Questo 28 settembre Palermo, come tante altre città d’Italia e del resto del mondo, ha aderito all’International Safe Abortion Day, rivendicando il diritto all’aborto libero, sicuro e garantito. Donne, studentesse e rappresentanti del movimento Non Una di Meno hanno percorso il Cassaro, da piazza Bologni a piazza Indipendenza, per difendere la Legge 194 del 1978 che disciplina l’accesso all’aborto, ma che in realtà, come hanno ripetuto le donne palermitane scese in strada durante il corteo, “permette l’obiezione di coscienza del personale medico, che in Sicilia supererebbe l’80%”.
“Siamo scese in piazza in occasione della Giornata Internazionale per l’Aborto Libero, Sicuro e Garantito” ha dichiarato Roberta Ferruggia di Non Una Di Meno Palermo. “Siamo scese in piazza tre giorni dopo le elezioni nazionali e regionali, a una settimana dal comizio a Palermo della Meloni. Quello che abbiamo voluto ribadire è che la Legge 194 la difenderemo, così come il diritto all’aborto. Perché parlare di diritto all’aborto significa parlare di Welfare e di reddito. Anche per questo abbiamo voluto costruire questa tappa in modo collettivo, coinvolgendo altre realtà cittadine che si occupano di temi di genere e non solo. Abbiamo voluto ribadire che eliminare una legge che garantisce un aborto sicuro significa mettere in pericolo la vita delle persone, perché togliendola non si smetterà di abortire. Le donne, le persone con utero continueranno ad abortire. Chi potrà permetterselo potrà andare da un privato, chi non potrà permetterselo, lo farà in modo clandestino, rischiando la propria vita. Per questo ci teniamo a ribadire, questo slogan Aborto Libero Sicuro e Garantito!”.
Le attiviste palermitane lamentano la riduzione progressiva dei consultori pubblici e dei centri anti-violenza, così come la quasi totale assenza di un’efficace educazione sessuale nelle scuole e della contraccezione gratuita.
Il 28 settembre, come Giornata Internazionale dell’Aborto è stato celebrato per la prima volta in America Latina e nei Caraibi nel 1990, da parte della Campaña 28 Septiembre. Nel 2011, il Women’s Global Network for Reproductive Rights (Rete mondiale delle donne per i diritti riproduttivi) ha dichiarato la data come giornata internazionale, il cui nome è stato cambiato in International Safe Abortion Day nel 2015, anno in cui furono organizzate 83 manifestazioni in 47 paesi, da ONG e attivisti a livello nazionale, regionale e internazionale.
Ma la protesta del 28 settembre è solo la prima tappa di una lotta che non ha intenzione di arrestarsi. Una lotta che parte da lontano, attraversa tutti i continenti e che parla tutte le lingue del mondo.
Di Francesco Militello Mirto & Victoria Herranz– EmmeReports