Sì è conclusa la missione dell’Ocse a Palermo sull’attrattività della Sicilia nel nuovo contesto globale post Covid. Soddisfazione al termine dei lavori è stata espressa dalla delegazione dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, guidata dalla direttrice dell’unità Attrattività regionale e integrazione migranti, Claire Charbit, che ha ringraziato la Regione per l’accoglienza ricevuta.
La due giorni ha riunito a Palazzo Orléans diversi stakeholders e soggetti istituzionali chiamati a fornire risposte sulle principali sfide relative all’attrazione degli investimenti e all’internazionalizzazione dell’Isola nell’attuale scenario mondiale.
Alla riunione, sulla promozione e sull’attrattività del “brand” Sicilia, è intervenuto, tra gli altri, il vicepresidente della Regione, Gaetano Armao, che ha posto l’accento sulle infrastrutture digitali, sulle Zone economiche speciali (Zes) e sull’importanza della legalità.
«Abbiamo davanti anni cruciali per accelerare la transizione digitale – ha detto Armao -. Si è puntato sull’infrastrutturazione e oggi siamo la prima grande regione d’Italia per comuni digitalizzati, più di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Ora bisogna migliorare le competenze digitali dell’amministrazione. Per attrarre investimenti le Zes siciliane sono state rafforzate sul piano fiscale, introducendo ulteriori vantaggi e stanziando risorse, per migliorare anche la capacità di offrire servizi. Un altro elemento essenziale è quello della legalità, che è stata accresciuta, per garantire sicurezza. Chi viene a investire ha bisogno di credito moderno, digitalizzazione, sicurezza, un’amministrazione che funziona, università competitive e cervelli che possono collaborare. Ringraziamo l’Ocse per l’attenzione rivolta alla Sicilia, ogni valutazione sarà una spinta per crescere ed essere ancora più competitivi».
L’iniziativa «Incontro Ocse – Regione Siciliana» è stata anche l’occasione per mostrare alla delegazione parigina alcuni siti strategici dell’Isola, tra cui i nuovi laboratori dell’Ismett per la medicina di precisione. Un progetto da 16 milioni di euro, cofinanziato con le risorse regionali, nazionali e comunitarie del Po Fesr Sicilia 2014-2020, che ha permesso di realizzare a Palermo un centro innovativo per le cure personalizzate, con sistemi di intelligenza artificiale, diagnostica per immagini avanzata, terapie cellulari, sensoristica per l’”Internet delle cose” e raccolta di “Big data” da analizzare con algoritmi matematici. I nuovi laboratori consentiranno a medici e ricercatori di disporre di informazioni utili per potere rilevare in tempo gravi patologie e migliorare le previsioni su decorsi clinici e risposte alle terapie, aumentando così le possibilità di guarigione.
I lavori sono stati conclusi dagli interventi del direttore del dipartimento regionale Programmazione, Federico Amedeo Lasco, e del coordinatore del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, Domenico Spampinato.
La Sicilia è fra le quattro regioni italiane selezionate dall’Ocse per individuare gli elementi di attrazione dei territori negli ambiti infrastrutture, trasporti e logistica, banda larga, ambiente, ricerca e sviluppo, innovazione, turismo e formazione professionale. La due giorni conclusa oggi rientra in un progetto internazionale che mette sotto la propria lente d’ingrandimento sedici regioni in cinque Paesi europei (Italia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Svezia). Nella Penisola, le altre regioni pilota selezionate assieme alla Sicilia, sono la Liguria, le Marche e la Campania. Le informazioni raccolte dall’Ocse in Italia consentiranno la realizzazione di uno studio sulla posizione internazionale delle quattro regioni italiane individuate.
di Redazione – EmmeReports