Al netto dei tre lampi di Gondo, il Palermo, infatti, costruisce davvero poco in attacco e paga una giornata storta di Nedelcearu, colpevole in due delle tre reti avversarie.
Una squadra, quella che ha visto i neoacquisti entrare in corsa, che ha nel suo potenziale una grande crescita, ma che al momento subisce il ritardo nella preparazione collettiva, con gli innesti che devono amalgamarsi al gruppo ormai risicato dei giocatori che hanno guadagnato la promozione due mesi fa.
Sceglie, dunque, l’usato sicuro, Corini: contro gli ascolani di Bucchi schiera il 4-2-3-1 di baldiniana memoria, che ha fin qui permesso ai rosa di arrivare alla terza giornata di serie B con 4 punti in tasca.
Del primo tempo, da salvare oltre al goal e alla voglia di Brunori, anche la corsa di Valente, usato ancora come fantasista vecchio stile. Male, invece, la fase difensiva e di costruzione del gioco per vie centrali, con Damiani che fatica a far valere le sue qualità. L’Ascoli inizia più convinto, ma si vede qualche azione degna di nota anche da parte rosanero.
Poi, però, il Palermo forse prende troppo alla lettera il cooling break. Al rientro, infatti, Gondo gela il Barbera approfittando di una presa non troppo sicura di Pigliacelli dopo che Nedelcearu aveva bucato il recupero su un cross dalla destra.
Bastano, però, dieci minuti per rimettere il punteggio in parità, con il solito Brunori puntuale a raccogliere su angolo di Valente la sponda di testa dello stesso Nedelcearu che si fa così perdonare lo svarione di prima.
Salgono i decibel dai 22.163 sugli spalti, che finalmente possono spingere la squadra, ma a zittire i siciliani ci pensa ancora Gondo che in contropiede vede Pigliacelli fuori dai pali e lo beffa con un preciso pallonetto. Male, in questa occasione, Nedelcearu e Lancini, coppia ancora non ben rodata.
Il cambio di passo, almeno mentale, che ci si aspetta dagli uomini guidati da Corini al rientro dagli spogliatoi non arriva e, anzi, è l’Ascoli che si fa pericoloso approfittando di incertezze difensive fino alla tripletta di Gondo, che al 52′ fa 1-3, con Lancini che si dimentica di lui.
L’Ascoli va anche vicino al quarto goal. A questo punto, Corini ne cambia tre: Broh (partita diligente, la sua), Crivello (ammonito per proteste) e Damiani (sovrastato dagli avversari) lasciano il posto ai nuovi Segre, Di Mariano e Stulac. E cinque minuti dopo fa entrare anche Bettella per Lancini.L’apporto delle forze fresche si vede subito dopo, con Segre che accorcia le distanze, infiammando di nuovo lo stadio.Goal annullato a Dionisi per fuorigioco (si era ritrovato il pallone tra i piedi per un altro erroraccio di Nedelcearu). Poi, poco o nulla accade fino al 90’+6, a parte l’espulsione per doppia ammonizione di Valente, che esce tra gli applausi, ma darà qualcos’altro a cui pensare a Corini in vista dell’appuntamento con la Reggina.
Si riparte dalla prima sconfitta stagionale, che è anche la prima sconfitta dopo ben 31 risultati utili consecutivi al Barbera, vero fortino dei rosanero. Ma si riparte anche da una formazione che nelle prossime uscite vedremo del tutto rimaneggiata, a cominciare dal modulo. L’impronta di Corini si inizierà a vedere chiaramente da lì.
di Redazione – EmmeReports