Un lungo corteo composto da quasi cinquemila persone, partito da piazza Croci e arrivato a piazza Verdi, ha sfilato per il centro di Palermo, per manifestare contro il caro bollette. La CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) della Sicilia, insieme alle altre associazioni regionali di categoria, ha promosso una grande mobilitazione regionale contro l’eccessivo rincaro dei costi energetici e delle materie prime, con conseguente aumento dell’inflazione e dei disagi di famiglie, lavoratori e aziende, molte delle quali costrette a chiudere per gli eccessivi spese di gestione.
Tante le sigle scese in strada questa mattina, tra cui: Ance Sicilia, Ascom Sicilia, Casartigiani Sicilia, Cia Sicilia, Cidec Sicilia, Claai Sicilia, Confagricoltura Sicilia, Confartigianato Sicilia, Confcommercio Sicilia, Confcooperative Sicilia, Confesercenti Sicilia, Confindustria Sicilia, Copagri Sicilia, Legacoop Sicilia, Cgil Sicilia, Uil Sicilia, Associazione Italiana Amministratori Condomini, UNAI e le consulte giovanili Movimento Terra è Vita e Trinacria.
“Quella di oggi non vuole essere una serrata né tantomeno uno sciopero, bensì una manifestazione democratica per chiedere a gran voce e unitariamente, che il governo centrale ascolti le nostre istanze, per tutelare le fasce più fragili e possa intervenire concretamente”, ha detto Pippo Glorioso, segretario provinciale della CNA di Palermo. “Secondo i dati dell’OCSE e del Fondo Monetario, siamo già in recessione e a questa aggiungiamo che l’inflazione è quasi al 12%. Sono dati allarmanti che porteranno la nostra società isolana in ginocchio se non si interviene”.
Le associazioni di categoria hanno consegnato al Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e al Prefetto di Palermo Emanuele De Francesco, un documento unitario contenente sedici richieste contro il rincaro dei costi energetici e delle materie prime, per arginare la crisi e limitare i danni economici: 1) Applicazione immediata e reale di un tetto al prezzo dell’energia; 2) Moratoria di 12 mesi, prorogabile di ulteriori 12 mesi per le rate delle bollette in scadenza entro il 31/12/2023; 3) Ampliamento dell’orizzonte temporale per la rateizzazione delle bollette almeno fino a giugno 2023; 4) Incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 30% al 50% e l’introduzione di un meccanismo finalizzato allo slittamento del termine per l’utilizzo dello stesso credito d’imposta legato all’energia, ma anche al gas(ex art.1 DL 144 del 23/9/2022 co.1-4); 5) Finanziamenti a tasso agevolato alle imprese per fare fronte alle esigenze di liquidità determinate dall’aumento del prezzo dell’energia elettrica; 6) Promozione, anche attraverso l’introduzione di uno specifico credito di imposta del 50%, impianti fotovoltaici per autoconsumo delle Pmi utilizzando le superfici dei capannoni e prevedendo semplificazioni nelle relative autorizzazioni e nelle fasi di connessione alla rete; 7) Sospensione dei distacchi per morosità; 8) Ristoro per le PMI utilizzando le risorse regionali disponibili sull’attuale programmazione per creare nuova liquidità atta a compensare il peso del costo energetico già sostenuto; 9) Azzeramento degli oneri generali di sistema almeno per il primo semestre 2023 e, a regime, la riforma strutturale della bolletta attraverso la traslazione, anche parziale, degli oneri generali di sistema sulla fiscalità generale e la previsione della redistribuzione del carico contributivo al sistema degli oneri tra le diverse categorie di utenti sulla base degli effettivi livelli di consumo; 10) Prelievo di solidarietà sugli extra-profitti – per tutta la durata dell’emergenza – delle imprese di vendita di energia ai fini dell’abbattimento delle bollette delle Pmi e rafforzamento dell’attività di verifica di eventuali speculazioni su forniture di energia erogata; 11) Riforma del mercato elettrico e del gas con l’obiettivo di favorire meccanismi più efficienti e meno onerosi nella formazione del prezzo; 12) Stabilizzazione delle agevolazioni relative agli ecobonus nel prossimo quinquennio in modo da implementare la produzione da fonti totalmente rinnovabili; 13) Aumento del valore dei bonus energetici e allargamento della platea dei beneficiari attraverso l’innalzamento del tetto Isee; 14) Promozione e sviluppo delle Comunità Energetiche; 15) Credito d’imposta per tutto il 2022 e il primo semestre 2023 per l’acquisto del carburante agricolo; 16) Un adeguato e immediato programma di promozione per l’ortofrutta che ha subito notevoli cali di vendita.
“Sto dalla vostra parte oltre che come presidente della Regione anche come cittadino e gli uffici stanno lavorando alla moratoria Irfis. Verrà sospeso il pagamento della quota capitale della rata in scadenza del mese di dicembre dei mutui”, ha dichiarato il Presidente Schifani durante l’incontro a Palazzo d’Orléans con una delegazione delle associazioni promotrici del corteo contro il caro-bollette a Palermo. All’incontro erano presenti anche il ragioniere generale della Regione Siciliana, Ignazio Tozzo, il dirigente generale del dipartimento delle Attività produttive, Carmelo Frittitta e il direttore generale dell’Irfis, Calogero Guagliano.
“Ho preso atto della manifestazione che è sintomo di un grandissimo malessere. Anche sul tema del caro-bollette, l’attenzione resterà massima sia nei confronti delle imprese che dei singoli cittadini”, ha aggiunto Schifani. “Contemporaneamente alle iniziative del governo nazionale, non ci sottrarremo dal fare la nostra parte. Al momento stiamo studiando delle modalità di utilizzo di alcuni fondi su due fronti: il primo, un rimborso sugli aumenti percentuali delle tariffe energetiche e il secondo, l’incentivo al ricorso a impianti di nuova generazione che possano garantire risparmi grazie a sistemi più moderni e innovativi”.
“Sulla lunga durata, vogliamo puntare su una maggiore autonomia energetica. Una volta insediato il governo, elaboreremo insieme delle iniziative che possano permettere di usare al meglio le risorse della nostra Isola. Mi batterò anche per avere un ritorno economico da ciò che viene estratto per ottenere delle risorse finanziare da mettere a disposizione della Sicilia”, ha concluso il Governatore della Sicilia.
Di Francesco Militello Mirto & Victoria Herranz – EmmeReports