Sono ancora in corso i soccorsi coordinati dal Centro Nazionale del Soccorso Marittimo della Guardia Costiera a favore delle due imbarcazioni intercettate ieri a oltre 100 miglia al traverso delle coste di Roccella Ionica, in acque SAR italiane. Il salvataggio, reso complesso a causa dei barconi sovraccarichi di migranti e delle condizioni meteo marine sfavorevoli, si sta concludendo in queste ore. A coordinare le operazioni in mare è Nave Dattilo della Guardia Costiera, che ha recuperato tutti e 500 i migranti presenti su una delle due imbarcazioni. In supporto anche un pattugliatore della Guardia di Finanza. Le 379 persone a bordo del secondo barcone sono già state tratte in salvo da due motovedette SAR della Guardia Costiera e poi trasferite a bordo della Nave Sirio della Marina Militare che si sta dirigendo ad Augusta.
Il barcone intercettato ieri a circa 60 miglia al traverso di Crotone è stato invece soccorso, nella notte, da due Motovedette SAR della Guardia Costiera e da un mezzo della Guardia di Finanza. I 487 migranti sono stati tutti tratti in salvo e sbarcati nel porto di Crotone alle ore 03.00 circa. A supporto delle attività in mare, in sorvolo un ATR-42MP della Guardia Costiera ed un assetto aereo Frontex islandese.
Mentre i militari italiani continuano il loro lavoro in mare e sui cieli del Mediterraneo, il Governo Italiano è già all’opera con un nuovo decreto legge, per cercare di arginare il problema dei flussi migratori, partendo dall’inasprimento delle pene per reati connessi all’immigrazione clandestina, introducendo il nuovo reato di morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina, che prevede gravi pene: da 10 a 20 anni per lesioni gravi o gravissime a una o più persone; da 15 a 24 anni per morte di una persona; da 20 a 30 anni per la morte di più persone. Il nuovo provvedimento elimina la necessità di convalida del giudice di pace per l’esecuzione dei decreti di espulsione disposti a seguito di condanna.
Previste anche nuove modalità di programmazione dei flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri. Le quote di stranieri da ammettere in Italia per lavoro subordinato saranno definite, non più solo per un anno ma per un triennio (2023-2025), con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti. In via preferenziale, le quote saranno assegnate ai lavoratori di Stati che promuovono per i propri cittadini, campagne mediatiche sui rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari.
Annunciate anche modifiche alle norme sui titoli di ingresso e di soggiorno per lavoro subordinato di cittadini stranieri. Si semplifica l’avvio del rapporto di lavoro degli stranieri con aziende italiane e si accelerala procedura di rilascio del nulla osta al lavoro subordinato, anche per esigenze di carattere stagionale. Ingressi fuori quota per stranieri che hanno superato, nel Paese di origine, i corsi di formazione riconosciuti dall’Italia, che saranno promossi dal Ministero del lavoro. I rinnovi del permesso di soggiorno rilasciato per lavoro a tempo indeterminato, per lavoro autonomo o per ricongiungimento familiare, avranno durata massima di tre anni, anziché due come oggi. Si stabilisce che i datori di lavoro che hanno fatto domanda per l’assegnazione di lavoratori agricoli e non sono risultati assegnatari abbiano la priorità rispetto ai nuovi richiedenti. Al fine di proteggere il mercato nazionale dalla criminalità agroalimentare, il personale dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, inquadrato nell’area delle elevate professionalità e nell’area funzionari, ha la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria; il restante personale inquadrato nell’area assistenti e nell’area operatori è agente di polizia giudiziaria.
Il nuovo decreto legge introduce norme per il commissariamento della gestione dei centri governativi per l’accoglienza o il trattenimento degli stranieri e comunque per farne proseguire il funzionamento. Si prevede la facoltà, in sede di individuazione, acquisizione o ampliamento dei centri di permanenza per i rimpatri (CPR), di derogare al codice dei contratti pubblici, consentendo una maggiore speditezza nello svolgimento delle procedure. L’efficacia della deroga è limitata fino al 31 dicembre 2025. È fatto, comunque, salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione. Si definisce meglio la protezione speciale per evitare interpretazioni che portano a un suo allargamento improprio. Con norma transitoria si prevede che la nuova disciplina operi dall’entrata in vigore del decreto-legge.
“Volevamo dare un segnale simbolico e concreto allo stesso tempo”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la conferenza stampa a Cutro. “Non potevamo rispondere alla strage di migranti senza dare un segnale concreto, perché noi siamo il Governo, il nostro compito è trovare soluzioni ai problemi. Penso che il modo migliore per onorare le vittime è fare quel che si può fare affinché non si vadano a ripetere tragedie come queste. Il decreto legge affronta la materia per ribadire che siamo determinati a sconfiggere la tratta di essere umani, trafficanti di vite umane che sono i responsabili di questa tragedia. La nostra risposta è maggiore fermezza”.
“L’Italia non può affrontare da sola l’emergenza, non può restare sola”, ha aggiunto la Premier. “Non ci mettiamo nelle mani dei trafficanti di vite umane, non accettiamo la tratta, la schiavitù del terzo millennio. Solidarietà non è far entrare chiunque arrivi e poi tenerlo ai semafori per pulire i vetri. Per me solidarietà è dare le stesse possibilità dei cittadini italiani”.
Il Presidente del Consiglio ha poi aggiunto: “Il nostro compito è cercare soluzioni e far quel che si può fare perché queste tragedie non si ripetano. La nostra risposta è una politica di maggiore fermezza sul tema. Se qualcuno pensa che i fatti del 26 febbraio ci spingano a cambiare la nostra politica si sbaglia di grosso”.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports
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