La Squadra Mobile della Polizia di Stato ha arrestato undici persone, appartenenti ad una banda criminale giovanile, chiamata Arab Zone 90133. La gang, composta da sei ragazzi maggiorenni e cinque minorenni, di origine straniera, tranne uno italiano, è responsabile di molteplici aggressioni, avvenute tra gennaio e giugno e perpetrate, prevalentemente, nel fine settimana nei luoghi del centro storico, anche con più episodi di violenza nel corso della stessa serata e, quasi sempre, con bottiglie di vetro e bastoni.
Come riferito dalla Questura di Palermo, il branco avrebbe usato la violenza per infondere a tutto il gruppo una maggiore sicurezza nel compiere le aggressioni e per ottenere autorevolezza sul territorio. La presenza della banda avrebbe, infatti, contribuito ingenerare un allarmante clima di paura ed una percezione di scarsa sicurezza nei giovani frequentatori del centro storico. Tra le vittime aggredite, anche un poliziotto che, prima di essere derubato, avrebbe subito lesioni aggravate, percosse e minacce.
Gli agenti della Squadra Mobile hanno identificato i responsabili delle aggressioni, attraverso foto, riprese di videosorveglianza e controllo dei social network. La banda sarebbe stata molto attiva Tik Tok, You Tube e su Instagram, con un profilo denominato arabzone90133, dove avrebbero attestato, con orgoglio, la propria appartenenza ad un sodalizio di origine magrebina e affermando il proprio dominio sul territorio del centro storico di Palermo.
Nel profilo social, seguito da 1.385 follower, perlopiù minorenni, i poliziotti hanno trovato foto e video dove gli arrestati a volto coperto, ostentano il controllo del territorio, ottenuto infondendo paura. Alcuni componenti del gruppo, inoltre, compaiono in video musicali su You Tube, con migliaia di visualizzazioni.
“Il loro profilo social annovera più di 1400 follower” ha spiegato il Questore di Palermo, Leopoldo Laricchia. “Sottocultura alimentata probabilmente da film e serie che esaltano le gesta criminali, rabbia sociale, emarginazione, uso di stupefacenti, molto probabilmente, questo è il mix che sta facendo scivolare nel crimine le fasce più giovani ed emarginate delle nostre metropoli”.
Nei post su Instagram, le foto erano accompagnate da didascalie di questo tipo “Qua rispetti chi temi mica chi ti tratta bene” oppure “Certi personaggi che ci portiamo dietro sono più terribili di quelli che abbiamo dentro”.
“Con queste frasi, a commento delle bravate criminali postate sui social sotto il profilo “Arabzone90133”, il gruppo, o meglio il branco, di giovanissimi, alcuni maggiorenni altri minorenni, prevalentemente di origine maghrebina, seconda generazione di immigrati, parte dei quali nati a Palermo, esaltavano azioni criminali come rapine, furti, aggressioni senza motivo, tutte perpetrate in centro intorno a via Maqueda, tutte perpetrate in branco in danno di altri giovani, anche disabili, dall’inizio dell’anno fino a qualche settimana fa, quando il cerchio degli investigatori della Polizia di Stato ha iniziato a stringersi attorno a loro. Pretendevano con la violenza agita in gruppo di controllare il territorio” ha concluso il Questore.
Le autorità giudiziarie hanno emesso undici provvedimenti, tutti di natura restrittiva, di cui cinque misure di custodia cautelare in carcere e una misura degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico a carico degli indagati maggiorenni, mentre l’Autorità Giudiziaria Minorile ha disposto due misure di custodia cautelare presso il Malaspina e tre misure del collocamento in comunità.
Di Redazione – EmmeReports