Il movimento Non Una di Meno ha organizzato un’altra “passeggiata rumorosa” per le strade del centro di Palermo, zona abituale della movida, per rivendicare il diritto all’appropriazione degli spazi pubblici da parte delle donne e denunciando i pericoli a cui vanno incontro. Il corteo si aggiunge ad una serie di proteste che si sono svolte nei giorni dopo lo stupro di gruppo che ha sconvolto Palermo e l’Italia. Sette uomini, tutti di età compresa tra 18 e 22 anni, sono stati accusati di aver violentato una donna di 19 anni nella città di Palermo, in Sicilia, all’inizio di luglio e di aver filmato l’aggressione.
“Una marea rumorosa e impetuosa sta agitando le strade della città”, si legge sul profilo Instagram del movimento Non Una di Meno Palermo. “Una nuova e immediata risposta allo stato attuale in cui vediamo il patriarcato insinuarsi velocemente e in maniera sempre più pervasiva in ogni sfera delle nostre esistenze, in ogni parte della società, in ogni quartiere della città”.
Le donne di Palermo hanno manifestato impugnando e scuotendo un mazzo di chiavi. Per fare rumore, per fare sentire la propria presenza, per aprire il portone di casa prima possibile, ma anche per provare a difendersi contro l’aggressore.
Durante il corteo, le attiviste di Non Una di Meno hanno criticato le azioni che il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica intende attuare in seguito allo stupro del 7 luglio scorso, definendole una forma di militarizzazione dello spazio pubblico. Un censimento dei cantieri e delle zone degradate di Palermo, il potenziamento della presenza delle forze dell’ordine nei luoghi delle movida e la lotta alla vendita abusiva di alcolici. Queste le azioni principali per incrementare la sicurezza della città, decise durante la riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocata dal Prefetto di Palermo, Maria Teresa Cucinotta.
“Potenziamento dei servizi settimanali interforze nelle piazze della mala movida, elaborazione di progetti specifici per aumentare la presenza della Polizia Municipale nelle aree a più alta concentrazione di attività notturne, con particolare attenzione al centro storico e, nei mesi estivi, alle borgate marinare”, si legge sul sito istituzionale del Comune di Palermo, in merito ai provvedimenti in materia di sicurezza e ordine pubblico. “Regolamentazione comunale della movida per regolare gli orari e i luoghi, attraverso la redazione di un regolamento redatto in collaborazione con la Prefettura e la Questura per individuare le più efficaci modalità di prevenzione, contrasto, controllo e sanzione dei comportamenti tendenti a turbare l’ordine pubblico e il benessere della cittadinanza. Rafforzamento dei presidi di sicurezza negli ospedali cittadini a protezione del prezioso lavoro degli operatori sanitari. Azioni di controllo dinamico delle stazioni ferroviarie e delle aree limitrofe. Azioni di contrasto ad alto impatto dello spaccio di stupefacenti, sia attraverso servizi permanenti o dinamici, sia attraverso azioni di polizia con conseguenti arresti, sia attraverso azioni di prevenzione e ausilio psicologico e sanitario con il contributo economico del Comune di Palermo e la collaborazione dell’ASP. Attuazione del Masterplan per la videosorveglianza con in programma, grazie alla SISPI, una immissione di intelligenza artificiale per la prevenzione dei crimini e dei comportamenti illeciti, in modo da aumentare la capacità di previsione, valutazione preventiva, controllo remoto e analisi statistica dei comportamenti della popolazione. Azioni di rigenerazione urbana integrata con il controllo del territorio, la sicurezza delle persone, la regolamentazione degli usi commerciali, attraverso interventi pilota su alcune aree che mirano a riprendere il controllo del territorio e la prevenzione del crimine attraverso interventi sulla qualità e sicurezza dello spazio pubblico, anche con il coinvolgimento delle associazioni d’arma, della protezione civile, delle associazioni di categoria e dei comitati civici”.
Testo di Francesco Militello Mirto – Foto di Victoria Herranz, Antonio Melita e Francesco Militello Mirto – EmmeReports