verso le persone che per via delle onde si erano allontanate dal gruppo e, quindi, non erano facilmente localizzabili. Quella mattina purtroppo delle persone perirono in mare, ed esperienze come questa inevitabilmente ti segnano. Vorresti fare di più ma non puoi e nella mente riaffiora spesso il pensiero verso chi non ce l’ha fatta. Ma senza il nostro ausilio dall’alto il bilancio sarebbe stato più alto”.
Di Francesco Militello Mirto e Antonio Melita – EmmeReports