Settecento tra ragazze e ragazzi dei centri sociali, dei movimenti anarchici, di Non Una di Meno e di Potere al Popolo sono scesi in strada sabato sera a Palermo, per manifestare contro il governo “repressivo” di Giorgia Meloni, ma anche contro la politica “guerrafondaia” e “militarista” del Ministro della Difesa Guido Crosetto.
Il corteo, partito da Piazza Sant’Anna, dopo aver attraversato Via Roma, Via Cavour, Via Pignatelli Aragona è arrivato davanti il Tribunale di Palermo. Disagi tra gli automobilisti che hanno dovuto attendere il passaggio dei manifestanti prima di poter proseguire o muoversi dal parcheggio.
Tanti gli slogan contro le Istituzioni, le Forze dell’Ordine e tutti i simboli del “potere repressivo e punitivo”, compreso quello giudiziario. Tra musica a palla, birra, fumogeni e il classico pungente odore di cannabis, i manifestanti hanno gridato e reclamato il diritto alle case popolari, al reddito e alla salute per tutte e tutti.
“Il Governo Meloni si è apertamente schierato dalla parte dei padroni e dei grandi imprenditori, smantellando il reddito di cittadinanza, bocciando le proposte sul salario minimo, rendendo esecutivi sfratti e sgomberi, prendendo posizione contro i lavoratori, contro l’aborto, contro i diritti delle donne”, hanno dichiarato i manifestanti attraverso una nota stampa congiunta. La Palermo Street Parade, iniziata alle 20, si è conclusa poco dopo le 23.30, senza particolari disordini o problemi di ordine pubblico.
Di Francesco Militello Mirto e Victoria Herranz – EmmeReports