Questa mattina, a Palermo, circa 400 tra panettieri, commercianti, cittadini e comitati sono scesi in strada per protestare contro l’ormai insostenibile aumento delle utenze domestiche e dei negozi.
A Mazara del Vallo, la scorsa settimana, erano scesi in piazza più di 5000 persone, un segno evidente di un disagio sociale sempre più pesante. Il costo della vita è sempre in continuo aumento. Le bollette del gas, della luce, dell’acqua, del telefono, dei rifiuti arrivano nelle case dei siciliani con cifre da capogiro. Le partite iva, i piccoli imprenditori, i negozianti sono stati spremuti fino all’ultimo centesimo. I costi delle materie prime sono saliti alle stelle.
Sono centinaia le attività commerciali che abbassano definitivamente le saracinesche dei loro negozi, anche a causa del costo delle materie prime. Tante realtà imprenditoriali a conduzione familiare sono costrette a chiudere o a licenziare i loro collaboratori. In Sicilia, poi, i problemi finanziari delle aziende devono fare i conti anche con l’estorsione praticata dalle organizzazioni mafiose che, senza alcun scrupolo, pretendono il pagamento del pizzo anche da chi si trova in difficoltà.
“Siamo scesi in piazza, insieme a tutti gli altri comuni della Sicilia, per lottare uniti ad altri lavoratori e famiglie per scongiurare la chiusura delle attività e la perdita di posti lavoro”, ha dichiarato Gioacchino Quartararo, promotore della manifestazione e proprietario di diversi panifici nel palermitano.
Il corteo, prima di arrivare a Palazzo delle Aquile, si è fermato a ricordare la Strage di Via Maqueda, conosciuta anche come Strage del pane, in cui 24 persone furono uccise dai soldati del Regio Esercito Italiano.
“Il carovita e l’aumento progressivo del costo dell’energia è il frutto di speculazioni scellerate che ricadono sui lavoratori e disoccupati. Non possiamo più pagare il costo di questa crisi, adesso tocca costringere chi specula a tagliare gli oneri” ha affermato Giovanni Siragusa di Antudo Palermo.
Il corteo, partito da Piazza Ruggero Settimo, è arrivato a Piazza Pretoria, per incontrare il Sindaco di Palermo Roberto Lagalla. Una delegazione di manifestanti, dopo alcuni attimi di tensione davanti Palazzo delle Aquile, è stata ricevuta dall’Assessore alle Attività Produttive, Giuliano Forzinetti, senza ottenere nulla se non la promessa di riferire al Sindaco e ai prefetti della Sicilia.
“Il rialzo esponenziale delle bollette e, in generale, il caro costi stanno generando una nuova emergenza economica, dopo quella causata dalla pandemia, mettendo a dura prova le famiglie e le attività commerciali e togliendo ossigeno soprattutto alle piccole imprese”, ha dichiarato nel pomeriggio Lagalla. “Questa mattina, nel corso della manifestazione che si è svolta in città, l’amministrazione ha ascoltato i partecipanti al corteo che hanno manifestato il proprio grido di dolore per il caro bollette e il mio impegno, come sindaco di Palermo, sarà quello di rappresentare la difficile situazione economica al governo regionale e a quello nazionale, consapevole dello sforzo che stanno facendo molti esercenti e molte famiglie per resistere all’incremento dei costi”.
Secondo quanto detto dal portavoce e organizzatore della protesta Gioacchino Quartararo, i commercianti siciliani sono pronti a scendere di nuovo in strada, qualora le Istituzioni regionali e nazionali non intervengano per risolvere definitivamente i loro problemi economici.
Di Francesco Militello Mirto e Victoria Herranz – EmmeReports