Questo pomeriggio un corteo di circa 180 persone ha sfilato a Palermo, nella storica e centralissima via Maqueda, prima di arrivare a Piazza Pretoria e protestare davanti un Palazzo delle Aquile chiuso e deserto per via del weekend.
Studenti di sinistra e appartenenti a Potere al Popolo, Partito Comunista dei Lavoratori, Cobas, No Muos e indipendentisti del movimento politico Trinacria hanno marciato con striscioni e bandiere per il centro storico di Palermo, intonando slogan anti-militaristi e denunciando eccessive spese per gli armamenti che, secondo loro, sottrarrebbero fondi ad altri servizi per la collettività e sarebbero tra le concause dell’aumento delle bollette.
“Lo Stato italiano ha deciso di aumentare di ben 13 miliardi le spese militari dei prossimi anni, portandole a ben 38 miliardi entro il 2028”, ha dichiarato Giovanni Castronovo, del movimento indipendentista Trinacria di Palermo.
Secondo il SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute), però, l’Italia si troverebbe solo all’11° posto per spese annuali destinate alla Difesa, prima dell’Australia e dopo la Corea del Sud.
“Soldi che potrebbero essere spesi per aiutare le famiglie e i lavoratori in crisi, soldi che potrebbero essere spesi per aiutare le persone a pagare le bollette, ma che invece vengono utilizzati per armamenti che porteranno soltanto distruzione e morte”, ha aggiunto il giovane attivista. Ma le aziende che producono equipaggiamenti militari, danno lavoro a migliaia di operai, cosa che permette loro di pagare le bollette e sopravvivere.
“In un quadro drammatico, in cui sempre meno famiglie riescono ad arrivare a fine mese, si è inserita anche la crisi energetica”, ha continuato l’attivista di Trinacria. “È in atto una incredibile speculazione: mentre il prezzo delle bollette è aumentato del 162% nell’ultimo anno e del 60% a partire dal primo ottobre, le multinazionali dell’energia fanno profitti che non avevano nemmeno mai sognato di poter fare”.
In effetti la situazione economica della maggior parte degli italiani (non tutti), è disastrosa. La guerra in Ucraina e la crisi energetica hanno dato la mazzata finale, così come l’emergenza pandemica. Ma quello che non ha di certo giovato alle tasche dei cittadini, è stata la cattiva gestione del denaro pubblico da parte degli ultimi governi nazionali e regionali, più interessati al proprio tornaconto che alle reali esigenze della popolazione.
Per non parlare di aziende e partecipate che pur di garantire i benefici di dirigenti e amici degli amici, lasciano senza stipendi i loro impiegati, che non riescono a garantire alle proprie famiglie, i beni primari e necessari alla sopravvivenza. La povertà in Italia è in aumento, ma le cause sono innumerevoli.
I dirigenti delle multinazionali festeggiano mentre le attività chiudono, perché i commercianti non riescono a pagare le spese per poter lavorare, mentre migliaia di persone vengono licenziate e lasciate in mezzo a una strada, mentre le famiglie non possono più permettersi di accendere i riscaldamenti in casa o si ritrovano le utenze staccate per morosità”, ha affermato Castronovo a Piazza Pretoria, dove alcuni manifestanti hanno simbolicamente bruciato alcune bollette della luce in segno di protesta.
Di Francesco Militello Mirto & Victoria Herranz – EmmeReports