La Sicilia è considerata la “portaerei del mediterraneo”, per la sua strategica posizione che la colloca al centro del “mare nostrum” e per ospitare due basi dell’Aeronautica Militare, una a Trapani e l’altra a Sigonella, senza dimenticare l’Aeroporto di Boccadifalco di Palermo dove l’anno scorso si è svolta l’Esercitazione SATER 2/3 2022.
Mercoledì 12 luglio, presso la Galleria d’Arte Moderna di Palermo è stata inaugurata la mostra “Cento anni dell’Aeronautica Militare”, che racconta la storia, l’evoluzione, il presente e il futuro della Forza Armata. L’evento è organizzato dall’Aeronautica Militare in collaborazione con il Comune di Palermo e il Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi dell’Università degli Studi di Palermo, con il supporto fornito dal 37° Stormo.
I palermitani potranno visitare gratuitamente la mostra dal 13 luglio al 30 luglio, dalle ore 09:30 alle ore 18:30. Il 24 luglio, invece, tutti con gli occhi puntati al cielo, per ammirare i fumi tricolori della Pattuglia Acrobatica Nazionale. Le Frecce Tricolori, infatti, sorvoleranno la città di Palermo per continuare il lungo abbraccio al Paese.
“Ospitare la mostra itinerante dell’Aeronautica Militare in un luogo simbolo della cultura di Palermo come la Galleria d’Arte Moderna è per noi motivo di grande orgoglio” hanno dichiarato il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e l’assessore alla Cultura Giampiero Cannella. “L’Arma azzurra, nei suoi cento anni di vita, è stata protagonista nei più delicati impegni ai quali è stata chiamata dalle Istituzioni, oggi lo è anche nella ricerca tecnologica che ne aumenta la capacità di operare in ogni dimensione. Per questo motivo, il binomio memoria e futuro, storia e cultura, trovano una straordinaria sintesi nella mostra allestita al Museo di Sant’Anna”.
La mostra attraverso pannelli tematici e tavole grafiche, ripercorre i primi 100 anni dell’Aeronautica Militare, rappresentandone visivamente gli eventi e i fatti più significativi, partendo dalle sue origini, dalle gesta eroiche dei pionieri dell’aria e dalle visioni dei primi teorici del potere aereo, fino ad arrivare ai giorni nostri e alle nuove sfide.
Una struttura espositiva lineare che racconta le tappe fondamentali del progresso tecnologico e scientifico in campo aeronautico e spaziale, lo sviluppo del mezzo aereo e l’incremento delle capacità operative di una Forza Armata moderna, proiettata verso il futuro e sempre più vicina alla collettività, con i propri servizi e attività quotidiane.
“La mostra ripercorre i primi cento anni di storia dell’Arma Azzurra, una storia fatta di uomini e donne che operano sempre con passione, dedizione e professionalità”, ha affermato il Colonnello Daniele Donati, Comandante del 37° Stormo di Trapani Birgi. “L’evento palermitano è uno splendido esempio di sinergia tra Istituzioni locali e Forza Armata. Rimarca la vicinanza e l’affetto che la comunità siciliana rivolge al 37° Stormo e all’Aeronautica Militare”.
Esposti presso la GAM uniformi ed equipaggiamenti di volo di diverse epoche, modelli di velivoli provenienti dal Museo Storico dell’Aeronautica Militare, ma anche alcuni motori ed eliche aeronautiche appartenenti all’Università di Palermo.
“Il nostro Ateneo ha contribuito con successo alla realizzazione a Palermo della mostra sul Centenario dell’Aeronautica Militare la cui esposizione pubblica, avviata al Vittoriano a Roma in aprile, è stata qui ulteriormente arricchita e ampliata grazie al contributo tecnico, scientifico e collezionistico del Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi del nostro Sistema Museale, che ha messo a disposizione alcuni motori storici aeronautici di varie epoche”, ha spiegato il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, prof. Massimo Midiri. “Questa iniziativa rappresenta un virtuoso esempio delle attività di Terza Missione realizzate dall’Ateneo con il Museo dei Motori e consolida ulteriormente i proficui rapporti di cooperazione istituzionale tra UniPa e la Forza Armata”.
L’inaugurazione della mostra dedicata all’Arma Azzurra è stata chiusa con il tradizionale brindisi dei piloti di caccia italiani che, da cento anni, gridano “Gheregheghez, ghez! Gheregheghez, ghez! Gheregheghez, ghez ghez ghez! A La Chasse!”.
Ripetuto tre volte, il famoso grido trae origine dai “saluti alla voce” urlati sui campi d’aviazione durante la Prima Guerra Mondiale, per celebrare una vittoria o per salutare un pilota caduto in un dogfight. Si narra, che sia il grido dell’aquila quando attacca. Altra leggenda lo riporta come il rumore del dispositivo di sincronizzazione mitragliatrice / elica sui primi aerei da caccia.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports