La scuola non può essere un mondo a sé, è inserita in un contesto ed esprime allo stesso tempo quel contesto. Se vogliamo migliorarla dobbiamo metterci al lavoro in prima persona ma dobbiamo, allo stesso tempo, lavorare per rendere migliore la città intorno e la comunità che ci vive. Tutto ciò rappresenta il sogno della dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “Colozza Bonfiglio” Valeria Catalano: una scuola aperta, partecipata e condivisa.
Anche in estate, e così per tutto il mese di luglio la scuola terrà aperti i battenti con tantissime attività sportive e non solo per i tanti studenti che la frequentano.
L’istituto comprensivo si trova nel quartiere Zisa di Palermo, in via Himera, vicino al centro storico più grande d’Europa ma in periferia in uno dei quartieri con il più alto tasso di dispersione scolastica della città. Valeria Catalano si è insediata come dirigente scolastico da sette anni e da sette anni il “Colozza Bonfiglio” è profondamente cambiato. “Mi ha colpito molto – racconta Valeria Catalano – il commento di un residente del quartiere che ha il balcone proprio di fronte la nostra scuola, mi ha fatto l’elenco di tutte le cose che in questi anni sono cambiate e mi ha fatto i complimenti. Mi fa piacere quando il tanto lavoro fatto viene riconosciuto, i genitori sono entusiasti e riconoscenti, ma anche il vicinato e i negozianti apprezzano il nostro lavoro”.
Grazie al progetto “Che capolavoro il nostro quartiere” finanziato dal Ministero dell’Istruzione e dall’Ufficio Scolastico Regione Sicilia per rafforzare la Comunità Educante e proseguire la sua missione tesa a contrastare la povertà educativa.
Il progetto si sviluppa in partenariato con diverse associazioni palermitane, e così i cancelli della scuola rimarranno aperti per tutto luglio e probabilmente anche la prima settimana di agosto, con attività che spaziano dai percorsi ludici come veicolo di socializzazione all’interno dello spazio pubblico e di miglioramento a partire dai cortili dei plessi; ai percorsi motori e di benessere, nello specifico verranno realizzati percorsi di movimento finalizzati al benessere e alla consapevolezza corporea, destinati ad allievi, cittadini, coppie genitore-figlio.
E ancora percorsi urbani per favorire la conoscenza del quartiere e sviluppare forme di cittadinanza attiva attraverso l’osservazione del territorio e delle sue trasformazioni; con visite presso i beni confiscati alla mafia convertiti in produzioni agricole e presso gli istituti scolastici che hanno già attivato tali percorsi. Community school garden per promuovere attraverso la realizzazione di orti scolastici l’educazione alimentare, ambientale e il senso di comunità.
“Durante tutto l’anno proponiamo tantissime attività extracurriculari ai nostri studenti – continua la dirigente scolastica – che sono molto felici di frequentare, quest’anno abbiamo fatto un rapido conto, in totale abbiamo coinvolto più di 200 studenti nei vari laboratori. Ho sempre pensato che una scuola che si prende cura dei propri ragazzi è un fortino, un luogo sicuro che contrasta contro la dispersione o la delinquenza, un fort apache. Se il luogo preposto all’istruzione diventa tutto questo, un luogo aperto e sicuro, possiamo coltivare i sogni dei ragazzi, e sono i sogni quelli che portano a grandi ideali e forti passioni, per questo vogliamo nutrire i loro sogni e ideali”.
Una scuola che sa essere anche inclusiva a tutto tondo: “Nessuno deve restare indietro, – conclude la dirigente – perché il valore più grande è quello della coesione sociale. Una società che valorizza, si adatta ai bisogni del singolo e si prende cura di tutti”.
Il “Colozza Bonfiglio” è diventata un riferimento per tutto il quartiere, dove i ragazzi possono scoprire le proprie passioni e poi farle crescere, grazie ad un nuovo concetto di educazione che prende sempre più campo: quello di un’intera comunità che educa.
di Redazione – EmmeReports